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MotoGP, Bagnaia risponde a Marquez: “I numeri 1 nei box non esistono, partiremo alla pari”

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Francesco Bagnaia

Proseguono le vacanze invernali della MotoGP. Francesco Bagnaia prova a rimboccarsi le maniche ed a ripartire dopo aver mancato l’assalto al suo terzo titolo iridato consecutivo. Il pilota del team Ducati Factory, infatti, ha ceduto nel confronto diretto con Jorge Martin che, come ben sappiamo, nella prossima stagione saluterà Borgo Panigale per approdare a Noale.

Da Ducati ad Aprilia. Lo spagnolo rimarrà sempre in un team italiano, ma non avrà modo, per l’ennesima volta, di andare a fare coppia con “Pecco” nella squadra ufficiale della scuderia bolognese. Al suo posto, com’è ben noto ormai da tempo, ci sarà Marc Marquez. Il Cabroncito, abile sia in pista sia fuori, con i suoi classici “mind games” ha cercato subito un approccio “low profile” al 2025, mettendo in mano a Bagnaia chiavi del team e ruolo di favorito.

Il pilota italiano, vincitore di 11 gare domenicali e 7 Sprint Race nell’ultimo campionato, ha risposto a tono su questo aspetto: “Marc Marquez dice che sarò io il numero 1 del box? Credo che i numeri 1 in quelle situazioni non ci siano e, anzi, non debbano esserci. La stagione inizia in maniera identica per tutti. Alla pari. I piloti hanno la stessa voce in capitolo a livello tecnico e credo che le cose cambino durante la stagione, perché ogni volta si riparte da zero”. (Fonte: Motorsport.com).

Francesco Bagnaia prosegue nella sua analisi: “Credo che se durante la stagione un pilota è avanti in campionato e l’altro è più indietro, si debba lavorare per cercare di aiutare quello davanti. Penso che Marc, essendo una persona estremamente intelligente, abbia capito subito qual è l’ambiente e qual è il modo di lavorare che abbiamo in Ducati”.

Il primo antipasto del 2025 si è vissuto con i test di Barcellona: “Nel test del Montmelò abbiamo fatto un ottimo lavoro insieme, quindi se continuiamo così, siamo già sulla buona strada. Quest’anno la pista catalana è risultata eccellente per i test sotto molti punti di vista. Sia perchè si raggiunge una delle velocità massime più elevate del campionato, sia perché il livello di aderenza è basso, quindi si possono testare più cose. Marc e io abbiamo avuto sensazioni simili ed è stato molto positivo, perché siamo riusciti a identificare abbastanza rapidamente le cose su cui lavorare”.

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