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Tennis, Iga Swiatek risponde a Simona Halep: “I nostri casi sono diversi, impossibile fare paragoni”
Iga Swiatek non ci sta e risponde per le rime a Simona Halep e, più nel complesso, al mondo del tennis in generale. La fuoriclasse polacca, infatti, è stata chiamata in causa dalla romena, a sua volta protagonista di un caso legato al doping, e ha voluto dire la sua, senza usare troppi giri di parole. Facciamo il punto della situazione. Simona Halep è stata fermata dopo essere risultata positiva al Roxadustat. Dopo una prima squalifica di 4 anni, il ricorso al TAS ha ridotto lo stop a 9 mesi, dimostrando che la sua positività era legata a una contaminazione involontaria dell’integratore.
La romena, fermata per un caso analogo a quello di Swiatek, ha sbottato: “Non è giusto che il mio caso sia stato subito annunciato ricevendo pressione da parte della stampa. Per questi due giocatori (Iga Swiatek e Jannik Sinner, ndr) hanno tenuto tutto segreto parlando del loro caso solo alla fine. È molto strano” . (Fonte: TennisWorldItalia).
Dopo l’affondo della romena, è arrivata la risposta della cinque volte vincitrice di un torneo del Grande Slam. “Il mio caso è diverso da quello di Jannik Sinner e Simona Halep. So che in questi casi le persone cercano di fare paragoni tra queste situazioni con altre che sono già avvenute, ma la verità è che ognuno di questi casi è diverso. E il processo per provare la propria innocenza è allo stesso modo diverso. È dura fare paragoni tra il mio caso, quello di Sinner, di Halep, perché ognuno di noi ha a che fare con un problema diverso”.
La ventitreenne nativa di Varsavia prosegue nella sua analisi: “Questa per me è più una questione per la Itia che per i giocatori. Il mio destino, come quello degli altri, è nelle loro mani e sono loro che decidono come valutare ciascun caso. Io voglio credere che questo processo sia onesto e oggettivo, che ogni caso venga trattato secondo i regolamenti e che nessuno possa trattare un giocatore o una giocatrice in base alla sua posizione. Ma se mai dovesse essere così, sarebbe comunque una questione a cui a rispondere deve essere la Itia” .