Biathlon
Tommaso Giacomel: “Problemi al tiro dovuti alla velocità, sono deluso. A Sinner chiederei una cosa…”
Tono di voce un po’ mogio e non potrebbe essere altrimenti per chi ha ambizioni. Tommaso Giacomel non si è nascosto dietro un dito nell’analisi delle prime tre tappe della Coppa del Mondo di biathlon perché i suoi propositi erano altri. Negli appuntamenti di Kontiolahti (Finlandia), Hochfilzen (Austria) e di Annecy-Le Grand Borndard (Francia) sono arrivate due top-10 a livello individuale in totale (settimo posto nell’inseguimento sulle nevi austriache e nono nella Sprint su quelle francesi), ma si aveva in mente di fare meglio. Di questo e di altro l’azzurro ha parlato ai microfoni di OA Sport.
Tommaso, partiamo da quel che è stato. Che sentimento prova, pensando a quello che ha ottenuto finora in quest’annata?
“Sinceramente la giudico mediocre e non nascondo una certa delusione perché io speravo di fare molto meglio in termini di risultati. Mi sono però trovato in un contesto in cui, devo ammettere, sono stato anche un po’ sorpreso“.
Si riferisce al livello altrui?
“Esattamente. Come tutti possono vedere, ho fatto male al poligono, specialmente nelle serie in piedi, ma sono errori dovuti al fatto che ormai non è solo una questione di precisione, ma di velocità. Tutti o quasi rischiano nella loro serie e alla fine conviene più avere questo approccio con il rischio di non prendere un bersaglio, piuttosto che perderci quei 6/7 secondi che ti vanificano tutto. In altre parole, trovare un modo per bilanciare un’ottima velocità di rilascio colpi con la precisione e io finora non sono riuscito a trovarla“.
Prestazioni che possiamo anche motivare dal fatto che forse lei stesso si è messo troppe aspettative?
“Assolutamente no, perché io sono consapevole di valere di più di quanto ho fatto, ma bisogna mettersi alle spalle gli appuntamenti precedenti e pensare alle prossime gare. In questo mese si gareggerà su piste che mi piacciono abbastanza e spero di fare meglio in tutti i sensi“.
E l’obiettivo è sempre quello della prima vittoria in Coppa del Mondo?
“Certo, uno dei target stagionali è quello, dimostrando di essere all’altezza dei migliori. È sempre un grande onore competere con campioni come Johannes Boe, ma vista l’esperienza che mi sono fatto sto lavorando tanto su me stesso per provare a estrarre il mio meglio in tutte le gare. Alla fine, i riscontri dei primi tre mesi di questa stagione sono simili a quelli di quella passata e sono 13° nella classifica generale. Cercherò di salire di livello, per essere pronto già da Oberhof“.
Una stagione in cui ci saranno a febbraio i Mondiali di Lenzerheide: l’approccio è quello di affrontare le tappe di Coppa del Mondo in funzione di una massimizzazione della condizione per quella rassegna oppure si adotta un approccio appuntamento per appuntamento?
“No, qui si ragione tappa per tappa, non avrebbe senso fare una programmazione a medio termine, anche perché, se poi dovesse esserci un imprevisto nel percorso di avvicinamento alla competizione mondiale, cosa si fa? Si cerca di fare il meglio che si può sempre. Ovviamente, la forma dovrà esserci in Svizzera, questo è chiaro“.
Cultura dei piccoli passi e del non guardare troppo in là che è propria anche di un grande campione dello sport italiano. Ci riferiamo a Jannik Sinner. Sappiamo quanto lei sia appassionato di tennis e provi a seguire quando le è possibile i match. Se potesse parlare con Jannik, cosa gli direbbe?
“Gli farei una serie di domande e sarei curioso di sapere quale metodo usa per concentrarsi. Quello che mi colpisce di lui è proprio la qualità di essere sempre molto puntuale nei momenti topici dei match e quindi mi piacerebbe avere questa informazione“.
Immagino che lei ne abbia una, ce la può rivelare?
“Non è nulla di particolare e consiste soprattutto nel focalizzare il bersaglio e nel trovare il giusto intervallo di tempo tra un colpo e l’altro. Quest’anno non sono riuscito a esprimermi al meglio soprattutto nelle serie in piedi, ma conto di migliorare“.
Per uno come lei ritengo sia inutile chiederle se pensa o meno alle Olimpiadi…
“Sì, perché sarebbe solo deleterio pensarci. Sappiamo tutti quanto sarà speciale viverle in casa, davanti al nostro pubblico. Ma io preferisco concentrarmi sul presente. Voglio vincere la mia prima gara in Coppa del Mondo e raggiungere i traguardi che mi sono prefissato. Quando poi arriveranno i Giochi, allora sarà il tempo per focalizzare l’obiettivo sulla competizione olimpica“.