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Nick Kyrgios non si ferma più: attacca Jannik Sinner, Sara Errani e il tennis italiano

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Nick Kyrgios
Nick Kyrgios - LaPresse

Altro giro, altro pesante affondo di Nick Kyrgios sulla questione legata al doping nel tennis. Questa volta però, l’australiano non si accontenta e amplia il suo attacco e coinvolge ben più del suo solito “bersaglio preferito” Jannik Sinner. Una vera e propria “guerra santa” quella fatta partire dal tennista aussie che, ormai, assomiglia a uno stillicidio, dato che giorno dopo giorno, non risparmia sparate ad alzo zero dopo la questione della positività dell’altoatesino al Clostebol.

Cos’è successo questa volta? Pochi minuti fa su X, quello che una volta si chiamava Twitter, Nick Kyrgios ha risposto ad un commento pesantissimo di un utente. Il testo era il seguente: 

“Quindi Sara Errani, nota dopata, si è permessa di criticare Kyrgios perchè attacca Sinner, uno che ha fallito due test antidoping? Gli atleti italiani e il doping, una storia d’amore”.

L’endorsement del nativo di Canberra è arrivato per mezzo di una citazione di questo tweet con, in calce, “Mi stai prendendo in giro” aggiungendo anche una emoji che ride a crepapelle. Il senso è chiarissimo. Una sorta di “Lo dici tu, ma lo penso anche io”. Una ennesima bordata riservata a Jannik Sinner che, però, questa volta va a coinvolgere anche Sara Errani e, nel complesso, anche il tennis italiano.

Gli Australian Open inizieranno il prossimo 12 gennaio e il clima si sta facendo davvero rovente. Il padrone di casa sta cercando di aizzare il pubblico contro Jannik Sinner in ogni occasione possibile e una eventuale sfida tra i due sulla Rod Laver Arena diventerebbe immediatamente una sorta di “Muhammad Ali contro Joe Frazier”. Due pesi massimi a confronto con tutt’attorno un clima letteralmente elettrico.

La sensazione è che il limite sia già stato ampiamente oltrepassato. E non da oggi. Forse sarebbe il caso che anche la Federazione Italiana Tennis iniziasse a dire qualcosa sull’accaduto, dato che ormai l’australiano si permette di attaccare e sbeffeggiare gli atleti di casa nostra senza esclusione di colpi e senza che nessuno lo fermi. Uno scenario inaccettabile. Ma non è una novità…

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