Ciclismo
Tour de France 2025: il percorso e le 21 tappe ai raggi X. Torna il Mont Ventoux, spicca il Col de la Loze
Sarà un’altra edizione dura e impegnativa del Tour de France: nel 2025 ci saranno ancora meno cronometro per premiare tappe toste e selettive per gli scalatori e per facilitare probabilmente un altro duello tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. Torna il classico arrivo sui Champs-Elysées dopo l’inedita ultima tappa a Nizza del 2024.
IL PERCORSO DEL TOUR DE FRANCE 2025
Prima tappa (sabato 5 luglio): Lille – Lille (185 km)
Prima frazione nell’Alta Francia che sarà adatta ai velocisti: tanta determinazione per tutti gli sprinter per giocarsi la prima maglia gialla della 112a edizione della Grande Boucle. Poche difficoltà altimetriche che sono piazzate lontane dal traguardo.
Seconda tappa (domenica 6 luglio): Lauwin-Planque – Boulogne-sur-Mer (212 km)
Tappa che potrebbe già regalare grande spettacolo quella con arrivo a Boulogne-sur-Mer. Gli strappetti nel finale con pendenze in doppia cifra di Saint-Etienne au Mont e di Outreau saranno decisamente selettivi e potrebbero già vedere gli uomini di classifica muoversi.
Terza tappa (lunedì 7 luglio): Valenciennes – Dunkerque (178 km)
Dopo i fuochi d’artificio della domenica, sarà nuovamente il turno dei velocisti per una frazione che sarà praticamente tutta pianeggiante se non per un breve GPM a una trentina di chilometri dal traguardo.
Quarta tappa (martedì 8 luglio): Amiens – Rouen (173 km)
Molto ostica la quarta tappa con un finale adatto a colpi di mano e finisseur: ultimi 40 km che saranno pieni di sali e scendi. In particolare spiccano la storica Côte de Bonsecours, la Côte de Grand’Mare e la salita più impegnativa di Saint-Hilaire con una pendenza media del 15%, seguita poi da una discesa che porterà verso il centro di Rouen.
Quinta tappa (mercoledì 9 luglio): Caen – Caen (cronometro, 33 km)
Sarà la prima delle due prove contro il tempo del Tour de France e molto adatta agli specialisti puri: nessuna difficoltà altimetrica e 33 km che saranno percorsi ad altissima velocità.
Sesta tappa (giovedì 10 luglio): Bayeux – Vire Normandie (201 km)
Giornata che sarà davvero tosta per i corridori. Oltre 3.500 metri di dislivello. La Côte de Vaudry sarà il fulcro della parte finale, poco prima della bagarre del finale con pendenze del 10% lungo i 700 metri che porteranno fino al traguardo finale.
Settima tappa (venerdì 11 luglio): Saint-Malo – Mûr-de-Bretagne (194 km)
Giornata che sarà adatta a fughe da lontano in Bretagna. Il Tour attraverserà le strade in cui è nato e cresciuto un monumentio delle due ruote come Bernard Hinault, con la corsa che attraverserà la sua località natale di Yffiniac. Doppia scalata della Côte de Mûr-de-Bretagne, ideale per coloro che ci proveranno alla distanza.
Ottava tappa (sabato 12 luglio): Saint Meen Le Grand – Laval (174 km)
Dopo quattro tappe una più insidiosa dell’altra, i velocisti torneranno ad essere protagonisti in una frazione totalmente pianeggiante e che non presenterà particolari insidie neanche dal punto di vista del vento..
Nona tappa (domenica 13 luglio): Chinon – Châteauroux (170 km)
Fine settimana che si chiuderà con il bis per i velocisti: altra frazione interlocutoria e totalmente pianeggiante che privilegia l’arrivo in una volata di gruppo.
Decima tappa (lunedì 14 luglio): Ennezat – Le Mont Dore (163 km)
Nel giorno della festa nazionale francese, la cosiddetta Presa della Bastiglia, ci sarà una tappa davvero spettacolare nel Massiccio Centrale. Sette salite tra colline e passi di seconda categoria. Si comincerà subito con il Puy de Dôme, con i corridori che ne affronteranno i primi chilometri in apertura di tappa. Dopodiché non ci sarà respiro fino alla salita finale verso la località di Le Mont-Dore con costanti mangia e bevi per un totale di 4400 metri di dislivello.
Undicesima tappa (mercoledì 16 luglio): Toulouse – Toulouse (154 km)
Dopo il giorno di riposo si riparte con una tappa che sarà praticamente pianeggiante se non qualche strappetto a metà percorso, ma che non dovrebbe guastare l’arrivo in gruppo.
Dodicesima tappa (giovedì 17 luglio): Auch – Hautacam (181 km)
Si arriva sui Pirenei per una tappa davvero dura e impegnativa. Negli ultimi 45 chilometri prima si affronterà il Col du Soulor dalla parte di Ferrières (11,9 km al 7,3%), prima del Col de Bordères. Poi il gran finale: la salita di 13,6 km verso Hautacam al 7.8% di pendenza media.
Tredicesima tappa (venerdì 18 luglio): Loudenvielle – Peyragudes (cronometro, 11 km)
Seconda prova contro il tempo di questa Grande Boucle che sarà dedicata agli scalatori. Si tratta di una vera e propria cronoscalata sui Pirenei per salire ai 1580 metri di altitudine di Peyragudes: 8 km al 7.9% di pendenza media.
Quattordicesima tappa (sabato 19 luglio): Pau – Luchon-Superbagnères (183 km)
Terza tappa di montagna consecutiva durante la seconda settimana. Si salirà al Col du Tourmalet via Luz-Saint-Sauveur, un versante inedito (19 km al 7,4%) e sarà inedita anche l’ascesa al Col d’Aspin via Payolle (5 km al 7,6%). Il piatto forte arriverà nel finale con la salita di Superbagnères (12,4 km, 7,5%).
Quindicesima tappa (domenica 20 luglio): Muret – Carcassonne (169 km)
Molto interessante sarà anche la frazione che chiuderà la seconda settimana del Tour. Totale di 2400 metri di dislivello e a metà percorso ci sarà la Côte de Saint-Ferréol (2,9 km al 10%). Seconda parte tra discesa e pianura che potrebbe favorire i velocisti.
Sedicesima tappa (martedì 22 luglio): Montpellier – Mont Ventoux (172 km)
Dopo il giorno di riposo si salirà a una delle salite più storiche e iconiche del Tour de France: il Gigante della Provenza, il Mont Ventoux. Percorso molto semplice prima di arrivare all’ascesa finale: 15,7 km di salita, con pendenza media dell’8,7%.
Diciassettesima tappa (mercoledì 23 luglio): Bollène – Valence (161 km)
Dopo il Mont Ventoux torneranno in scena i velocisti in una frazione che comunque non sarà banale: specialmente negli ultimi 50 km potrebbero esserci dei ventagli.
Diciottesima tappa (giovedì 24 luglio): Vif – Courchevel / Col de la Loze (171 km)
Sarà la tappa regina di questa edizione della Grande Boucle. 5500 metri di dislivello. Col du Glandon per cominciare e poi Col de la Madeleine, dove i corridori raggiungeranno i 2.000 metri. Poi ancora le vette sopra Courchevel per raggiungere il Col de la Loze: 26.2 km al 6.5%.
Diciannovesima tappa (venerdì 25 luglio): Albertville – La Plagne (130 km)
Dopo la tappa regina ci sarà un’altra frazione particolarmente impegnativa. In tutto saranno cinque i GPM: la salita finale di 19,1 chilometri al 7.2% verso La Plagne potrebbe farsi sentire sulle gambe già appesantite dei corridori.
Ventesima tappa (sabato 26 luglio): Nantua – Pontarlier (185 km)
Gli uomini di classifica chiuderanno i conti nella tappa precedente e sarà l’ultima occasione per tutti i finisseur per firmare un successo di tappa. Diversi sali e scendi che possono facilitare fughe bidone.
Ventunesima tappa (domenica 27 luglio): Mantes la Ville – Parigi (120 km)
Si torna con il classico arrivo sui Campi Elisi per un traguardo più ambito nel mondo del ciclismo per i velocisti.