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Nick Kyrgios aizza la folla su una bugia: Jannik Sinner si ritroverà un clima astioso in Australia?

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Sinner - Kyrgios / LaPresse

“Siamo onesti, voglio solo andare là fuori e voglio davvero giocare contro Jannik Sinner. Ho pensato a questo: se lo affrontassi agli Australian Open, farei in modo che ogni singola persona tra il pubblico se la prendesse con lui. Trasformerei semplicemente il tutto in una rivolta assoluta. Tutto il rispetto verrebbe buttato fuori dalla finestra e farei qualsiasi cosa per vincere“, parola di Nick Kyrgios al podcast statunitense “Nothing Major.

È questo quanto ha dichiarato il tennista australiano, in vista del suo ritorno agonistico nei prossimi Australian Open (12-26 gennaio 2025). L’eventuale incrocio con Sinner, dopo la vera e propria “crociata” portata avanti via social dal giocatore “aussie” contro il n.1 del mondo, avrebbe un significato molto particolare.

Un contrasto nato dopo la notizia della doppia positività al Clostebol di Jannik nei controlli effettuati a Indian Wells. Un caso, riaperto dalla WADA dopo che l’ITIA (International Tennis Integrity Agency) aveva completamente scagionato l’azzurro, ritenuto innocente e vittima di una contaminazione accidentale. L’Agenzia antidoping ha fatto appello, ritenendo valida l’argomentazione della citata contaminazione, ma credendo che Sinner sia responsabile degli errori del suo staff che hanno portato a questa situazione.

Non si parla, dunque, di un caso di doping, ma di negligenza. Kyrgios, però, da mesi sta attizzando il fuoco, dubitando fortemente dell’integrità morale dell’altoatesino e non credendo affatto alla sua versione. In questo modo, si è fatto portavoce di un caso di doping che tale non è. Una bugia, in sostanza, che vorrebbe usare come “arma” nell’eventuale incrocio sul campo.

Ma che clima si ritroverà Sinner? C’è il rischio di una corrida australiana? Lo scopriremo e sicuramente il n.1 ATP dovrà essere pronto a qualunque tipo di provocazione, come del resto già accadendo fuori dal campo da mesi.

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