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Laura Robson punge Kyrgios: “Vuole incendiare il pubblico contro Sinner? Pensi a stargli vicino nel punteggio…”

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Nick Kyrgios - LaPresse

Il “caso” che ha coinvolto Jannik Sinner per la sua positività al Clostebol non finisce di creare polemiche e discussioni. Dopo che la notizia è emersa, in concomitanza con l’ufficialità della innocenza dell’attuale numero 1 del mondo, numerosi addetti ai lavori hanno voluto dire la loro (spesso con poche informazioni e in maniera disordinata). Uno su tutti: Nick Kyrgios.

L’australiano, infatti, non ha perso occasione (e, nel caso l’ha creata) per attaccare in maniera durissima l’altoatesino. Tra dirette sui social, messaggi su X, o interviste, il nativo di Canberra sembra avere dato il via ad una vera e propria “guerra santa” contro il vincitore di 2 tornei del Grande Slam. Non solo, nelle ultime ore ha alzato ulteriormente il tiro, iniziando ad incendiare il clima in vista degli Australian Open che inizieranno il 12 gennaio.

Il suo monito: “…se lo affronterò a Melbourne, proverò a scatenare il caos contro di lui, mi assicurerò che ogni persona nel pubblico sia contro di lui. Trasformerei semplicemente il tutto in una rivolta assoluta. Tutto il rispetto andrebbe fuori dalla finestra e farei qualsiasi cosa per vincere”.

Dopo le parole Nicolas Mahut, che stigmatizzava quanto detto dall’australiano, ora è arrivato anche il distinguo di Laura Robson, ex tennista britannica (n° 27 come best ranking) e oggi commentatrice per Eurosport: “Sarebbe uno scontro piccante. Sarebbe “super interessante” ma non credo che si voglia mai una situazione in cui tutto il rispetto se ne va dalla finestra. Sarebbe molto interessante se si affrontassero l’uno contro l’altro, soprattutto nei primi turni, perché Nick è comunque un giocatore imprevedibile. Ma penso che se dovessero essere in campo la situazione sarà diversa. Immagino che molti di questi discorsi andrebbero nel dimenticatoio se finissero per affrontarsi davvero l’uno contro l’altro in campo”.

“Penso – conclude – che dovrebbe essere abbastanza vicino nel punteggio l’australiano per coinvolgere il pubblico. Cosa penso di Sinner? Jannik ha affrontato il caso nel miglior modo possibile soprattutto perché è stato in grado di isolarsi da tutto”.

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