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Sci Alpino

Sci alpino, Dominik Paris parte con fiducia. Mirino puntato su Wengen e Mondiali di Saalbach

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Dominik Paris
Dominik Paris - Fisi/Pentaphoto

Dominik Paris abborda la stagione 2024-25 mantenendo il ruolo di sciatore italiano più giovane ad aver vinto in Coppa del Mondo. Una parte apparentemente anacronistica per chi ha visto la luce più di 35 anni fa, eppure aderente alla realtà dei fatti. L’altoatesino è colui che ha permesso all’Italia di non sparire dalla geografia dello sci maschile.

Nel circuito maggiore, le ultime 15 affermazioni azzurre (e 18 delle ultime 20) portano la firma del velocista proveniente dall’Ultental. Un dato eloquente, che permette di apprezzare appieno il peso specifico del sudtirolese all’interno del movimento tricolore. Non si fosse palesato, il nostro Paese starebbe aspettando un successo ormai dal febbraio 2017. Invece, Paris c’è e a Dio piacendo ci sarà ancora, almeno per un biennio.

I 35 anni non sono necessariamente un handicap nella velocità, dove si può essere competitivi anche alla soglia degli “anta”. Anzi, si può asserire che nell’epoca contemporanea, si sia ancora nel cosiddetto “prime”, la cuspide della propria carriera. Soprattutto se si è motivati, come è lo l’altoatesino, che ha lavorato alacremente durante l’off-season per recuperare competitività in Super-G, dove si è laureato Campione del Mondo 2019.

Cionondimeno, è la discesa libera il terreno prediletto di Dominik ed è quello il campo dove vuole e può togliersi ulteriori soddisfazioni. Gli obiettivi? Senza dubbio il Mondiale di Saalbach, per provare ad associare l’oro iridato nella specialità a lui più affine. Però l’azzurro non ha fatto mistero di puntare anche alla Coppa di specialità e a qualche successo di tappa sinora sempre sfuggitogli (Wengen su tutti).

Il 2024-25 comincerà da Beaver Creek, contesto in cui Paris ha sempre faticato. Dunque non bisognerà allarmarsi se non dovesse arrivare un risultato di grido. Le somme saranno tirate a marzo, quando l’annata sarà passata agli archivi. Dopodiché mirino puntato sui Giochi olimpici 2026, con la consapevolezza che le medaglie saranno conferite su quella “Stelvio” dove lui ha già trionfato a raffica

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