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Sci Alpino

Pagelle slalom Madonna di Campiglio: l’Italia deve credere e sperare in Vinatzer, perché non c’è altro

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Alex Vinatzer
Vinatzer / Lapresse

PAGELLE SLALOM MADONNA DI CAMPIGLIO 2025

Albert Popov, 10 e lode: con Grigor Dimitrov da tempo in parabola discendente, il 27enne si candida a nuovo eroe dello sport bulgaro, anche più dei tre olimpionici di Parigi 2024 (due lottatori ed il pesista Karlos Nasar, rivale storico del nostro Antonino Pizzolato). Regala al suo Paese una vittoria, la seconda della storia, dopo ben 45 anni, e può considerarsi a tutti gli effetti il degno erede di Peter Popangelov. Prima di oggi il brevilineo classe 1997 di Sofia vantava un terzo posto a Palisades Tahoe nel 2023. Oggi ha costruito il suo capolavoro sul muro della 3Tre, dove ha fatto letteralmente il vuoto. Una rimonta eroica, da ottavo a primo. Sono quelle storie per cui si ama lo sci alpino.

Loic Meillard, 7,5: sempre una estrema pulizia tecnica, non dà mai la sensazione di essere il più veloce. Il secondo posto vale tantissimo, perché gli consente di balzare in testa alla classifica di specialità. L’elvetico possiede la regolarità necessaria per giocarsi la ‘coppetta’ sino a marzo.

Samuel Kolega, 7: ci stava girando attorno ed alla fine il primo podio in carriera è arrivato. Si tratta della grande rivelazione di questa stagione. Non sarà Ivica Kostelic, ma la Croazia ha trovato anche in campo maschile un ottimo interprete, peraltro ancora piuttosto giovane (compirà 26 anni tra una settimana). Se poi pensiamo a Zrinka Ljutic in campo femminile, allora viene da pensare che, prima o poi, lo slalom di Zagabria tornerà a fare capolino nel calendario di Coppa del Mondo.

Steven Amiez, 6,5: secondo quarto posto dopo quello di Gurgl. Come nel caso di Kolega, il podio è solo questione di tempo per il francese che ormai va considerato a tutti gli effetti un big della disciplina.

Henrik Kristoffersen, 6,5: quando non brilla, arriva comunque quinto e porta a casa punti pesanti. Perde il pettorale rosso, ma limita i danni.

Atle Lie McGrath, 4: domina la prima manche, poi parte a razzo nella seconda, senza ragionare, prima dell’errore che vanifica tutto. L’enorme vantaggio su Popov si poteva gestire diversamente. Il fatto che la vittoria gli manchi ormai da quasi tre anni non ha fatto che accrescere la tensione in partenza.

Clement Noel, 4: quella caduta nel gigante della Val d’Isere, per il momento, ha rappresentato una svolta negativa per il francese, che da allora non è più lo stesso che aveva dominato a Levi e Gurgl. Qualcosa si è inceppato.

Italia, 1: siamo al punto più basso. Da settimane parliamo di Valanga Azzurra, Alberto Tomba, Giorgio Rocca: cos’altro si può fare, se non vivere di ricordi? Il presente è una terra desolata e sconcertante. L’unico azzurro qualificato è un uomo di 38 anni che tanto ha dato a questo sport: Stefano Gross. Teniamoci stretto Alex Vinatzer, perché non c’è altro. La velocità non manca all’altoatesino, lo ha dimostrato anche nella prima manche, dove al primo intermedio ha stampato il miglior tempo assoluto. Il problema è il solito: non appena si presenta qualche trabocchetto, ecco che le lacune tecniche lo portano a sbagliare e compromettere tutto. Poi gli scarsi risultati degli ultimi anni, chiaramente, non aiutano a ritrovare fiducia. Ad oggi, comunque, Vinatzer è l’unico che può puntare ad un podio: se infilasse finalmente due manche senza sbavature…Prima o poi, potrebbe anche accadere e, magari, quel momento segnerà una svolta nella sua carriera. Sta mancando molto l’infortunato Tommaso Sala, ovvero la seconda punta di questa Nazionale. A differenza di altre compagini come Svizzera, Norvegia, Francia, ma anche Svezia, i giovani non riescono ad emergere e rimangono impantanati nelle sabbie mobili della Coppa Europa, dove si fanno notare solo con qualche exploit isolato. Oggi i vari Tommaso Saccardi e Corrado Barbera hanno dimostrato di non essere ancora pronti per la Coppa del Mondo. È evidente che, da anni, si stia sbagliando qualcosa nella formazione tecnica di slalomisti e gigantisti. Dunque non resta che aggrapparsi a Vinatzer, sperando che un giorno o l’altro svolti per davvero. Ammesso che non diventi discesista…

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