Pallavolo
Volley, Malwina Smarzek: “Sono passati due anni dai miei ultimi pensieri suicidi, ero sola e sopraffatta”
Malwina Smarzek, attaccante di Pinerolo e della Nazionale Polacca di volley, ha rivelato un aspetto importante della propria vita privata in un post pubblicato sul suo profilo Instagram: “Oggi ricorrono 5 anni da quando ho sentito per la prima volta gli attacchi di panico insinuarsi nella mia vita. Ricordo quanto mi sono sentita incompresa, ignorata a volte. Negli ultimi tre anni ho lottato con la depressione, che era la mia ombra e mi accompagnava nei momenti più bui. Mi sentivo sola, sopraffatta e impotente”.
La bomber è entrata nel dettaglio: “Ogni giorno era una lotta e lo sport, che prima mi dava gioia, diventava una tortura senza fine. Conciliare la mia depressione con la mia passione, che non era più una passione, era difficilissimo. Spesso dovevo costringermi ad allenarmi, anche quando una stupida doccia o fare colazione erano una sfida. La paura di essere giudicata, il senso di inutilità e l’insicurezza erano i miei compagni in campo. Nonostante ciò, sapevo di dover lottare, se non per lo sport, per me stessa. Nella mia mente, avevo già chiuso la mia carriera molte volte”.
L’attaccante ha poi proseguito: “Oggi, a due anni dai miei ultimi pensieri suicidi, vorrei sottolineare quanto sia importante che il tema della salute mentale sia trattato con la stessa serietà della salute fisica, soprattutto nel mondo dello sport. Tutti noi lottiamo con i nostri demoni ed essere aperti a parlarne può salvare delle vite. Mi sento così grata di poter godere di nuovo di ciò che amo e questioni come l’essere in forma o meno sembrano banali. Le mie priorità sono cambiate e la vita ha assunto un nuovo significato. Vorrei che tutti coloro che stanno lottando con sfide simili sapessero che non sono soli“.
La pallavolista ha poi concluso il proprio messaggio ringraziando chi le è stato vicino: “La vita può essere bella, anche dopo i momenti più bui. Che questo post serva a ricordare che la salute mentale è importante quanto quella fisica. Alla fine, volevo ringraziare coloro che mi sono stati vicini nei momenti peggiori. Sia i miei cari che il mio meraviglioso psicoterapeuta e psichiatra“.