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Sara Curtis: “Porto avanti dorso e stile libero. Con la 4×100 sogniamo la medaglia, cerco di essere una persona migliore”

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Sara Curtis
Curtis / Lapresse

Sara Curtis è stata una delle grandi protagoniste della stagione invernale per la Nazionale italiana di nuoto, confermandosi una delle giovani più interessanti in vista del prossimo quadriennio olimpico verso i Giochi di Los Angeles 2028. La diciottenne piemontese ha dato spettacolo tra novembre e dicembre in vasca corta, dominando la scena agli Assoluti di Riccione (doppiette 50-100 stile libero e dorso) e ben figurando anche ai Mondiali di Budapest con l’oro nella staffetta 4×50 stile libero mista e due finali individuali (50 sl e dorso). L’azzurra ha fatto il punto della situazione ai microfoni di OA Sport, proiettandosi anche ai prossimi obiettivi da inseguire nel medio-lungo periodo.

Ti aspettavi questi risultati nella stagione invernale?
No, in realtà non me li aspettavo. Perché io fino all’anno scorso ho sempre avuto il pensiero costante di andare molto più forte in vasca da 50 metri che da 25. Con questo non vorrei dire che quest’anno questa cosa è diversa. Però avevo molti dubbi riguardo la preparazione nella vasca da 25. Invece mi sono ricreduta. Sono molto contenta, anche perché la preparazione l’ho iniziata in modo semplice. Il riprendere dopo Parigi, entrare in acqua e prendere le routine, soprattutto ora che sono in quinta superiore, non è stato facile. Però sono contenta. Sono riuscita subito a riprendere un ritmo costante e a ottenere buoni risultati“.

Al momento ti senti più a tuo agio in vasca da 25 o da 50?
In questo momento paradossalmente rispetto agli altri anni mi sento più a mio agio nella vasca da 25 metri. Chiaramente avevo solamente gareggiato nella vasca da 50. Quindi niente si può dire. Aspettiamo metà/fine gennaio gli internazionali di Ginevra e Lussemburgo per cominciare a cercare di capire come siamo messi a livello di vasca da 50“.

Sara Curtis è più dorsista o stile liberista? Porterai avanti entrambe le specialità?
In realtà non l’ho capito nemmeno io. Sicuramente porterò avanti entrambe le specialità. Io nasco come dorsista in realtà. Da piccolina facevo i 200 metri dorso, anche i 50 stile libero, ma molto di più il dorso, ero molto più affezionata al dorso in generale. Lo allenavo anche molto di più. Con il passare del tempo sono arrivata a perfezionare anche la velocità nel dorso. C’è stato un periodo dove agli Europei Junior del primo anno mi qualificai e feci 50 e 100 stile libero e 50 e 100 dorso, andarono molto meglio le gare a dorso che a stile libero, anche le staffette andarono molto meglio a dorso che a stile. Quando feci poi il Mondiale in Perù, feci così tante gare a dorso e così tante staffette a dorso che mi stufai di vederlo e sentirlo. Quindi c’è stato un po’ di distacco verso le gare a dorso. Comunque è uno stile che mi è sempre venuto molto naturalmente. Ho poi rincominciato a farlo l’anno scorso e, pur non allenandolo, son riuscita a posizionarmi molto bene anche sul 50 degli storici Assoluti. Comunque continuerò ad allenarmi e gareggiare in entrambi questi stili“.

I record stratosferici della Walsh rappresentano uno stimolo per provare a raggiungerla?
Sicuramente ci hanno impressionato tutte. Io parlo dell’ambito femminile perché comunque un’atleta così giovane, brillante e forte personalmente non l’avevo mai vista. È stata sicuramente la protagonista dei Mondiali e un grandissimo punto di riferimento. Sicuramente è stato stimolante. Nel senso che, è ovvio che quando vedi un’atleta raggiungere determinati obiettivi, ti paragoni sempre a lui o lei. Mi sono detta: ‘Chissà se un giorno potrei riuscire a fare un’impresa del genere’. Undici record del mondo sono tanti. Me ne basterebbe anche solo uno (sorride, ndr). Mi ha impressionato veramente tanto“.

Qual è il tuo rapporto con il tuo allenatore Thomas Maggiora?
È un rapporto veramente bello. Molto puro. Basato tanto sul rispetto, fiducia, e in generale sul buon lavoro costante. Thomas è una persona molto calma, che sa ascoltare in generale. Credo nel gruppo degli allenatori ma anche con noi atleti in questo Campionato del Mondo si sia integrato molto bene. Nel senso che è una persona tranquilla, non gli piacciono particolarmente i gossip. Stare in sua compagnia durante questi Campionati mi ha aiutato tantissimo a rimanere concentrata, ma soprattutto ad avere fiducia in me. Se prima dei 50 dorso non ci fosse stato lui a stimolarmi prima della gara, magari quel record del mondo juniores non l’avrei fatto. Sono veramente grata che ha avuto l’opportunità di venire“.

Parti da un’ottima velocità di base: su quali aspetti stai lavorando per costruire anche un ottimo 100 sl?
Parto di base da un’ottima velocità probabilmente perché da piccolina ho sempre fatto i 50 e basta. Purtroppo i 100 metri li ho fatti molto più tardi. I miei primi 100 li ho fatti quando sono passata di categoria con Thomas, già da esordiente A2, quindi avevo già 12-13 anni, che è abbastanza tardi per cominciare i 100 metri… bisognerebbe cominciare sin da subito a fare tutto. Ho sempre fatto solo i 50, quindi il mio primo problema è sempre stato quello della frequenza troppo alta prima dei 50. Ci sto lavorando, alcune volte sbaglio perché parto con la frequenza troppo alta, soprattutto in asse da 50 metri dove i riferimenti sono minori con lo stile metrico della gara. Verso l’anno scorso invece uno dei problemi era che partivo con la frequenza troppo bassa, ero sotto ritmo. E sicuramente pativo anche questo. Il lavoro di base per poter costruire un ottimo 100 partendo dalla velocità dei 50 stile è sicuramente basato sulla frequenza e molti lavori lattacidi. Ne faccio tanti che sono proprio costruiti per lavorare sulla frequenza della velocità da utilizzare nei 100 metri. Faccio molta fatica perché i 50 mi vengono chiaramente molto più naturali, avendo magari una fibra muscolosa che mi aiuta molto in questo. Quello dei 100 è un percorso che parte già da due anni fa e adesso, soprattutto in vasca corta, sono migliorata moltissimo. Spero anche in vasca lunga ci sarà miglioramento“.

Se a Los Angeles 2028 dovessero aggiungere le gare da 50 metri, questo cambierebbe qualcosa nei tuoi programmi? Potresti a quel punto puntare tutto su 50 sl e 50 dorso?
Puntare tutto sul 50 sl e 50 dorso sarebbe sbagliato. Io e Thomas abbiamo sempre lavorato, soprattutto negli ultimi anni, a far un lavoro abbastanza variegato. Sia sui 50 che sui 100 metri, come è giusto che sia. A Los Angeles ci saranno anche le staffette 4×100 metri. Quindi sarebbe sbagliato smettere di allenare i 100 sl e 100 dorso puntando tutto sulle distanze più corte. Sono dell’idea che più nuoti e più ti alleni e più alleni distanze diverse e hai più opportunità. Sono giovane, anche a Los Angeles lo sarò ancora, non penso di poter essere così affermata da poter dire ‘ok, alleno soltanto due gare e il resto le lascio da parte’, non sarebbe giusto nemmeno nel mio percorso da atleta. A una cosa del genere nemmeno ci penserei“.

Dopo tanti anni, c’è fermento nello stile libero veloce femminile. Sembra che la concorrenza interna stia facendo bene a tutte: dove pensi che possiate arrivare?
Sì, è vero. Questo è un aspetto molto positivo in generale. La nazionale italiana sta avendo un grande ricambio generazionale. In vista di Los Angeles 2028 questo è importante. Noi della 4×100 stile libero siamo un gruppo molto affiatato. Siamo tutte avversarie. Ma avversarie positive. Personalmente non ho mai visto nessuna delle altre ragazze voltarmi la faccia magari se ho vinto un Assoluto e loro son arrivate dopo di me, per esempio. Siamo un gruppo che si stimola molto a vicenda. Eravamo gasatissime in camera di chiamata prima della 4×100 sl. Come lo eravamo a Parigi. Eravamo concentrate e volevamo dare il massimo. Quindi è un gruppo che comunque è molto unito e determinato. Ognuna vuole far bene per se stessa e automaticamente lo fa per il gruppo. Penso che possiamo arrivare in alto. Ci siamo sognate la medaglia nella 4×100 sl. L’abbiamo sognata e l’abbiamo vista ancora un po’ lontana. Non è detto che comunque tra due o tre anni quella medaglia non possa arrivare. Siamo migliorate moltissimo nel corso di un anno e mezzo e secondo me questo cambiamento andrà avanti ancora per molto tempo“.

Stai iniziando a far parlare sempre più di te a suon di risultati: come convivi con la notorietà?
La vivo abbastanza positivamente. Rimango sempre la stessa, sono un’adolescente molto semplice. Mi piace fare cose semplici. Mi piace uscire con gli amici, mi piace cucinare e mi piace ascoltare la musica. Penso di vivere bene la vita anche al di fuori del nuoto. Sono contenta se le persone in Italia mi riconoscono e vogliono farsi una foto con me. Penso anche che le interviste che faccio mostrino il tipo di personalità che ho. Quindi non lo patisco relativamente questo impatto mediatico. Mi fa piacere e penso faccia crescere”.

Il sogno della tua carriera?
Il sogno specifico non si può dire per scaramanzia. Però voglio cercare di essere una persona migliore ogni giorno che passa, sia dal punto di vista sportivo che personale. Penso che i risultati che ho ottenuto ai Mondiali di quest’anno mi abbiano fatto crescere molto come atleta. Mi hanno stimolato molto e dato molta più autostima. Questo anche nella vita di tutti i giorni. Cercherò di continuare a crescere, sempre con i piedi per terra. Allenandomi. Dando il meglio che posso in gara. Rispettando le mie avversarie e le mie compagne, pretendo anche io il rispetto che merito“.

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