Tennis
Djokovic ricorda il 2022: “Ho ancora un trauma. Mi chiedo sempre: mi fermeranno di nuovo?”
Novak Djokovic si avvicina agli Australian Open 2025 con diverse incognite: un’età che avanza sempre di più, una competitività che non è più quella dei giorni migliori e la sconfitta precoce a Brisbane contro Reilly Opelka che può lasciare qualche dubbio in vista del primo Slam della stagione.
Al media australiano Herald Sun, l’ex numero 1 del mondo ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo l’esperienza del 2022, quando fu fermato in aeroporto e non gli venne permesso di giocare per non essersi somministrato il vaccino anti Covid-19:
“Ho ancora un po’ del trauma, ad essere sincero. Le ultime due volte che sono atterrato in Australia, per passare il controllo passaporti e l’immigrazione, ho rivissuto il trauma di tre anni fa. E alcune tracce rimangono ancora quando passo il controllo passaporti, guardo intorno a me per controllare se si sta avvicinando qualcuno dalla zona immigrazione. Mi chiedo: la persona che controlla il mio passaporto mi fermerà di nuovo o mi lascerà andare? Devo ammettere che ho quella sensazione”.
Prosegue Djokovic che dice comunque di non nutrire rancori: “Non ho alcun risentimento. Non serbo rancore. Sono arrivato subito l’anno dopo, nel 2023… e ho vinto l’Australian Open, il mio 22° titolo Slam. I miei genitori e tutto il team erano lì con me, ed è stata una delle vittorie più emozionanti che abbia mai ottenuto, considerando tutto quello che avevo passato l’anno prima”.
L’Australia, malgrado quella esperienza, rimane comunque una sorta di seconda casa e Nole non nasconde il desiderio di vincere per l’undicesima volta questo torneo: “Spero di vincere almeno un altro titolo qua prima di ritirarmi, e questo è l’obiettivo. Adoro giocare sulla Rod Laver Arena, l’atmosfera è bellissima. È estate, la gente qua ama davvero lo sport a Melbourne e in tutta l’Australia, quindi non vedo l’ora di scendere in campo e giocare di nuovo”.