Ciclismo
Ciclocross, a Hulst ultima occasione per gli “umani” prima del ritorno di van der Poel. 26 italiani presenti
Prosegue inesorabile la Coppa del Mondo di ciclocross 2024-2025 che arriva alla stretta di fine anno solare: in programma da qui fino alla fine del 2024 ci sono ben quattro tappe, con in rapida successione Hulst, Zonhoven, Gavere e Besançon. Si parte proprio dalla tappa di Hulst, in Olanda, che sarà l’ultima al maschile prima del ritorno di Mathieu van der Poel che potrebbe ridurre la concorrenza alla lotta per il secondo posto.
Tutte le categorie saranno impegnate, dagli juniores agli élite e in totale saranno 26 gli italiani al via: tra gli juniores al maschile Mattia Agostinacchio, Filippo Grigolini, Ettore Fabbro, Giacomo Serangeli, Patrik Pezzo Rosola e Mattia Gagliardoni, mentre al femminile Elisa Ferri, Giorgia Pellizotti, Elisa Bianchi, Nicole Azzetti ed Elisa Giangrasso. Tra gli under 23 al maschile invece ci sono Filippo Agostinacchio, Samuele Scappini, Stefano Viezzi, Tommaso Cafueri e Lorenzo Masciarelli. Quindi tra gli élite al femminile Sara Casasola, Carlotta Borello, Rebecca Gariboldi, Francesca Baroni, Lucia Bramati, Beatrice Fontana, Eva Lechner, Alice Papo, Letizia Borghesi e Marta Zanga, tra gli uomini Federico Ceolin, Cristian Calligaro, Nicola Parenti e Filippo Cecchi.
Come detto tra gli uomini è l’ultima chance per tanti per provare a monetizzare il più possibile prima dell’arrivo di Mathieu van der Poel. Può cercare di incrementare il suo vantaggio in testa alla classifica generale il belga Michael Vanthourenhout che finora ha vinto sia a Dublino che a Namur, ma attenzione anche al suo connazionale Eli Iserbyt. Ci sono altri outsider: su tutti altri due belgi come Toon Aerts e Laurens Sweeck.
Al femminile finora la più costante è stata sicuramente l’olandese Lucinda Brand che ha vinto a Dublino e ottenuto due secondi posti nelle altre due tappe. Le sue connazionali però sono sempre molto competitive: Fem van Empel e Ceylin del Carmen Alvarado fanno paura, ma occhio alla regolarità della lussemburghese Marie Schreiber.