Biathlon
FISI, i ricambi latitano: a Milano Cortina 2026 tante carte da medaglia saranno le stesse del 2014-2018
Solitamente organizzare una Olimpiade in casa, che sia estiva o invernale, fornisce una occasione senza precedenti per investire nel lungo periodo, sfruttando gli imponenti budget a disposizione. Sovente la nazione ospitante riesce a costruire una intelaiatura tale che le prestazioni eccezionali vengono confermate e consolidate anche nei cicli successivi. Un esempio su tutti? Guardate la Gran Bretagna cosa è stata in grado di fare dopo Londra 2012…
Nel 2026 toccherà all’Italia ospitare i Giochi Invernali di Milano Cortina. Occorre una immediata precisazione: gli sport della neve e del budello sono gestiti dalla FISI (Federazione Italiana Sport Invernali), mentre quelli del ghiaccio dalla FISG (Federazione Italiana Sport del Ghiaccio). L’analisi si concentrerà sull’operato della FISI negli ultimi tre cicli olimpici.
Se utilizziamo la lente di ingrandimento per scandagliare le possibili carte da medaglia tra poco più di un anno, ci accorgeremo che per la maggior parte saranno le medesime di PyeongChang 2018, ma sovente anche di Sochi 2014! In 8 anni, per non dire 12, di avvicendamenti nelle gerarchie nazionali se ne sono visti pochi per quanto riguarda discipline come sci alpino, biathlon e sci di fondo. Andiamo a vedere nello specifico la situazione di ogni singolo sport.
SCI ALPINO – Sofia Goggia, Federica Brignone, Marta Bassino, Dominik Paris. I nomi sono sempre gli stessi, da ormai oltre un decennio. Paris, per dire, era presenta addirittura a Vancouver 2010. Oggi esiste in Italia un discesista superiore al 35enne altoatesino? Il fatto che la risposta sia negativa, dovrebbe far riflettere…Qualcosa si era mosso nelle prove tecniche, ma né Alex Vinatzer né Filippo Della Vite hanno sin qui compiuto il salto di qualità. In campo femminile va ricordata anche l’ottima Elena Curtoni, altra veterana di lungo corso. Eppure sono ormai almeno due lustri che il movimento si regge sempre sui soliti noti. Peraltro Paris, seppur ancora ad ottimi livelli, fatica a tenere il passo delle stelle del momento come lo svizzero Marco Odermatt ed il francese Cyprien Sarrazin, mentre Marta Bassino sta vivendo una fase di involuzione della sua carriera. Tutto questo per dire che l’Italia corre il concreto rischio di affidarsi alle sole Goggia e Brignone per salire sul podio ai Giochi casalinghi: è incredibile ritrovarsi in una situazione del genere, per usare un eufemismo… Dopo anni e anni di assenza totale di ricambi, finalmente si è affacciata alla ribalta una ragazzina talentuosa come Giorgia Collomb: il tempo stringe ed appare complicato pensare alla valdostana come ad un nuovo asso da medaglia già a Cortina, tuttavia su di lei si potrà fare affidamento almeno per il quadriennio successivo. Il fatto che una predestinata come Lara Colturi, mai rientrata nei piani federali, abbia deciso di ‘emigrare’ in Albania e a soli 18 anni sia già salita sul podio in Coppa del Mondo, qualche domanda dovrebbe farla sorgere…
SCI DI FONDO – Federico Pellegrino, Federico Pellegrino, Federico Pellegrino e ancora Federico Pellegrino. Da Sochi 2014 in poi, il valdostano ha retto praticamente da solo la baracca, salvo qualche isolato lampo da parte del corregionale Francesco De Fabiani. Ricambi? Sin qui tante promesse mai mantenute. Si parla un gran bene del quasi 22enne Elia Barp, che sin qui non ha strabiliato nel circuito maggiore: per ora, anche in questo caso, si tratta più di una speranza che di una concreta carta per rilanciare il movimento. Per quanto riguarda il settore femminile, meglio invece non infierire. Allo stato attuale, una medaglia italiana a Milano Cortina 2026 nello sci di fondo sarebbe un risultato inatteso e straordinario. PS: iniziamo a considerare che nel 2030 non avremo Federico Pellegrino a camuffare le gravissime lacune di un settore che da ormai due decenni ha visto ingranarsi i meccanismi che lo avevano reso grande a cavallo degli anni Novanta e Duemila.
BIATHLON – Dorothea Wierer c’era già a Sochi 2014, Lisa Vittozzi si è aggiunta a PyoengChang 2018. Le speranze, neanche a dirlo, passeranno da loro. Eredi dell’altoatesina e della sappadina a breve termine? Neanche l’ombra. Diverso il discorso in campo maschile, dove un nome nuovo c’è ed è quello di Tommaso Giacomel, settimo nella classifica generale di Coppa del Mondo nella passata stagione. Genio e sregolatezza, il classe 2000 è spesso altalenante con le percentuali al poligono, ma nella giornata giusta potrebbe anche stupire. Ad oggi non può essere considerato uno tra i favoriti per le medaglie, ma un outsider in grado di sfruttare eventuali occasioni favorevoli.
I POCHI SPORT CHE HANNO VISTO EMERGERE DELLE NOVITÀ
‘Dai a Cesare quel che è di Cesare‘. La FISI, va detto, qualche volto nuovo in vista delle Olimpiadi lo ha tirato fuori in questi anni, sebbene in discipline meno conosciute e con poca tradizione alle nostre latitudini. Pensiamo ai fratelli Flora e Miro Tabanelli nel big air di freestyle, a Simone Deromedis nello skicross o Ian Matteoli nel big air di snowboard. Si tratta peraltro di discipline decisamente aleatorie, dove anche presentarsi tra i favoriti non è di certo garanzia di medaglia (a differenza di quanto può accadere, ad esempio, nello speed skating).
Peraltro anche nello snowboard tantissimi protagonisti sono gli stessi del 2018, per non dire 2014. Michela Moioli ed Omar Visintin sono ancora i punti di riferimento nel cross, anche se finalmente si sta affacciando una teenager come Lisa Francesia Boirai (classe 2008) che potrebbe rivelarsi un asso improvviso ed importante. Nel parallelo, disciplina dove l’esperienza riveste un ruolo ancor più determinante che altrove, accanto ai veterani Roland Fischnaller, Edwin Coratti ed Aaron March, è emerso di prepotenza Maurizio Bormolini, il più costante in una squadra di altissimo livello, di sicuro la migliore nel panorama FISI, anche se sovente si è dimostrata allergica proprio all’appuntamento a cinque cerchi. Decisamente in crescita il settore femminile con Lucia Dalmasso, Jasmin Coratti, Elisa Caffont ed Elisa Fava, questi per davvero dei nomi nuovi saliti alla ribalta nel quadriennio in corso.
Dunque, come si comprende, sono snowboard e freestyle gli sport dove la FISI ha lavorato meglio in questi ultimi anni, garantendo non solo grandi risultati, ma anche un ricambio costante dalle categorie giovanili.
SPORT DA BUDELLO
Dominik Fischnaller, all’epoca 21enne, era presente a Sochi 2014. L’Italia era convinta di aver trovato l’erede di Armin Zoeggeler. I risultati conseguiti non sono chiaramente accostabili in alcun modo a quelli del maestro, tuttavia stiamo comunque parlando di un grandissimo interprete della nostra storia, capace di conquistare una Coppa del Mondo ed un bronzo alle Olimpiadi. In 12 anni non è cambiato quasi nulla. Fischnaller, se si eccettua qualche sporadico exploit del cugino Kevin, ha retto da solo le sorti del movimento per un decennio. Il settore femminile non trova una grande interprete dai tempi di Gerda Weissensteiner, ormai 30 anni fa, mentre nel doppio maschile si sono succedute delusioni in serie, con tante promesse rimaste nel limbo della mediocrità. Ad arrivare in soccorso dell’Italia ci ha pensato la Federazione internazionale (FIL), che ha introdotto il doppio femminile, disciplina che sarà presente già a Milano Cortina 2026. L’Italia si è fatta trovare pronta ed ha capitalizzato la novità con le due vittorie della Coppa del Mondo generale da parte di Andrea Voetter e Marion Oberhofer. Il livello, tuttavia, sta crescendo anno dopo anno, perché si tratta chiaramente di una realtà ancora pionieristica. L’inizio della stagione in corso non è stato di certo incoraggiante, con le azzurre finite fuori dal podio a Lillehammer. A Cortina bisognerà dunque fare affidamento su Fischnaller e Voetter/Oberhofer, con l’auspicio che le Nazionali abbiano a disposizione il tempo necessario per allenarsi e provare a lungo la pista (forse da marzo 2025, come auspicava Fischnnaler ad OA Sport). Se anche questo vantaggio, da sempre riservato alla squadra di casa, non verrà sfruttato, allora si potrebbe mettere male. Va detto che la situazione potrebbe migliorare in vista del quadriennio successivo, perché sono in arrivo alcuni talenti decisamente interessanti (molti dei quali figli d’arte) come Alexandra Oberstolz, Manuel Weissensteiner, Leon Haselrieder e Philipp Brunner.
Negli ultimi anni ha compiuto passi da gigante lo skeleton, con Amedeo Bagnis capace di conquistare un argento ai Mondiali ed una storica vittoria in Coppa del Mondo. Saltuariamente sul podio nel circuito maggiore è salita anche Valentina Margaglio. Va detto che gli azzurri appaiono ancora decisamente incostanti nell’arco di una stagione e l’avvio nelle tappe asiatiche è stato semplicemente disastroso.
Infine il bob. Patrick Baumgartner non può essere definito un nome nuovo: di lui si parla dal lontano 2012, quando vinse l’oro alle Olimpiadi giovanili. Negli anni, molto lentamente (e dovendo fare i conti con materiali ben lontani rispetto a quelli d’avanguardia utilizzati ad esempio dai tedeschi), è riuscito a progredire, sino a conquistare un podio in Coppa del Mondo. Di certo non possiamo considerare l’altoatesino come un papabile per le medaglie olimpiche e, in ogni caso, nonostante alcune campagne di reclutamento anche pittoresche, di grandi ricambi non se ne vedono.
LE DISCIPLINE RIMANENTI
Nulla è cambiato in questi anni tra salto e combinata nordica: l’Italia non era e non è competitiva per le medaglie. L’era troppo fugace di Alessandro Pittin si è chiusa da tempo e, purtroppo, si è rivelata una parentesi circoscritta in un contesto di mesto ed abituale anonimato. A Milano Cortina sarà presente anche lo sci alpinismo, sebbene in due discipline tutt’altro che tradizionali come la sprint e la team sprint mista. Giulia Murada potrà provare a giocarsela per un posto sul podio, sia nella gara individuale sia in quella a coppie.
RIEPILOGO CARTE DA MEDAGLIA FISI A MILANO CORTINA 2026
Già presenti a Sochi 2014: Federica Brignone (sci alpino), Dominik Paris (sci alpino), Dorothea Wierer (biathlon), Federico Pellegrino (sci di fondo), Michela Moioli (snowboard), Omar Visintin (snowboard), Roland Fischnaller (snowboard), Dominik Fischnaller (slittino)
Già presenti a PyeongChang 2018: Sofia Goggia (sci alpino), Marta Bassino (sci alpino), Lisa Vittozzi (biathlon)
Nomi nuovi: Simone Deromedis (freestyle), Flora Tabanelli (freestyle), Miro Tabanelli (freestyle), Ian Matteoli (snowboard), Maurizio Bormolini (snowboard), Lucia Dalmasso (snowboard), Lisa Francesa Boirai (snowboard), Andrea Voetter/Marion Oberhofer (slittino), Tommaso Giacomel (biathlon), Amedeo Bagnis (skeleton), Giulia Murada (sci alpinismo)