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Sci Alpino

Alex Vinatzer: “Amo i Mondiali, in futuro potrei diventare discesista. Non sperare, non volere, ma sapere”

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Alex Vinatzer
Vinatzer / LaPresse

Gli spunti non sono mancati nell’ultima puntata di Salotto Bianco, condotta da Dario Puppo e Massimiliano Ambesi e in onda sul canale Youtube di OA Sport. I due colleghi/telecronisti di Eurosport hanno avuto tanti ospite d’eccezione e tra questi Alex Vinatzer, specialista delle discipline tecniche nella Coppa del Mondo di sci alpino che sta cercando di trovare una sua dimensione.

Siamo a poche ore dalla Night-Race di Madonna di Campiglio. Sulla pista 3-Tre (1ª manche alle ore 17.45, 2ª alle ore 20.45 con diretta televisiva su RaiSport HD e su Eurosport1 HD) lo sciatore altoatesino punta a un bel risultato, dopo aver fatto fatica finora nei primi quattro slalom della stagione: “Tanta neve è caduta in queste ore, ma non penso ci sarà problema a gareggiare in fatto di visibilità“, le prime impressioni dell’azzurro.

Un personaggio molto particolare Vinatzer, che fa della sincerità una sua qualità: “Cerco sempre di dire quello che penso, noi altoatesini siamo diretti. Parli come mangi, nel mio caso. Nello sport è vero che si è un po’ portati a rispondere sempre allo stesso modo, cioè politicamente corretto. Per quanto mi riguarda è sempre meglio la verità“, ha sottolineato l’atleta nostrano.

Il nostro portacolori ha poi rivelato le sue sensazioni in slalom e in gigante: “Cambiano in continuazione. Questa settimana è andata meglio tra i pali stretti. Di base, nella manche secca, il tempo più veloce però lo faccio in slalom. Il fatto è che questa specialità (slalom) è un po’ bastarda perché in gigante se la condizione è top il risultato arriva. Tra i rapid gates non vale lo stesso discorso anche perché poi inforchi o sbagli due gare e inizi a pensare. Certo, si potrebbe scendere puntando alla solidità, ma non serve a niente beccare quattro secondi. Bisogna prendersi dei rischi e quindi pensare meno e fare un po’ di più“.

Vinatzer non disdegna nel futuro anche di cimentarsi nella velocità: “Per competere in quelle specialità ci serve tanta esperienza e bisogna conoscere le piste. Ho 15 anni buoni da fare, vedremo…“. E sulla longevità, Alex ha sottolineato: “Ci sono tante variabili. Penso a Federica (Brignone, ndr) che è un animale da gara e ha un’energia assurda. Alla fine è un insieme di fattori, in cui anche il discorso dei materiali va considerato. Poi può anche accadere che in una generazione ci siano più talenti rispetto a un’altra“.

Lo sciatore tricolore ha commentato uno dei temi caldi, legato al sistema Italia, confrontato con quello della Norvegia che specialmente nello slalom raccoglie non pochi frutti: “A me piace molto il loro approccio perché ritengo che abbiano un’idea tecnica molto precisa fin dall’inizio e la seguono. Per questo gli atleti sanno perfettamente cosa fare. In Italia è un po’ diverso perchè ci sono diverse concezioni. È chiaro, se la linea univoca non funziona, i risultati non arrivano. Però io credo che in Norvegia abbiano una base solida anche per questo“.

Pensi alle Olimpiadi e il riferimento è alla Stelvio:È una pista complicata e molto fisica. Non la definirei difficilissima dal punto di vista tecnico, ma complicato sarà essere veloce. Bisognerà rischiare per fare il tempo“. E volendo dare un appuntamento a cui tiene particolarmente quest’anno, Vinatzer è stato chiaro: “Lo slalom dei Mondiali a Saalbach perché a me piace la gara secca. Nell’ultimo periodo in slalom ho fatto troppi pensieri e in questi giorni ho visto un film austriaco su Franz Klammer che dice:Non sperare, non volere, ma sapere”. In altre parole, bisogna presentarsi al cancelletto di partenza non per il voler vincere, perché lo desiderano tutti, sperare si può, ma sapere cosa c’è da fare è la verità. Porterò questo spirito in gara“.

VIDEO ULTIMA PUNTATA SALOTTO BIANCO

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