Nuoto
Pagelle Mondiali nuoto: Pilato stecca, novità Busa, Quadarella pensa ai 1500
PAGELLE MONDIALI NUOTO BUDAPEST 2024 SECONDA GIORNATA
Giornata che non sarà ricordata come storica per l’Italia del nuoto, la seconda dei Mondiali in vasca corta di Budapest. Quasi tutti gli azzurri sono rimasti al di sotto delle loro possibilità. Molti però si sono migliorati rispetto al mattino, sono arrivati alcuni buoni risultati come il record italiano di Michele Busa che significa quinto posto e il crono di Simona Quadarella negli 800 sl. Miressi e Viberti si sono regalati la finale (per Viberti è la prima a livello internazionale). Un solo record del mondo oggi, rispetto ai sette di ieri, firmato da Noè Ponti ma comunque grandi risultati, in particolare da Tang, Walsh e Pallister.
SARA CURTIS 7: La si attendeva protagonista sui 100 stile libero dopo la bella frazione lanciata di ieri mattina in staffetta ma deve sistemare ancora tanti meccanismi per essere competitiva a questi livelli sulla distanza più lunga. resta abbastanza lontana dal personale ed esce di scena in semifinale, poi in qualche modo mette a posto la giornata e apre la porta verso la seconda parte del Mondiale con una bella frazione di chiusura della mista mista veloce. Bella reazione, il carattere non le manca.
SOFIA MORINI 6: Aveva lasciato ben sperare ieri con le due prestazioni in staffetta ma forse proprio a causa di quelle, con tanto di personale migliorato, oggi è apparsa un po’ scarica. Per centrare un posto in finale sarebbe servito un miglioramento deciso e non era giornata. Obiettivo minimo della semifinale, comunque, centrato e ora mente ai 200 che restano sempre e comunque la sua specialità di riferimento.
ALESSANDRO MIRESSI 7: Le fatiche della staffetta, anche dal punto di vista mentale, lasciano il segno al mattino, poi però al pomeriggio il primatista italiano e campione del mondo 2021 sfodera una prestazione di qualità chiudendo a due decimi dal suo record con un tempo che lo qualifica per la finale. Per il podio serve l’exploit, che presuppone una partenza più pimpante e un finale travolgente come quello di oggi pomeriggio. Difficile ma non impossibile mettere assieme tutti i tasselli.
LEONARDO DEPLANO 7: Nella vita un po’ di fortuna ci vuole e stavolta Deplano, diciassettesimo dopo le batterie, deve ringraziare Carter che si cancella dalla semifinale dei 100 stile e gli lascia il posto. Lui, dopo una batteria letargica, sfrutta l’occasione e con 46″29 ritocca il record personale, anche se non basta per centrare la finale. Esce di scena con il sorriso sulle labbra come è giusto che sia.
BENEDETTA PILATO 4: Non è la prima volta che resta vittima di un black out ma forse è la prima volta in cui per lei arriva una pessima prestazione quando tutto sembrava apparecchiato per una bella prova. Fuori dalla batteria dei 100 rana in cui si entra con 1’04″97, un tempo che da ottobre a oggi la pugliese avrà nuotato almeno dieci volte, non esiste. Urge reazione immediata per non ripartire da una cocente delusione in vista del 2025.
SIMONE CERASUOLO 5: Il campionato italiano di Riccione è lontano anni luce per il ranista imolese che ancora non ha nella continuità di rendimento il suo punto di forza. Si vede fin dal mattino che non ha il ritmo giusto e in semifinale, dopo un discreto avvio, perde contatto dai primi e resta lontano dal personale. Anche nei “suoi” 50, la frazione lanciata della staffetta mista mista è piuttosto appannato e non riesce a dare alla squadra quell’impulso che sarebbe servito per puntare alla medaglia.
LUDOVICO BLU ART VIBERTI 7.5: Uno dei lampi di giornata ma il ranista torinese è tutto tranne che è un lampo. E’ una luce che resta accesa dal primo all’ultimo metro della gara, capace di ragionare anche nelle situazioni più complicate come quella in cui si trova in una semifinale convulsa. Bravissimo a qualificarsi per la finale dove proverà a dire la sua. La rana azzurra per ora porta il suo sigillo.
SIMONA QUADARELLA 6.5: Un po’ come a Parigi. Non è lei che va piano, sono le altre che vanno molto forte. Quella della romana a Budapest non è e non può essere la migliore versione però, pur nelle difficoltà di un cambio di tecnico, dopo tanti anni, lei è lì a giocarsela per una medaglia e ad avvicinare il personale in un contesto che non è l’ideale per lei e contro avversarie che in virata e subacquea hanno indubbiamente qualcosa in più. Con questi presupposti ci sono buone prospettive in vista del 1500 che più si addice alle sue caratteristiche.
SILVIA DI PIETRO 6: Frazione non straordinaria per la veterana azzurra che però si trova a nuotare in una tempesta e dunque non nella situazione ideale la terza frazione della staffetta mista mista. Un po’ di rimpianto c’è perchè la medaglia non era così lontana.