Seguici su

Ciclismo

Bartali-Coppi, chi ha passato la borraccia? Un testimone racconta come andò al Tour de France 1952

Pubblicato

il

Fausto Coppi Gino Bartali
Coppi Bartali / Lapresse

Intere generazioni di appassionati di sport sono cresciute con il mito della borraccia passata tra Fausto Coppi e Gino Bartali il 6 luglio 1952, mentre le due icone del ciclismo italiano e mondiale stavano scalando il Telegraphe durante l’undicesima tappa del Tour de France. Per decenni ci si è chiesti chi avesse passato a chi quella tanto agognata bottiglia di acqua fresca in una giornata rovente: entrambi i ciclisti tennero vivo il mistero, contribuendo ad alimentare la leggenda.

La foto dell’epoca, pubblicata da Ciclismo Illustrato, mostrava soltanto i due azzurri, immortalando quel gesto iconico. Nel 2020, però, grazie a Carlo Delfino, presidente Onorario della Nova Unione Velocipedistica Italiana, è stato ritrovato l’originale della foto e ci si è così accorti della presenza del belga Stan Ockers proprio accanto a Coppi e Bartali. Il piemontese era davanti al toscano, alle cui spalle si intravedono le ombre di Raphaël Géminiani, di Alex Close e di due corridori spagnoli, Antonio Gelabert e Bernardo Ruiz.

Proprio l’iberico è l’ultimo testimone in vita di quella giornata e in occasione del suo centesimo compleanno, festeggiato proprio oggi, ha raccontato la propria versione in un’intervista concessa a El Mundo: “Eravamo molto provati dopo aver scalato la Croix de Fer. Coppi era affaticato, aveva finito l’acqua e non era permesso fare rifornimento in salita. Il CT italiano (Alfredo Binda, n.d.r.) superò il nostro piccolo gruppetto e consegnò una bottiglia d’acqua a una ragazza sul ciglio della strada per darla a Coppi“.

Il vincitore della Vuelta di Spagna 1948 entra nel dettaglio: “Binda disse alla ragazza: “Quando i corridori arrivano, la dai al corridore in maglia gialla”. Ma lei, francese, probabilmente, ha frainteso quanto le era stato detto e l’ha data a Gino Bartali. “A quello in giallo, a quello in giallo”, gridò ancora Binda, ma lei non lo sentì. A quel punto Bartali prese la bottiglia e con essa riempì le borracce che portava sulla bici e quando ebbe finito la consegnò a Coppi“.

Ed eccoci alla risoluzione del mistero:Bartali consegnò la bottiglia a Coppi, ma la verità è che ci fu un errore. Così è andata“. Dopo 72 anni si è arrivata a una spiegazione da un testimone dell’epoca, ma il fascino di quel gesto che ha emozionato l’Italia intera resterà per sempre.

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità