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MotoGP, Gigi Dall’Igna ammette: “La prima volta di Marquez in rosso è stata un’emozione”

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Dall'Igna / Valerio Origo

A Bologna è andata in scena l’ormai tradizionale festa Ducati di fine anno per celebrare i successi sportivi ottenuti dalla casa di Borgo Panigale nel 2024. La stagione si è rivelata a dir poco trionfale, con quattro moto nella top4 del campionato piloti in MotoGP ed un altro titolo costruttori grazie ad un clamoroso ruolino di marcia di 19 GP vinti su 20.

Devo dire che i numeri parlano abbastanza da soli. È stata una stagione bellissima dal punto di vista sportivo, ma soprattutto è stata una stagione sportiva per come si sono comportati i piloti in pista e per come abbiamo gestito una situazione delicata Abbiamo fatto qualcosa di veramente particolare e incredibile. Faccio fatica a leggere e credere ai numeri che abbiamo raggiunto. Vorrei ricordarne due: il 14, che sono le volte in cui Ducati ha monopolizzato il podio. Ricordo l’emozione quando centrammo per la prima volta l’intera top3 sotto la mia gestione (Valencia 2021), riuscirci 14 volte su 20 gare dimostra veramente la nostra forza“, le parole dell’ingegner Gigi Dall’Igna.

L’altro numero che mi fa particolarmente piacere ricordare sono gli 8 piloti Ducati davanti a tutti nella Sprint in Thailandia: ciò significa che tutte le nostre moto hanno battuto la concorrenza. Si tratta di un numero incredibile e non posso far altro che ringraziare ancora una volta tutti coloro che hanno contribuito a questo progetto, dalle persone a casa, ai team e piloti che ci hanno aiutato a raggiungere questi risultati“, prosegue il direttore generale di Ducati Corse.

Sulla vittoria di Martin nel Mondiale con la GP24 del team Pramac: “Ducati quest’anno ha messo in mostra tutta la sportività del marchio, lasciando che i piloti lottassero per il campionato senza giochi di squadra, aiuti o cercando di penalizzare i propri team, clienti e piloti“.

Sulle possibili similitudini tra i futuri compagni di squadra Marquez e Bagnaia:Credo che siano entrambi grandi campioni e questa è la cosa su cui si assomigliano di più. Hanno tutti e due grandissima esperienza. Tutti e due sono molto determinati, ma d’altra parte questo è lo spirito del campione. Dal punto di vista della differenza, probabilmente uno è un po’ più staccatore e l’altro percorre un po’ di più a centro curva, però comunque sono due piloti che sanno cosa serve per vincere un campionato del mondo. La prima volta di Marquez in rosso? Quando vedi un campione che guida la tua moto è sempre un’emozione forte“.

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