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Nuoto, la 4×200 strappa il bronzo e il record italiano ai Mondiali in vasca corta. USA in trionfo con il record del mondo

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Alberto Razzetti
Razzetti / LaPresse

Medaglia in staffetta in apertura, medaglia in staffetta in chiusura. L’Italia chiude la quarta giornata dei Mondiali di nuoto in vasca corta alla Duna Arena di Budapest con la medaglia di bronzo della 4×200 stile libero, composta da Filippo Megli, Manuel Frigo, Carlos D’Ambrosio ed Alberto Razzetti, che in 6’47”51 migliorano anche il record italiano.

La partenza di Megli è un po’ lenta. I suoi primi 50 metri sono complicati, ritrovandosi ottavo a quai sette decimi. Ma c’è anche tanto, tantissimo merito dello statunitense Luke Hobson, che mette su 200 metri da occhi fuori dalle orbite scrivendo un 1’38”91 che abbatte il record del mondo della distanza del tedesco Paul Biedermann, il più vecchio del nuoto internazionale poiché era in piedi dal 2009. E così facendo lancia la selezione a stelle e strisce verso un oro stratosferico in 6’40”51, abbattendo di tre secondi e mezzo il record del mondo sempre di loro proprietà di due anni fa a Melbourne.

Intanto Filippo risaliva fino a metà classifica, mentre Manuel Frigo cristallizza il quarto posto alle spalle degli irraggiungibili Stati Uniti, dell’Australia e della Germania. A fare la differenza è il diciassettenne D’Ambrosio, che si riporta sotto ai tedeschi con un margine di soli quattro decimi la tavola imbandita ad Alberto Razzetti.

Che ha la propria sfida con Florian Wellbrock, magari non il duecentista che ti aspetti. E infatti dopo i primi cinquanta metri Alberto è già avanti, andando anche ad avvicinarsi all’Australia. Troppo tardi per l’attacco all’argento, ma va bene comunque per poter scrivere il nuovo record nazionale che certifica il suo stato di grazia in questa competizione iridata.

 

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