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Ciclismo

Dagnoni: “Villa il ct giusto, abbiamo valorizzato le risorse interne. Mi aspetto molto da Tiberi, Pellizzari e Finn”

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Cordiano Dagnoni
Dagnoni / Lapresse

Si è svolto sabato a Roma, presso il CONI, il primo consiglio federale del nuovo quadriennio della Federazione ciclistica italiana capitanata dal presidente Cordiano Dagnoni. Nell’occasione è stato varato il nuovo assetto delle Nazionali che porteranno a Los Angeles 2028. Abbiamo così raggiunto telefonicamente il numero uno della Federciclismo di rientro da Roma.

Presidente, si è scelto di valorizzare le risorse interne, promuovendo Villa ed anche altri tecnici: cosa vi ha fatto optare per la continuità?
“I risultati lusinghieri ottenuti durante il mio primo mandato sono stati lo stimolo per continuare a lavorare su questa strada senza fare grandi rivoluzioni, ma valorizzando le nostre risorse interne. Il punto più caldo era quello del ct strada per gli uomini e credo che per Villa possa essere un premio alla grandiosa carriera fatta su pista, senza di lui tutto questo non sarebbe stato possibile; così come lasciare il settore maschile alla pista a Salvoldi che da sempre è stato un ottimo tecnico, e che nel corso degli anni ha saputo vincere tanto grazie ad un lavoro meticoloso, fatto di costanza e dedizione”. 

Perché Marco Villa è l’uomo giusto per la strada, lui che era un vero e proprio guru della pista?
“Adesso c’è bisogno di ripartire anche su strada e penso che Marco possa essere la persona giusta. Ha buoni rapporti con le squadre, grazie al lavoro svolto in tutti questi anni su pista, e quindi a parer mio è stata la scelta migliore che potessi fare insieme al nostro Team Manager delle Nazionali, Roberto Amadio”. 

Salvoldi è una garanzia: ovunque è stato messo negli anni, ha sempre fatto bene. Ha avviato un nuovo corso con i giovani che sta funzionando. Che lavoro c’è dietro?
“C’è un lavoro di studio costante. Salvoldi non si sente mai arrivato, ma è in continuo aggiornamento anche per rimanere al passo con i tempi di un ciclismo in costante cambiamento”.

Marco Velo ha una lunga esperienza sulle spalle: come saprà gestire uno dei fiori all’occhiello della Federazione, ovvero il ciclismo su strada femminile?
“La scelta di Marco Velo come nuovo ct della nazionale femminile è una decisione che premia competenza, serietà e professionalità. Con un’esperienza consolidata e una visione chiara, Velo rappresenta una guida sicura per la squadra, capace di valorizzare il talento e costruire un progetto solido. La sua dedizione e il suo approccio meticoloso saranno elementi fondamentali per la crescita e il successo del movimento. Un’ottima scelta per il futuro della nazionale femminile”.

Con Viezzi e Agostinacchio, nei prossimi anni il ciclocross potrebbe diventare uno dei settori di punta della Federazione?
“Pontoni sta facendo un grande lavoro e in una disciplina così tecnica è la persona più adatta. E’ una figura fondamentale per i nostri giovani che penso possano ambire ad ottenere dei grandi risultati”.

Qualcosa sembra muoversi anche in ottica corse a tappe: cosa ti aspetti da Tiberi, Pellizzari e Finn?
“Sono tutti e tre ragazzi molto promettenti: da Tiberi quest’anno mi aspetto il podio al Giro d’Italia dopo l’ottimo quinti posto e maglia bianca della passata stagione e da Pellizzari mi aspetto invece un grande salto in avanti, essendo in uno dei team più forti come la Red Bull Bora-hansgrohe. Finn è più giovane, è al primo anno tra gli Under23 e corre nel vivaio della Red Bull, ha dimostrato grandi numeri oltre che ad avere una testa da campione e penso possa diventare il nostro corridore di punta per le corse a tappe in futuro. Al momento è ancora presto, è giusto che faccia le esperienze e che cerchi di migliorarsi ogni anno, ma davanti a lui può avere un futuro radioso”.

A Parigi 2024, dopo nuoto e vela, il ciclismo è lo sport che ha raccolto di più per l’Italia. A Los Angeles punterete a fare ancora meglio?
“Alle Olimpiadi di Tokyo abbiamo conquistato tre medaglie, una in più di Rio, a Parigi quattro e a Los Angeles vogliamo puntare ad almeno cinque medaglie che dimostrerebbe la nostra crescita costante. In vista dei prossimi Giochi Olimpici abbiamo delle grandi ambizioni, anche in relazione alle scelte federali che abbiamo fatto, e ci aspettiamo tanto soprattutto dal settore femminile, sia su strada che in pista, con le nostre ragazze nel 2028 nel pieno della loro maturità”.