Rugby
United Rugby Championship: Zebre sempre più lontane da Parma. Padova in pole
La storia tra le Zebre e Parma sembra avviarsi verso un non lieto fine, con il rapporto tra la franchigia dell’United Rugby Championship e la città emiliana che non è mai sfociato in un vero e proprio amore. Se poi si aggiungono anni di pessima gestione societaria, dell’utilizzo delle Zebre per ripicche all’interno della Fir e un progetto sportivo che non è mai riuscito a consolidarsi l’addio appariva da tempo scontato.
E oggi il Consiglio federale Fir ha messo nero su bianco il possibile addio, approvando la disponibilità a cedere la propria quota di capitale sociale, pari al 100%, delle Zebre Parma e aprendo alle manifestazioni d’interesse da parte dei soggetti interessati, che dovranno pervenire alla Federazione Italiana Rugby entro il termine delle ore 12 del 15 gennaio 2025, con la possibilità per FIR di riservarsi di proseguire nella conduzione diretta della franchigia.
L’eventuale cessione della Franchigia potrà avvenire con termini e modalità idonei a consentire alla nuova proprietà di gestire la partecipazione alle manifestazioni previste a partire dalla Stagione Sportiva 2025/26, continuando a garantire la presenza di due entità sportive italiane alle competizioni internazionali europee per Club. Tra i requisiti inderogabili identificati dalla Federazione per la presentazione delle manifestazioni d’interesse l’espresso divieto di trasferimento dell’attività al di fuori del territorio nazionale, la disponibilità di uno Stadio dalla capienza minima di cinquemila posti, un budget economico e finanziario annuale non inferiore al contributo FIR previsto per la Stagione Sportiva 2025/26 e l’impegno a condividere con la Federazione le scelte sportive coerenti con gli obiettivi di partecipazione ad URC ed EPCR.
Ma dove potrebbero andare le Zebre, diventando finalmente private? L’ipotesi di restare a Parma appare remota, nonostante l’interesse di alcuni imprenditori locali, così come appare velleitario l’interesse del patron del Valorugby Emilia, Enrico Grassi. In pole position c’è, infatti, Padova, con Alessandro Banzato, patron del Petrarca Padova, che da anni ha legato il suo impegno con il Petrarca a un eventuale step nel campionato celtico. Il rugby d’elite, dunque, si sposterebbe tutto in Veneto, con la partecipazione all’URC già della Benetton Treviso, ma per chi storce il naso va evidenziato come da anni progetti di franchigie a Roma o Milano – oltre al fallimentare esempio di Parma – si sono schiantati di fronte al disinteresse generale. E se interesse (e soldi) ci sono a Padova ben vengano.