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Sci Alpino

Brignone, un doppio ‘zero’ che pesa. Per Goggia cambia lo scenario

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Sofia Goggia
Goggia / IPA Agency

La Coppa del Mondo di sci alpino sembra non avere una padrona e l’equilibrio regna sovrano dopo la disputa di undici gare. La classifica è infatti cortissima dopo il gigante di Kranjska Gora che ha aperto il nuovo anno solare: la svedese Sara Hector conduce con 407 punti davanti alla svizzera Camille Rast (383) e alla croata Zrinka Ljutic (356), Federica Brignone occupa la quarta posizione con 319 punti e precede la svizzera Lara Gut-Behrami (309) e Sofia Goggia (285), mentre la statunitense Mikaela Shiffrin è più attardata (245) dopo la lunga assenza.

Sara Hector è tornata in forma smagliante tra le porte larghe e si sta esprimendo sui livelli di qualche anno fa (nel 2021 conquistò l’argento ai Mondiali di Cortina d’Ampezzo e nel 2022 si laureò Campionessa Olimpica a Pechino), tanto da vincere due gare (Killington e Kranjska Gora) e raccogliere il secondo posto a Semmering. La scandinava si difende in slalom (ottava a Gurgl e quinta in Austria prima di Capodanno), ma tra i pali stretti sembra lontana dall’exploit e il fatto che non disputi gare di velocità non la rende una vera pretendente alla conquista della Sfera di Cristallo.

Lo stesso discorso può essere fatto per Camille Rast e Zrinka Ljutic, entrambe fuori dai giochi per quanto concerne superG e discesa: l’elvetica è prima nella classifica di slalom (da rimarcare il successo a Killington) e in gigante può dire la sua (ma a correnti alterne, come dimostrano la terza piazza negli USA e la 17ma a Semmering), la balcanica eccelle nelle prove tecniche (ha vinto lo slalom di Semmering ed è stata seconda nel gigante di Killington), ma a entrambe le atlete sembra mancare qualcosa per avere quei picchi di rendimento e quella continuità necessari per ambire al trofeo.

Sulla carta sembrano proprio le due italiane e Lara Gut-Behrami ad avere il maggiore accredito. Per il momento Federica Brignone non ha mezzi termini in gigante: o vince (Soelden e Semmering) o esce (Killington e Kranjska Gora). La valdostana non ha ancora trovato l’acuto nella velocità (ma i due quinti posti in superG non vanno sottovalutati), serviranno meno errori tra le porte larghi (due “zero” sono pesantissimi) e qualche stoccata nelle altre due specialità di riferimento. La svizzera sta tentennando in gigante (tredicesima a Killington, nona a Semmering, sesta oggi), ma ha dalla sua le altre due discipline.

Il mese di gennaio sarà determinante e potrebbe sorridere a Sofia Goggia, ringalluzzita dal quinto posto in gigante, al rientro in questa disciplina: tre weekend all’insegna della velocità (St. Anton, Cortina d’Ampezzo e Garmisch, sempre con discesa e superG) andranno sfruttati nel miglior modo possibile. Soprattutto la bergamasca ha fatto capire che ora può contare su tre discipline e tra le porte larghe potrebbe replicare in futuro il risultato conseguito a Kranjska Gora, visto che oggi era solo al rientro e ha tutto lo spazio per migliorare. Mikaela Shiffrin non sembra essere più un fattore: non si sa quando rientrerà, non si sa se farà il superG e non si sa come si presenterà al cancelletto di partenza.

Al termine del mese di gennaio avremo un quadro più chiaro della situazione. Il programma prevede tre discese, tre superG, tre slalom e un gigante. Ricordiamo il calendario: il 5 gennaio lo slalom a Kranjska Gora, l’11-12 gennaio discesa e superG a St. Anton (Austria), il 14 gennaio lo slalom a Flachau (Austria), il 18-19 gennaio discesa e superG a Cortina d’Ampezzo, il 21 gennaio il gigante a Kronplatz, il 25-26 gennaio discesa e superG a Garmisch (Germania), il 30 gennaio lo slalom a Courchevel (Francia) prima dei Mondiali di Saalbach.

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