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Scacchi, Mondiali rapid 2024: caos a New York! Carlsen male, quartetto inatteso al comando. Lodici e Moroni a metà classifica

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Naroditsky / FIDE / Lennart Ootes

Giornata incredibile oltre ogni misura ai Mondiali rapid di scacchi, che sono cominciati tra ieri sera e questa notte a New York. Sono tantissimi i temi della prima giornata, che consta di cinque turni per il torneo Open e di quattro per il torneo femminile. Tra la controprestazione di Magnus Carlsen (almeno per ora), la particolarità del quartetto al comando nella sezione Open, i risultati degli azzurri e anche qualche situazione non del tutto preventivata tra le donne, c’è da raccontare.

I quattro in testa nell’Open, innanzitutto: si tratta del 18enne russo Volodar Murzin, del 22enne armeno Shant Sargsyan, del 41enne cubano passato da tempo sotto insegne USA Leinier Dominguez e del 29enne americano Daniel Naroditsky, famosissimo tra gli appassionati perché è storicamente volto e voce di Chess.com in tantissimi contenuti, a partire dalle dirette di avvenimenti di primaria importanza. In particolare, per Murzin importantissima la vittoria su Caruana al 2° turno, per Sargsyan di grande valore l’accoppiata Ivanchuk-Giri, mentre è stata meno altisonante, ma più ricca di solidità, la performance dei due USA. I quattro sono in testa con 4,5 punti su 5 e, al sesto turno, si affronteranno tra loro, secondo lo schema Murzin-Dominguez e Sargsyan-Naroditsky.

E i big? Li troviamo cammin facendo. Molti si trovano nel gruppo a mezzo punto di distanza (e trovarsi a quota 4, in questo caso, va assolutamente bene): tra il 5° e il 15° posto ci sono anche Levon Aronian e Hikaru Nakamura in quota USA, il polacco Jan-Krzysztof Duda, l’uzbeko Nodirbek Abdusattorov, l’indiano Arjun Erigaisi e l’olandese Anish Giri. Tutti giocatori, in sostanza, che possono giocarsela fino alla fine (senza contare che al 6° turno ci sarà una Giri-Aronian tutto da gustare). Semmai, è dietro che si devono fare i conti. Fabiano Caruana è nel gruppone a 3,5, attualmente classificato 23°; con lui i francesi Maxime Vachier-Lagrave e Alireza Firouzja (16° e 30°), l’azero Shakhriyar Mamedyarov (17°), il russo Daniil Dubov (31°). Va pure peggio a Ian Nepomniachtchi: il russo è a quota 3, nel gruppone con anche Praggnanandhaa, So, Gelfand e Wei Yi.

La vera e più grande controprestazione, però, finora è di Magnus Carlsen, addirittura nel gruppo a 2,5, classificato 83° con una sola vittoria, tre patte e una sconfitta al quinto turno contro il russo Denis Lazavik. Una vera giornata no per il supercampione norvegese, che ha comunque abituato a rimonte importanti in situazioni del genere. Per far capire la situazione in cui si è cacciato, alla ripresa delle operazioni giocherà con il Maestro Internazionale americano Brewington Hardaway, circa 650 ELO di differenza.

Anche la performance degli italiani non va dimenticata. Lorenzo Lodici è nello stesso gruppo di Carlsen, 91° a quota 2,5. Poteva forse andargli un pochino meglio: patta contro il bulgaro Ivan Cheparinov, vittorie contro gli USA Awonder Liang ed Elshan Moradiabadi, sconfitte contro il tedesco in quota Uruguay Georg Meier e con l’israeliano Semyon Lomasov. In particolare, contro Meier, in un finale teso, si è esposto a una forchetta di Cavallo contro Re e Torre, mentre nella quarta è Lomasov a tirargli fuori una brillante combinazione in pieno mediogioco.

Quanto a Luca Moroni, invece, si trova tra i giocatori a 2 punti (114° ufficialmente), ma non è nemmeno stato fortunatissimo. Due vittorie tranquille contro il panamense Luis Enrique Esquivel Golcher e il greco Alexandros Papasimakopoulos, ma due delle tre sconfitte sono arrivate contro l’uzbeko Javokhir Sindarov, che fa parte ora del gruppone a 4, e contro Nakamura. Vero è che in entrambi i casi aveva avuto buon gioco, ma nel primo è stato tradito dal tempo e nel secondo da un’unica, piccola scelta sbagliata in un finale patto (ma che, contro Nakamura e rapid, bisogna tenere). Contro il portacolori di Cina Taipei (che sarebbe Taiwan in chiave sportiva) Adelard Bai è giunta la terza sconfitta.

Diamo infine uno sguardo al torneo femminile, che vede anch’esso situazioni non propriamente prevedibili all’inizio. Al comando, con percorso netto, c’è l’americana Alice Lee, e sono in cinque a inseguirla a 3,5: le cinesi Ju Wenjun e Tan Zhongyi, l’indiana Harika Dronavalli, la georgiana Nino Batsiashvili, l’azera Gunay Mamadzada. Molte delle favorite (Kosteniuk e Assaubayeva per dirne due) si trovano nel gruppone a quota 3, mentre sono a 2,5 l’ucraina Mariya Muzychuk, le cinesi Lei Tingjie e Zhu Jiner e poi anche Zhu Chen, che si rivede sotto bandiera del Qatar (per matrimonio: l’ex iridata per buona parte degli Anni ’90 è sposata con un qatariota da quasi vent’anni). Malissimo la georgiana Nana Dzagnidze, numero 7 ai nastri di partenza: un solo punto su quattro.

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