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Sci Alpino

Ambesi su Lara Colturi: “C’è una concezione innovativa. La FISI non aveva un piano B”

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Lara Colturi
Colturi / LaPresse

I risultati di Lara Colturi e la scelta di competere per l’Albania nella Coppa del Mondo di sci alpino femminile sono stati tra i temi trattati nell’ultima puntata di Salotto Bianco, in onda sul canale Youtube di OA Sport, condotta da Dario Puppo e Massimiliano Ambesi.

Quest’ultimo si è pronunciato in merito alla questione, partendo dall’eccezionalità del caso: “Non è un dettaglio. È chiaramente una situazione che colpisce e dispiace. Bisogna essere franchi e onesti: la Federazione non aveva un piano B e giustamente il clan Colturi aveva un’idea. In quel momento non è stato possibile trovare un accordo. Forse si poteva lavorare? Sì, però è andata così“, ha sottolineato Ambesi.

I numeri di Lara sono sotto gli occhi di tutti, 18 anni e 50 giorni circa, dopo un infortunio che ha avuto, podi in specialità diverse. Parliamo di due secondi posti, in slalom dietro a Shiffrin e in gigante dietro a Hector. Sono segnali. Lei ha vinto un titolo mondiale juniores da bambina, contro atlete più grandi, in supergigante. È chiaro che l’idea sia quella della polivalenza, ci si lavora, ma con i tempi giusti, anche perché l’infortunio è dietro l’angolo e lei si è già scottata da questo punto di vista“, ha ricordato il giornalista/analista di Eurosport.

È nei primi gruppi di merito in slalom e gigante, nelle migliori quindici. Se va avanti così, è destinata a far parte del primo sottogruppo, quindi quello delle migliori sette. Definirla predestinata mi sembra semplice e banale, però c’è dietro un lavoro che credo vada rispettato. Mi dispiace leggere critiche e insulti a Daniela (Ceccarelli ndr) e a tutto al gruppo. Io ho la fortuna di avere conoscenti che si allenano con il team Ceccarelli ed è più di qualcosa di uno staff focalizzato sullo sci alpino. C’è dietro proprio una concezione di disciplina che io ritengo innovativa, che mi fa venire in mente quello che accade in Norvegia per certi versi“, la riflessione di Ambesi.

Adesso si dice tornerà, non tornerà, vengono tirate fuori interviste del passato. Il tema interessa, ma io credo che ci siano tanti sport in cui si possa andare oltre la bandiera. Citiamo Marc Girardelli che l’abbiamo sempre celebrato da lussemburghese, ma era un austriaco che per motivi legati alla convivenza del papà con la Federazione decise di difendere i colori di un altro Paese. L’abbiamo sempre stimato, per cui mi dispiace leggere insulti nei confronti di Colturi e di chi la gestisce. Lo stesso ragionamento vale anche nei confronti delle critiche alla Federazione, che per me lasciano il tempo che trovano perché in quel momento era in difficoltà. Io penso che queste situazioni siano utili per capire quale sia il modus operandi per il futuro, ci si arriverà e poi non poniamo limiti alla provvidenza, tutto può succedere“, ha concluso.

VIDEO ULTIMA PUNTATA SALOTTO BIANCO

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