Sci Alpino
Sci alpino, 20 anni senza vittorie extra-europee nello slalom maschile! Il forte contrasto col settore femminile, aspettando Braathen…
Nella giornata di domenica 15 dicembre, Lucas Pinheiro Braathen ha realizzato una prepotente rimonta nella seconda manche dello slalom della Val d’Isere, risalendo dalla ventiseiesima alla quarta posizione. Per qualche minuto, si è potuto ipotizzare che i proverbiali stravolgimenti di classifica partoriti dalle gare disputate in quel contesto potessero porre fine a un digiuno ventennale. Così non è stato. Dunque, è doveroso affrontare un tema proposto dal weekend appena andato in archivio.
Sono ormai trascorsi 20 anni dall’ultima vittoria di uno sciatore non europeo nello slalom maschile. L’affermazione meno lontana nel tempo di un atleta che non affonda le proprie radici nel Vecchio Continente è infatti datata 13 dicembre 2004, quando Bode Miller si impose al Sestriere.
Per la verità, se si parla di slalom maschile e di trionfi non europei, si ragiona automaticamente sugli Stati Uniti. Il Giappone e il Canada si sono fermati rispettivamente a quattro e tre piazze d’onore. Il Paese del Sol Levante ha sfiorato il successo con Tetsuya Okabe e Akira Sasaki. La nazione della Foglia d’Acero ha invece conseguito i risultati più brillanti tra i rapid gates con Thomas Grandi e Michael Janyk. Una situazione curiosa e anomala, se si pensa a come in campo femminile si viva una dinamica diametralmente opposta.
Nello stesso lasso temporale del monopolio europeo maschile in slalom, guardando all’altra metà del cielo si contano ben 65 vittorie statunitensi. Certo, la quasi totalità di esse (62) porta la stessa firma – quella di Mikaela Shiffrin – ma il conteggio di cui sopra è stato aperto da Sarah Schleper prima e da Lindsey Vonn poi. Un secco 3-0 in favore del “gentil sesso” nel confronto diretto.
Si parla solo di Coppa del Mondo, ça va sans dire, perché se si guarda agli appuntamenti con medaglie in palio, bisogna aggiungere il clamoroso (e freschissimo) oro mondiale conquistato nel 2023 dalla canadese Laurence Saint-Germain. Peraltro, ampliando gli orizzonti a un passato ancora più lontano, non bisogna dimenticare come l’Oceania abbia fatto la sua parte, almeno tra le ragazze.
Come e perché vi sia questa eclatante differenza tra i due generi, non è dato a sapersi. Si tratta di uno scenario semplicemente figlio delle circostanze? Oppure c’è dell’altro? A chi studia la materia il compito di fornire una spiegazione (se c’è). Qui si usa l’anniversario di cui sopra per prendere atto di quanto sta accadendo, nell’attesa di sentir suonare l’Hino Nacional Brasileiro nella cerimonia di premiazione di uno slalom…