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Festival di Sanremo

LIVE Festival di Sanremo 2025, terza serata in DIRETTA: Settembre vince le nuove proposte! Gabbani, Olly, Irama, Brunori e Coma_Cose i primi 5

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Duran Duran
Duran Duran/Ipa

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1.12: Per questa sera è tutto, appuntamento a domani per la serata dedicata ai duetti

1.11: Anche oggi poche sorprese per i primi 5 in classifica. Difficile prevedere chi possa essere il vincitore ma stasera e ieri sera nelle prime 5 posizioni ci sono i favoriti

1.10: Francesco Gabbani

1.09: Olly

1.09: Irama

1.08: Brunori SAS

1.07: Coma_Cose

1.05: E’ il momento della comunicazione dei primi 5 in classifica

1.00: Dopo la pubblicità i primi cinque della classifica di questa serata in ordine sparso

0.56: Vince il premio della categoria Nuove Proposte SETTEMBRE!

0.52: Finita la pubblicità, chiuso il televoto

0.46: E’ il momento della proclamazione del vincitore

0.42: Alex Wyse

Alex Wyse, nome d’arte di Alessandro Rina, nasce a Como il 16 giugno 2000 sotto il segno dei Gemelli. Fin da giovane coltiva una grande passione per la musica, che lo porta a studiare a Londra, diplomandosi al Bimm dopo aver frequentato il Chesterton Community College a Cambridge.
La svolta nella sua carriera arriva nel 2021 con la partecipazione ad Amici di Maria De Filippi, dove si distingue grazie al suo talento e agli inediti Sogni al cielo e Tra silenzi (Roma). Entrato nella squadra di Lorella Cuccarini, lavora con produttori di prestigio come Katoo e ottiene il plauso di artisti come Ermal Meta e Giuliano Sangiorgi. Raggiunta la finale del talent, presenta Non siamo soli, title track del suo primo EP, che conquista il primo posto nella classifica FIMI.
Dopo il successo, parte in tour e nel 2022 pubblica il suo primo album, Ciò che abbiamo dentro. Nel 2023 collabora con Sophie and The Giants nel brano Dire fare curare e a novembre torna ad Amici per lanciare Un po’ di te. Nel 2024 partecipa alla gara dei tormentoni estivi con Gocce di limone e, in autunno, entra tra i finalisti di Sanremo Giovani con Rockstar. Grazie a questa canzone, che racconta la libertà come un’illusione legata alla ricerca di sé, conquista un posto tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2025, confermandosi una delle voci emergenti più interessanti del panorama musicale italiano.

Rockstar affronta temi di libertà e fragilità emotiva.

0.38: Settembre

Andrea Settembre, nato il 9 ottobre 2001 a Napoli, è un giovane talento con una grande passione per la musica. Fin da piccolo, la sua voce lo porta a farsi conoscere su YouTube, dove inizia a coltivare il sogno di diventare cantante, pur lavorando anche nella redazione di web tv. La sua carriera prende una svolta importante nel 2019, quando decide di partecipare a The Voice of Italy. Durante le Blind Auditions, interpreta Location di Khalid, conquistando subito l’attenzione dei coach. Gigi D’Alessio è il primo a girarsi, seguito da Gué Pequeno, che blocca Morgan, dimostrando l’apprezzamento per il suo talento pop. Alla fine, Andrea sceglie il Team di Gigi D’Alessio, ma il percorso nel talent non prosegue come sperato. Nonostante ciò, non si arrende, continuando a pubblicare singoli e a farsi conoscere anche su TikTok.
Nel 2023, Andrea tenta una nuova avventura partecipando a X Factor. Alle Audition, conquista i giudici con una cover di Me staje appennenn’ amò di Liberato, arrivando ai Bootcamp. Qui, conquista Dargen D’Amico con una versione di End of the Road di Noga Erez, e supera gli Home Visit grazie a una coraggiosa interpretazione di Amandoti dei CCCP, entrando nella sua squadra. Sebbene non vinca, la sua carriera continua a crescere.
Nel 2024, Andrea partecipa a Sanremo Giovani con il brano Vertebre, arrivando tra i ventiquattro finalisti. Il suo talento lo porta a diventare uno dei quattro vincitori che si esibiranno al Festival di Sanremo 2025 tra le Nuove Proposte. Andrea descrive il suo brano come un pezzo carico di verità ed emozioni, sperando che il pubblico possa sentire la sua magia.

Vertebre  esplora le problematiche giovanili: il dolore interiore e la vulnerabilità nelle relazioni

0.35: E’ il momento della finale delle Nuove Proposte

0.27: Carlo Conti e le tre presentatrici di questa sera sono sul palco dell’Ariston e parlano di uomini…

0.13: GAIA 6: Dopo sesso e samba, Chiamo io chiami tu. La mano di Petrella è inconfondibile. L’obiettivo è far muovere e ballare e questo target è già stato centrato perchè abbiamo finito di dimenarci. Non è stato un bello spettacolo…

0.11: Ritmo reggaeton per Gaia che la voce ce l’ha eccome. Non particolarmente valorizzata da un pezzo da festa sulla spiaggia. Ci vogliono anche quelli, rassegniamoci e balliamo…

0.09: “Chiamo io chiami tu” è una canzone pop dal ritmo latino che esplora la complessità delle relazioni interpersonali. Con un inizio accattivante e sensuale, il brano racconta della libertà, delle piccole gioie della vita e della solitudine che a volte la accompagna. Pur mantenendo un ritmo festoso e ballabile, la canzone invita a riflettere sulla natura effimera dei legami umani, sottolineando la costante ricerca di un equilibrio tra il dare e il ricevere in amore. Il testo affronta il ciclo delle attese e delle speranze che spesso caratterizza le relazioni, mentre il ritornello martellante crea un contrasto emotivo che spinge l’ascoltatore a un’esperienza intensa e sincera. Gaia, con la sua voce unica, riesce a mescolare dolcezza e malinconia, riuscendo a far ballare mentre le parole ci invitano a riflettere.

Chiamo io chiami tu
di D. Petrella – G. Gozzi – S. Tognini – D. Petrella
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/
Garage Days/Diana/Gea Luz

Per esempio a me piace la musica
Stare nuda e nessuno che giudica
Amo il cibo di strada
I capelli del mare
Anche farmi del male
Che stupida
Menomale che non prende l’Iphone
Tra le onde alte di Rio
Un silenzio che mi spezza un po’
Che mi brucia un po’
Come fa uno shot
E quante parole che
Lasciano un vuoto
Ti lasciano solo
Qualcosa in cui credere
Niente di serio se uno dei due se ne va
Per una bugia di più
Nascosta sotto le labbra
Poesia di contrabbando,
Ti ricordi quando
Era soltanto un gioco
Chiamo io chiami tu
Chi è il primo che cede stasera
Dimmi dove sei
Dove dove dove dove
Solo io solo tu
Tanto non ne vale la pena
Chissà dove sei
Dove dove dove dove
E ogni volta che stiamo così
Non serve a niente
Tanto è sempre lunedì
Lo stesso film
Non mi aspettare
Non ti scordare
Di me mai più
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiama
Come i rami contorti dell’edera
Ci aggrappiamo a una scusa ridicola
Stiamo qui ad aspettare
In un limbo infernale
L’amore è una cosa più piccola
Cosa rimane se
Troppe persone si fottono il cuore
A pensare che poi non è
Niente di serio se uno dei due se ne va
Per una bugia di più
Nascosta sotto le labbra
Poesia di contrabbando
Ti ricordi quando
Era soltanto un gioco
Chiamo io chiami tu
Chi è il primo che cede stasera
Dimmi dove sei
Dove dove dove dove
Solo io solo tu
Tanto non ne vale la pena
Chissà dove sei
Dove dove dove dove
E ogni volta che stiamo così
Non serve a niente tanto è sempre lunedì
Lo stesso film
Non mi aspettare
Non ti scordare di me
Mai più
Che pensavo a te
Come una voce
Che è fragile
Come l’idea
Di stare con te
Volevo stringerti a me
Come fosse per sempre ancora
Ogni volta che stiamo così
Non serve a niente tanto è sempre lunedì
Lo stesso film
Non mi aspettare
Non ti scordare di me
Mai più
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiamo io, chiami tu
Chiama
Chiama

0.09: Gaia – “Chiamo io chiami tu”

Gaia Gozzi, nata a Guastalla (Reggio Emilia) il 29 settembre 1997, è una cantante di origini italo-brasiliane che ha sempre nutrito una grande passione per la musica. Dopo aver imparato a suonare la chitarra e cantato in band locali, ha trascorso un periodo negli Stati Uniti, dove ha deciso che la musica sarebbe diventata la sua carriera. Tornata in Italia, nel 2016 ha partecipato a X Factor, dove, dopo aver superato i casting e il Bootcamp, è arrivata fino alla finale, fermandosi al secondo posto. Nonostante la sconfitta, ha proseguito la sua carriera, pubblicando nel 2017 l’album Fotogramas. Successivamente, nel 2020, ha partecipato ad Amici, dove ha trionfato, consolidando la sua fama.
Nel 2021 ha fatto il suo debutto al Festival di Sanremo e ha collaborato con il celebre artista internazionale Sean Paul. Lo stesso anno, la rivista Forbes l’ha inserita tra i cinque italiani under 30 con il maggior impatto sul futuro della musica. Nel 2023, ha continuato a conquistare i fan con singoli come Estasi e Tokyo, anticipando un nuovo album. Nel 2024 è tornata al Festival di Sanremo, esibendosi nella serata delle cover, e ha ottenuto successo con il singolo Sesso e samba insieme a Tony Effe. Gaia è stata anche confermata come protagonista di Sanremo 2025, consolidando la sua carriera nel panorama musicale italiano.

0.04: FRANCESCO GABBANI 7: Un pezzo che rimane in mente, interpretazione di ottimo livello, meglio che martedì sera. Un pezzo da cantare con il sorriso sulle labbra come quello di Gabbani. L’impressione è che abbia fatto centro un’altra volta

0.02: Gabbani in salsa blues è credibile. Non ci si può aspettare dal cantante toscano un pezzo sanremese, forse questo è un pezzo meno innovativo di altri ma si lascia ascoltare e si fa cantare, anche sotto la doccia o in auto…

0.00: “Viva la vita” di Francesco Gabbani è una riflessione profonda sulla bellezza e l’importanza di vivere pienamente ogni attimo, consapevoli che la vita è un dono che va apprezzato senza rimandare. Il brano invita a riscoprire il senso di gratitudine verso l’esistenza, celebrando la vitalità e la capacità di gioire del momento presente. Con parole che esprimono la speranza di vivere “finché ce n’è”, Gabbani ci ricorda l’importanza di affrontare la vita con positività, anche nelle difficoltà, e di non dare mai per scontato il respiro che ci anima. La canzone, scritta insieme a Pacifico, nasce da sensazioni personali e rappresenta una sintesi di emozioni e pensieri accumulati nel tempo, che l’artista ha deciso di condividere con il pubblico in modo autentico e diretto.

Viva la vita
di F. Gabbani – Pacifico – C. Gabelloni –
F. Gabbani – Pacifico – D. Simonetta – G. Zito
Ed. BMG Rights Management (Italy)/Albagabba/
Edizioni Curci/Eclectic Music Publishing/Wise Music Italy/The Saifam Group

Ma non lo vedi?
E non conta se non ci credi
Che siamo un momento
Tra sempre e mai più
Come una poesia
Dentro l’eternità per una botta e via
Sarà che una bugia
Dice la verità più della verità
Ma com’è limpida
Com’è domenica
Viva la vita così com’è
Viva la vita questa vita che
È solo un attimo
Un lungo attimo
Viva la vita finché ce n’è
Viva la vita questa vita che
È solo un battito
Un lungo battito
A darsi il cambio
Ad aiutarsi
A consumarsi al vento
Assomigliarsi
Pelle e ossa
Stesso fuoco dentro
Insieme due paralisi faranno un movimento
Insieme non si perderanno mai
E dimmi una bugia
La mezza verità, che tanto poi si sa…
Che cosa vuoi che sia
Su tutti i lividi farà da anestesia
E se ci brucerà
E se ci porta via, e se ci porta via
Viva la vita così com’è
Viva la vita questa vita che
È solo un attimo
Un lungo attimo
Viva la vita finché ce n’è
Viva la vita questa vita che
È solo un battito
Un lungo battito
A darsi il cambio
Ad aiutarsi
A consumarsi al vento
Assomigliarsi
Pelle e ossa
Stesso fuoco dentro
Insieme due paralisi faranno movimento
Insieme due romantici alle porte dell’inferno
Viva la vita così com’è
Viva la vita, questa vita che
È solo un attimo, un lungo attimo
Ma in fondo tu lo sai quello che sento
È vivere davvero ogni momento

23.55: Francesco Gabbani – “Viva la vita”

Francesco Gabbani nasce il 9 settembre 1982 a Carrara. Cresciuto in una famiglia di musicisti, inizia a suonare la batteria a soli 4 anni, per poi passare alla chitarra all’età di 9. Durante la sua adolescenza, si dedica principalmente a blues, funk e jazz. A 18 anni firma il suo primo contratto discografico con il gruppo Trikobalto, con cui pubblica due album e si esibisce anche in Francia. Nel 2010 decide però di intraprendere la carriera solista. Nel 2011 lancia diversi singoli, ma è nel 2014 che pubblica il suo primo album, Greitist Iz, che include il brano di successo I dischi non si suonano. La sua grande occasione arriva nel 2015 con la partecipazione a Sanremo Giovani, dove, dopo una serie di vicissitudini, vince con il brano Amen, ottenendo anche premi prestigiosi come la Critica Mia Martini e il premio per il miglior testo.
Nel 2017 Gabbani conquista nuovamente il palco di Sanremo, stavolta tra i Big, vincendo con il tormentone Occidentali’s Karma, che anticipa l’album Magellano. Il successo prosegue con brani come Tra le granite e le granate e Pachidermi e pappagalli. Dopo una pausa di riflessione nel 2018, torna con nuovi singoli e nel 2020 partecipa a Sanremo, arrivando secondo dietro a Diodato. Nel 2021 lancia un triplo progetto che include un nuovo tour, un album e il suo debutto come attore nel film La donna per me. Oltre alla musica, nel 2022 e 2023 si dedica alla conduzione del programma Ci vuole un fiore. Nel 2024, Gabbani torna a Sanremo per la serata delle cover con Fiorella Mannoia, e alla fine dell’anno viene annunciata la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2025, con l’obiettivo di riaffermarsi tra i grandi protagonisti della musica italiana.

23.51: IRAMA 4.5: Non è peggio di altri pezzi sentiti in questi giorni ma l’aggravante è che il livello di Irama sarebbe un gradino sopra a molti altri. Sbagliato il testo, sbagliato il pezzo che risulta quasi fastidioso per quanto piatto e uguale a se stesso

23.49: L’impressione è quella di un’occasione persa. Irama è bravo, il pezzo non decolla, piatto, non c’è idea e anche il testo non brilla. Peccato

23.46: Con Lentamente, Irama torna a raccontare le sfumature di una relazione che si affievolisce, tra distacco emotivo e incomprensione. Il brano esplora un amore che lentamente perde intensità, con immagini forti che simboleggiano l’erosione dei sentimenti. La canzone dipinge il ritratto di una donna distante e fredda, lasciando il protagonista immerso nella solitudine. Con un linguaggio diretto e potente, Lentamente esprime il lento spegnersi di un legame, offrendo uno spaccato di vulnerabilità e autenticità. La ballata diventa un ponte emotivo che unisce l’artista e l’ascoltatore, raccontando una storia di disillusione che diventa universale.

Lentamente
di R. Fabbriconi – M. Zocca – F. M. Fanti – G. Colonnelli –
R. Fabbriconi – M. Zocca – F. M. Fanti
Ed. Eclectic Music Publishing/Bambam/
Maira/Iris Flower/Music Union

Non ti ricordi che
Sei stata tu crudele, crudele, crudele
Fredda come la neve, la neve, la neve
Perché era solo una scusa l’idea
Che tra noi era soltanto sesso
Come se tu
Almeno tu
Col tuo profumo d’estate
Tornassi un attimo
E c’è qualcosa che ti agita
Smetti di piangere mi guardi che sei fradicia
E mi strattoni mentre mi tiri la manica
Cerco il tuo sguardo ma ti giri dall’altra parte
Ma non so più come dirtelo
Vederci appuntamenti nascosti in ristoranti costosi
Ma non cambia niente
Lentamente si sta spegnendo
Ogni fottuto sentimento
È meglio fare l’amore se l’amore è un incendio
Speravi che i sensi di colpa finissero
Ma torneranno quando tornerò
E il tuo sorriso mi mastica
Ballavi nuda su una canzone classica (na na na)
Non te ne accorgi che hai distrutto tutto lentamente
Ho distrutto tutto lentamente
Tu
Almeno tu
In quella notte d’estate
Tornassi un attimo
E c’è qualcosa che ti agita
Smetti di piangere mi guardi che sei fradicia
E mi strattoni mentre mi tiri la manica
Cerco il tuo sguardo ma ti giri dall’altra parte
Ma non so più come dirtelo
Vederci appuntamenti nascosti in ristoranti costosi
Ma non cambia niente
Lentamente si sta spegnendo
Ogni fottuto sentimento
Non vedi che
Quando mi guardi davvero negli occhi
Non sai se scappare restare
Se hai voglia
Ma dimmi che sono lontano anni luce
Lontano da te
E te lo si legge dagli occhi che mi odi
E se in amore non soffri, non sogni, non corri, non so innamorarmi di te
Lentamente
Si sta spegnendo
Ogni fottuto sentimento
Ogni fottuto sentimento

23.45: Irama – “Lentamente”

Irama, nome d’arte di Filippo Maria Fanti, nasce a Carrara il 20 dicembre 1995, sotto il segno del Sagittario, e cresce a Monza con una grande passione per la musica. Sin da piccolo, scrive la sua prima canzone a soli sette anni e si ispira ai grandi cantautori italiani come Francesco Guccini, Lucio Battisti e Fabrizio De André. Dopo un percorso inizialmente legato alla musica d’autore, si avvicina al rap, creando un sound che fonde pop, rap e musica sudamericana, ispirato dal concetto di “ritmo”, che dà il suo nome d’arte.
La carriera di Irama prende piede nel panorama underground di Monza, con gare di freestyle, fino a farsi notare a Sanremo Giovani. Nonostante un iniziale contratto con la Warner, decide di rescindere, preferendo mantenere la propria autenticità musicale. La sua carriera decolla con la partecipazione ad Amici 17, dove vince e lancia singoli come Che vuoi che sia e Voglio solo te. Dopo Amici, pubblica il suo secondo album Giovani, che raggiunge il primo posto nella classifica FIMI.
Irama partecipa a Sanremo nel 2019 con La ragazza con il cuore di latta, ottenendo grande successo. Nonostante un anno di assenza, ritorna al Festival nel 2021, partecipando tramite video e raggiungendo i primi posti. Nel 2022, torna a Sanremo con Ovunque sarai, che gli fa guadagnare il quarto posto. Nel 2024 partecipa di nuovo al Festival con il brano Tu no, un inizio musicale che anticipa nuove sonorità. Nel 2024 annuncia il progetto con Rkomi, No stress, prima di tornare a lavorare sui suoi brani. Nel 2025 parteciperà nuovamente a Sanremo, ritrovando Rkomi come ‘avversario’.

23.38: Ora il medley di Iva Zanicchi che il Sanremo lo ha vinto quattro volte

23.36: Iva Zanicchi, nata il 18 gennaio 1940 a Ligonchio, in provincia di Reggio Emilia, è una delle voci più riconoscibili della musica italiana. Cresciuta in una famiglia umile, si avvicina alla musica fin da giovane, iniziando a cantare in concorsi e serate locali. La sua carriera decolla nel 1961 quando vince il Festival di Castrocaro, che le apre le porte del mondo della musica. La sua prima grande popolarità arriva nel 1962, con il successo del brano “La Zanzara”, ma è nel 1967 che si fa conoscere al grande pubblico partecipando al Festival di Sanremo con “Non pensare a me”, brano che la consacra. Negli anni ’60 e ’70, Iva Zanicchi conquista numerosi successi, partecipando più volte al Festival di Sanremo, dove vince nel 1969 con la canzone “Zingara”, un trionfo che segna una tappa fondamentale nella sua carriera. Viene anche riconosciuta a livello internazionale per la sua potente voce e per il suo stile inconfondibile, che la rende una delle interpreti più amate in Italia e all’estero.
Oltre alla musica, la Zanicchi ha avuto una lunga carriera televisiva, partecipando a programmi di successo come “La prova del cuoco”, dove è stata una presenza costante negli anni. Attrice e conduttrice, è anche stata protagonista di film e spettacoli teatrali. La sua carriera continua a essere brillante anche oggi, con una presenza costante nei media e una passione per la musica che non l’ha mai abbandonata. Nel 2025, a 85 anni, Iva Zanicchi è ancora una figura di spicco nel panorama della musica italiana, pronta a lasciare il segno anche al Festival di Sanremo, dove è premiata con un riconoscimento alla carriera.

23.29: TONY EFFE 5: Effetto vorrei ma non posso. Il pezzo non decolla e sembra difficile pensare di sentirlo tanto per radio, nella speranza di avere sbagliato valutazione per il bene di Tony Effe

23.27: Lo stornello di Tony Effe sembra fuori luogo. Non è Califano e non si avvicinerà mai, neppure a Lando Fiorini e a Gabriella Ferri

23.25: “Damme ‘na mano” di Tony Effe è una canzone che unisce il calore del dialetto romano alle sonorità moderne della trap, creando un ponte tra tradizione e innovazione. Il brano si presenta come una dichiarazione d’amore per Roma, raccontata attraverso il romanesco, un tributo alla città che ha visto crescere l’artista. La canzone esplora temi di passione, conflitti e nostalgia, riflettendo le emozioni contrastanti di un amore complicato. Le parole di Tony Effe dipingono un quadro vivido delle notti romane, dei suoi luoghi e della sua essenza unica, invitando l’ascoltatore a vivere l’esperienza della città in una prospettiva fresca e attuale. Il brano si offre come una sorta di dichiarazione d’intenti, portando sul palco di Sanremo l’importanza delle radici e dell’identità locale in un contesto globale.

Damme ‘na mano
di D. Petrella – D. V. Vettraino – N. Rapisarda –
D. Petrella – L. V. Faraone – D. V. Vettraino
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Garage Days/
Thaurus Publishing/Copyright Control

Io non soffro per te
Non so fare l’attore
Sono pronto a sbagliare
Come un uomo d’onore
Spengo la sigaretta
Come la nostra storia
Ogni notte è per sempre
Per le strade di Roma
E non fare la stupida stasera
Tu non sei mai sincera
Tu sei pericolosa
Io so che morderai la mela
Ma di noi cosa direbbe Califano
Che è durato troppo poco
Cammino sui sanpietrini
Fino a quando non te trovo
Damme ‘na mano
Che c’ho ner core
Solo ‘na donna e ‘na canzone
Nun conta niente
Si crolla er monno
Io m’aricordo solo di te
Damme ‘na mano
Sinno me moro
Damme ‘na mano
Che c’ho ner core
Soltanto te
Io e te per tutta la vita
Te lo giuro mi incrocio le dita
Sono il classico uomo italiano
Amo solo mia madre Annarita
La domenica ti lascio sola
Vuoi andare a cena ma c’è la partita
Tu mi aspetti nel letto nervosa
Parli poco fai la stranita
Poi mi tocchi te ne fotti
Vai più giù mi si girano gli occhi
Poi mi guardi togli i tacchi
Mentre ti fai i capelli raccolti
A te piace sbagliare farmi del male
Mi alzi le mani
Poi ti vuoi scusare
E so che perderò questo gioco
Come a carte sei brava a barare
Damme ‘na mano
Che c’ho ner core
Solo una donna
E ‘na canzone
Non conta niente
Si crolla er monno
Io m’aricordo solo di te
Damme ‘na mano
Sinno me moro
Damme ‘na mano
Che c’ho ner core
Soltanto te
Io ho sofferto per te
Ora so fare l’attore
Quante volte ho sbagliato
Come un uomo d’onore
Accendo la sigaretta
Penso alla nostra storia
Mentre guardo la notte
Per le strade di Roma

23.24: Tony Effe – “Damme ‘na mano”

Tony Effe, nome d’arte di Nicolò Rapisarda, nasce il 17 maggio 1991 a Roma. Cresciuto in una città ricca di cultura musicale, fin da giovane si appassiona al rap, entrando nella scena underground capitolina. Nel 2014, insieme agli amici d’infanzia Dark Pyrex, Dark Wayne e Dark Side, fonda la Dark Polo Gang, che in poco tempo diventa uno dei gruppi più influenti della scena trap italiana. Con album come Twins e Trap Lovers, Tony e il suo gruppo raggiungono il successo con brani come British e Cambiare adesso. Dopo la separazione dal trio, Tony intraprende una carriera da solista e nel 2021 pubblica il suo primo album Untouchable. L’album, caratterizzato da collaborazioni con artisti del calibro di Gucci Mane, Guè, Lazza e Tedua, conquista il primo posto nella classifica FIMI, cementando la sua posizione nel panorama musicale italiano.
Nel 2023 Tony continua a imporsi con il singolo Boss, in cui campiona il celebre brano In Da Club di 50 Cent, e con Taxi sulla Luna insieme a Emma, uno dei successi dell’anno. Il 2024 segna il suo grande trionfo con l’album Icon, che lo consacra come uno dei principali protagonisti della musica italiana. Il singolo Sesso e samba, in collaborazione con Gaia, diventa un tormentone estivo. Nel 2024, Tony diventa anche protagonista di un acceso dissing con Fedez, alimentando ulteriormente la sua fama. La Rai lo seleziona per il Festival di Sanremo 2025, mentre una sua partecipazione al Concerto di Capodanno al Circo Massimo viene annullata a causa di controversie legate ai suoi testi.

23.22: MODA’ 6: L’infortunio di Kekko ha condizionato l’interpretazione, ha combattuto come un guerriero ed è riuscito a portarla a casa. Un classico dei Modà che va ad aggiungersi ad un repertorio già ben fornito

23.20: Chi ama i Modà non può non amare questa canzone che è comunque un sunto del loro repertorio

23.18: “Non ti dimentico” è una canzone che racconta il dolore di un amore segnato dal rimpianto e dall’orgoglio. Il brano esprime la consapevolezza che, a volte, è necessario accettare la fine di una storia e riconoscere che due persone possono essere destinate a qualcun altro. Tuttavia, il sentimento persiste, lasciando un segno indelebile nel cuore. Con un testo intenso e una melodia carica di emozione, la canzone mantiene il classico stile dei Modà, capace di toccare le corde più profonde dell’anima. Un pezzo che parla a chiunque abbia un ricordo impossibile da cancellare.

Non ti dimentico
di F. Silvestre
Ed. K1078 Edizioni Musicali/Warner Chappell Music Italiana/Baraonda Edizioni Musicali

Convivere con il senso di che sarebbe stato
Parlare di coraggio quando sai che non lo hai avuto
E camminare in strada con lo sguardo verso il basso
Cercando le risposte tra i tuoi passi sull’asfalto
E chiedersi se credi davvero in qualche cosa
Se non lasciarti andare fa più male o più paura
L’ho letto sull’oroscopo che quelli del mio segno
Di complicarsi i piani quasi ne hanno un po’ bisogno
E non te l’ho mai detto che mentre ti baciavo
Tenevo aperti gli occhi e di nascosto ti osservavo
Sembravi una canzone che mi squarciava il petto
Un quadro di Kandinsky dove immaginarmi tutto
Ma è l’ora del ritorno
È l’ora del coraggio
Forse è vero siamo fatti tutti e due per qualcun altro
Ma io non ti dimentico
Io no non ti dimentico
Difficile accettarlo
Ma non siamo più gli stessi
Difficile convivere tra tutti quei ricordi
Che sanno di passione
Che sanno di rimpianti
Che sanno di carezze date al buio mentre dormi
Chissà se ti ricordi
La mia prima domanda
Dicesti non ti posso dare ora una risposta
Eppure lo sapevi
Ma non volevi dirlo
Soltanto per paura
Soltanto per orgoglio
E non te l’ho mai detto che mentre ti baciavo
Tenevo aperti gli occhi e di nascosto ti osservavo
Sembravi una canzone che mi squarciava il petto
Un quadro di Kandinsky dove immaginarmi tutto
Ma è l’ora del ritorno
È l’ora del coraggio
Forse è vero siamo fatti tutti e due per qualcun altro
Ma io no non ti dimentico
Io no non ti dimentico
E non te l’ho mai detto che mentre ti baciavo
Tenevo aperti gli occhi e di nascosto ti osservavo
Sembravi una canzone che mi squarciava il petto
Un quadro di Kandinsky dove immaginarmi tutto
È l’ora del ritorno
È l’ora del coraggio
Forse è vero siamo fatti tutti e due per qualcun altro
Io no non ti dimentico
Ma io no non ti dimentico

23.18: Modà – “Non ti dimentico”

I Modà nascono nei primi anni Duemila su iniziativa di Kekko Silvestre. Dopo un primo EP, debuttano nel 2004 con l’album Ti amo veramente, che li porta all’attenzione del pubblico. Il successo cresce con Quello che non ti ho detto (Scusami) nel 2006, ma la svolta arriva nel 2009 con Viva i romantici, trascinato da hit come Sono già solo e La notte, consacrandoli tra le band italiane più amate.
Nel 2011 partecipano a Sanremo con Emma Marrone, classificandosi secondi, e l’anno successivo scalano le classifiche con Come un pittore, in duetto con Jarabe de Palo. Tornano sul palco dell’Ariston nel 2013 con Se si potesse non morire, che anticipa l’album Gioia. Il 2016 segna un trionfo con il doppio concerto a San Siro, ma dopo Testa o croce nel 2019, una pausa e la pandemia rallentano il loro percorso.
Nel 2023 tornano in gara a Sanremo con Lasciami e nel 2025 rientrano nella competizione con un nuovo brano, confermando il loro legame con il pubblico e la musica italiana.

23.12: Carlo Conti intona “Si può dare di più”

23.11: COMA_COSE 7: Se fare musica significa coinvolgere, condividere, far cantare chi ti ascolta, i Coma_Cose hanno centrato perfettamente l’obiettivo. E’ un capolavoro? No ma tra qualche anno scommettiamo che tanti si ricorderanno i cuoricini

23.10: Abbiamo il tormentone, e già lo sapevamo. L’abbiamo già sentita, cantata, non se ne può fare a meno

23.08: I Coma_Cose tornano a Sanremo con Cuoricini, un brano dal ritmo vivace e dallo stile anni ’80 che, dietro la sua leggerezza, cela una riflessione profonda sulla società contemporanea. La canzone affronta il tema dell’ossessione per l’approvazione digitale e il modo in cui i social media influenzano le relazioni umane.
Attraverso un testo ironico e diretto, il duo esplora la tendenza a cercare conferme immediate tramite le reazioni virtuali, come i cuoricini, simboli di un apprezzamento effimero che spesso sostituisce interazioni autentiche. Il brano invita a riflettere su come la tecnologia plasmi la percezione di sé e degli altri, lasciando aperta una domanda sul senso del progresso e sulle sue conseguenze nelle dinamiche sociali.

Cuoricini
di F. Zanardelli – F. Mesiano –
A. Filippelli – G. Manilardi – F. Zanardelli
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Asian Fake/Gorilla

Oggi mi sento una pozzanghera
Se l’ansia mi afferra
Con lo sguardo verso il cielo
Ma il morale per terra
Se mi trascuri impazzisco
Come maionese
Ci sto male, male male male
Vorrei svagarmi ma oggi una canzone
Dura come un temporale
Anche se è molto popolare
E mi hai buttato via
In un sabato qualunque
Mentre andavi in cerca
Di uno slancio di modernità
Ma tu volevi solo
cuoricini, cuoricini
Pensavi solo ai cuoricini, cuoricini
Stramaledetti cuoricini, cuoricini
Che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Un divano e due telefoni
È la tomba dell’amore
Ce l’ha detto anche un dottore
Porta un chilo di gelato
E poi nel dubbio porta un fiore
E almeno un kiss, please
E se oggi ho le pupille
Più grandi del cuore non mi giudicare
Male male male
Che dovrei dire io che ti parlavo
E tu nemmeno ti mettevi ad ascoltare
Tu mettevi solo
Cuoricini, cuoricini
Pensavi solo ai cuoricini, cuoricini
Stramaledetti cuoricini, cuoricini
Che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Ma fortunatamente
Un sabato qualunque
Mi hai portato via da tutta quanta
La modernità
Ma dove scappi senza
Cuoricini, cuoricini
Per l’autostima
Cuoricini, cuoricini
Che medicina
Cuoricini, cuoricini
Ma che tolgono il gusto
Di sbagliare tutto
Poi mi uccidi, poi mi uccidi
Quegli occhi sono due fucili, due fucili
Che sparano sui cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo
Cuoricini, cuoricini
Cuoricini, cuoricini
Persino sotto alla notizia
Crolla il mondo

23.07: Coma_Cose – “Cuoricini”

I Coma_Cose sono un duo musicale formato da Fausto Lama (Fausto Zanardelli), cantautore bresciano classe 1981, e California (Francesca Mesiano), deejay originaria di Pordenone. I due si conoscono per caso lavorando in un negozio di dischi a Milano e scoprono di condividere la passione per la musica, decidendo così di intraprendere un progetto insieme. Il loro stile, un mix tra indie e rap, viene definito attitudine urbana e li avvicina a nomi come Coez e Carl Brave x Franco126. Nel 2019 pubblicano il loro primo album, Hype Aura, anticipato dai singoli Via Gola e Post Concerto, che ottengono un buon riscontro.
Nel 2021 partecipano al Festival di Sanremo con Fiamme negli occhi, conquistando il grande pubblico. Tornano sul palco dell’Ariston nel 2023 con L’addio, con cui vincono il premio per il miglior testo e il Lunezia per il valore musical-letterario. Nel 2024 pubblicano Malavita e vengono annunciati tra i Big del Festival di Sanremo 2025. Nel frattempo, il loro legame personale si consolida con il matrimonio, celebrato il 3 ottobre 2024 nella Sala degli Specchi del Palazzo Reale di Milano.

23.05: Doppio stacchetto per Elettra Lamborghini che non esce alla prima sulla scala dell’Ariston

22.52: Tutto l’Ariston è in piedi per uno dei pezzi che per anni ha poòpolato le discoteche di tutto il mondo!

22.49: Uno dei pezzi che ha segnato una generazione, quella degli anni centrali della decade ’80

22.47: Carlo Conti consegna il premio amici della musica a Simon Le Bon e chiede ai Duran Duran di cantare Wild Boys

22.43: Prestazione tecnica di Simon Le Bon

22.41: Entra sul palco Victoria che accompagna Simon nella sua variazione sul tema sui Talkin’ Heads di Psycho killer

22.40: Fu censurato il video di Girls on film, che mostrava lottatrici in topless sul ring. Girls on film ora sul palco dell’Ariston con i Duran Duran

22.38: Versione da brividi di Ordinary World con l’orchestra

22.37: C’è stato un periodo in cui Simon Le Bon non poteva permettersi di girare per le strade anche secondarie di Sanremo senza essere assalito dai e soprattutto dalle fans… Sono passati 40 anni ma i loro pezzi restano nella storia della musica pop

22.36: Il terzo pezzo è la suadente Ordinary World

22.34: Si prosegue con Notorious, pezzo nato dalla collaborazione con Nile Rodgers degli Chic

22.32: L’esibizione inizia con il nuovo singolo, Invisible

22.30: I Duran Duran sono una delle band più iconiche della musica pop e new wave degli anni ’80. Fondata a Birmingham, Inghilterra, nel 1978, la band prende il nome dal villain “Dr. Durand-Durand” del film Barbarella del 1968. I membri fondatori erano Simon Le Bon (voce), Nick Rhodes (tastiere), John Taylor (basso), Andy Taylor (chitarra) e Roger Taylor (batteria). La loro fusione di pop, rock, elettronica e influenze glam divenne una formula vincente. Il loro successo esplose nel 1982 con l’album Rio, che contiene brani diventati leggendari come Hungry Like the Wolf e Save a Prayer. La band divenne un simbolo dell’era della musica video, con i loro clip innovativi su MTV che contribuirono alla diffusione globale della loro musica. Negli anni ’80, i Duran Duran pubblicarono altri album di successo, tra cui Seven and the Ragged Tiger (1983) e Notorious (1986), cementando la loro fama internazionale. La band ha attraversato diverse evoluzioni, con cambi di formazione e stili musicali, ma ha sempre mantenuto una base di fan solida. Dopo un periodo di relativa pausa negli anni ’90, i Duran Duran sono tornati con nuovi album e tournée. La loro carriera è caratterizzata da un mix di pop, dance e rock elettronico, e nel corso degli anni hanno continuato a rimanere rilevanti nel panorama musicale mondiale.

22.23: OLLY 6.5: L’ovazione dell’Ariston conferma che a Sanremo è bene andare con brani sanremesi. Per fortuna Olly ha abituato anche ad essere più originale. Il pezzo funzionerà. Era quello di cui c’era bisogno per mettersi in carreggiata con i top di ieri sera. In corsa per la vittoria c’è anche lui

22.21: L’originalità non campeggia nemmeno dalle parti di Olly che rientra nel partito di coloro che vanno a Sanremo con il brano sanremese. C’è l’autotune, l’armonia è già stata ascoltata almeno un centinaio di volte.

22.19: “Balorda nostalgia” è un brano che esplora il significato più intimo dell’amore quotidiano, raccontandolo attraverso gesti semplici e familiari. Dalla condivisione del silenzio alle risate spontanee, fino ai momenti di relax sul divano con il telecomando ancora in mano, la canzone dipinge un quadro di emozioni autentiche.
La nostalgia diventa il filo conduttore del pezzo, trasformando i piccoli gesti in ricordi indelebili. Il brano mette in luce come l’amore vero si costruisca nelle piccole cose, spesso sottovalutate, ma fondamentali nel lasciare un segno nel tempo. Attraverso un sound coinvolgente, la canzone affronta il tema della mancanza e del desiderio, raccontando la difficoltà di colmare l’assenza di chi si ama. Un viaggio emotivo che celebra la bellezza dei momenti condivisi e il loro peso nei ricordi.

Balorda nostalgia
di F. Olivieri – J. Boverod – F. Olivieri – P. Pasini
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Metatron Publishing/Platinum Squad Independent Label/Peermusic Italy

Magari non sarà
Nemmeno questa sera
La sera giusta per tornare insieme
Tornare a stare insieme
Magari non sarà
Nemmeno questa sera
Me l’ha detto la signora, là affacciata al quarto piano
Con la sigaretta in bocca,
Mentre stendeva il suo bucato
Io le ho risposto che
Vorrei
Vorrei
Vorrei
Vorrei
Vorrei
Vorrei
Tornare a quando
Ci bastava
Ridere, piangere, fare l’amore
E poi stare in silenzio per ore
Fino ad addormentarci sul divano
Con il telecomando in mano
Non so più come fare senza te
Te che mi fai, vivere e dimenticare,
Tu che mentre cucini ti metti a cantare
E tu chiamala se vuoi la fine
Ma come te lo devo dire
Sta vita non è vita senza te
Ma sai che questa sera
Balorda nostalgia
Mi accendo la tv
Solo per farmi compagnia
Che bella tiritera…
Beh insomma
Ti sembra la maniera
Che vai e mi lasci qua
Ti cerco ancora in casa quando mi prude la schiena
E metto ancora un piatto in più quando apparecchio a cena
So soltanto che vorrei,
Vorrei
Vorrei
Vorrei
Sì vorrei
Vorrei
Tornare a quando
Ci bastava
Ridere, piangere, fare l’amore
E poi stare in silenzio per ore
Fino ad addormentarci sul divano
Con il telecomando in mano
Non so più come fare senza te
Te che mi fai, vivere e dimenticare,
Tu che mentre cucini ti metti a cantare
E tu chiamala se vuoi la fine
Ma come te lo devo dire
Sta vita non è vita senza te
Ma chissà perché
Oh, sta vita non è vita senza te
Magari non sarà
Magari è già finita
Però ti voglio bene
Ed è stata tutta vita

22.18: Olly – “Balorda nostalgia”

Federico Olivieri, in arte Olly, nasce a Genova il 5 maggio 2001 sotto il segno del Toro. Fin da bambino coltiva una forte passione per la musica, studiando canto e composizione. Dopo l’iscrizione al conservatorio, inizia a scrivere le sue prime canzoni, cercando di raccontare se stesso attraverso la musica.
Esordisce pubblicando alcuni brani su SoundCloud, tra cui Sarah, La vasistas, Pace e Ollywood’s Bleeding. Nel frattempo si immerge nella scena rap genovese, esibendosi nei locali della città. Un’esperienza di formazione in Inghilterra gli permette di ampliare i suoi orizzonti artistici, rafforzando la sua visione musicale.
Il primo grande successo arriva nel 2019 con Il primo amore, realizzato con Yanomi, produttore di Alfa. L’anno seguente pubblica il suo primo album solista, Io sono, affermandosi come uno degli artisti emergenti più promettenti. La svolta arriva nel 2022 con la partecipazione a Sanremo Giovani, dove si classifica tra i vincitori e ottiene un posto per il Festival di Sanremo 2023. Qui si fa notare, anche grazie all’esibizione con Lorella Cuccarini nella serata delle cover. Nel 2023 il singolo A squarciagola scala le classifiche italiane, confermando la sua crescita. Nel 2024 pubblica Devastante e collabora con Angelina Mango e JVLI per Per due come noi. Nello stesso anno viene annunciato tra i partecipanti del Festival di Sanremo 2025, segnando il suo secondo ritorno sul palco dell’Ariston.

22.17: NOEMI 6.5: Non aggiunge granchè alla storia di questo Sanremo e della musica in generale. La sufficienza c’è ma si poteva fare meglio. Andare a Sanremo con un brano sanremese è comfort zone pura

22.15: Arie anni ’90 anche per Mahmood e Noemi che è brava. Brano oltremodo sanremese

22.13: “Se t’innamori muori” è una ballata intensa che esplora le fragilità e le paure legate all’innamoramento. Il brano racconta il timore di perdere il controllo di sé e delle proprie emozioni quando ci si lascia andare a un nuovo amore. Attraverso immagini delicate e profonde, il testo affronta il senso di vulnerabilità che accompagna l’aprirsi a un’altra persona, toccando anche riflessioni più ampie sulla maternità e sul difficile equilibrio tra sentimenti e responsabilità. L’amore viene descritto come un’esperienza totalizzante, capace di travolgere e spaventare al punto da essere visto non solo come un nuovo inizio, ma anche come un possibile punto di rottura. La canzone, scritta da Mahmood e Blanco, si muove tra desiderio e paura, tra il bisogno di amare e la consapevolezza di quanto possa far male.

Se t’innamori muori
di R. Fabbriconi – M. Zocca – A. Mahmoud
Ed. Eclectic Music Publishing/Music Union/Milotic

Scusa è tardi, se vuoi passo da te,
Siamo stanchi, di lasciare sempre perdere,
Non rispondi se ti chiedo d’accendere,
Avere figli non è, non è,
Un discorso facile da prendere.
Perché in fondo sai, che se, sto qua,
Ti stringerei fino ad odiarti ma lo so,
Che non è facile, lasciarsi perdere, serenamente.
Perché è impossibile scordare quelle notti,
Con i sorrisi e con le borse sotto gli occhi,
La sensazione che se ti innamori muori,
Serenamente.
Credo sia normale, farsi continuamente dei pensieri strani,
Se inizia a svanire, la magia che c’era siamo già alla fine.
Perché non è più la prima volta, che prendi un treno per vedermi,
Che abbiamo l’ansia se si allungano i silenzi.
Perché in fondo sai, che se, sto qua,
Ti stringerei fino ad odiarti ma lo so,
Che non è facile, lasciarsi perdere, serenamente.
Perché è impossibile scordare quelle notti,
Con i sorrisi e con le borse sotto gli occhi,
La sensazione che se ti innamori muori,
Serenamente.
Lasciami soltanto un’altra via d’uscita,
Da questa discussione che sembrava infinita,
Qualcuno dovrà perdere, perché,
Accettarsi è difficile, quando non sai qual è la strada da prendere,
Dire siam diversi è sempre dura da ammettere,
Lasciami perdere, se conosci il peggio di me.
Perché in fondo sai, che se, sto qua,
Ti stringerei fino ad odiarti ma lo so,
Che non è facile, lasciarsi perdere, serenamente.
Perché è impossibile scordare quelle notti,
Con i sorrisi e con le borse sotto gli occhi,
La sensazione che se ti innamori muori,
Serenamente.

22.12: Noemi – “Se t’innamori muori”

Veronica Scopelliti, in arte Noemi, nasce a Roma il 25 gennaio 1982. La sua passione per la musica emerge fin da bambina: inizia a suonare il pianoforte a sei anni, la chitarra a undici e presto scrive i suoi primi testi. Dopo la laurea al DAMS, si dedica alla musica collaborando con il produttore Diego Calvetti. Il grande salto arriva nel 2008 con X Factor, dove, pur non vincendo, conquista il pubblico grazie alla sua voce graffiante. Nel 2009 pubblica il singolo Briciole, che anticipa il primo album Sulla mia pelle, certificato platino. Sanremo diventa un appuntamento fisso: dal 2010 partecipa più volte con brani di successo come Per tutta la vita e Sono solo parole. Oltre alla carriera musicale, è coach a The Voice of Italy e protagonista di hit estive come Makumba e Hula-Hoop. Nel 2024 conduce il Concerto del Primo Maggio e partecipa al Festival di Sanremo 2025 con un brano scritto da Mahmood e Blanco. La sua voce unica e il suo carisma la rendono una delle artiste più amate della scena italiana.

22.06: Ermal Meta, nato il 20 aprile 1981 a Fier, in Albania, è un cantautore e musicista tra i più apprezzati in Italia. Alto 178 cm, sotto il segno dell’Ariete, il suo nome significa “Vento di montagna”. Cresce in un contesto difficile, segnato dalla guerra, ma eredita dalla madre violinista l’amore per la musica. Il rapporto conflittuale con il padre segna profondamente la sua vita, un dolore trasformato in arte, come dimostra il brano Lettera a mio padre. A 13 anni si trasferisce a Bari con la famiglia. Determinato e appassionato, a 16 anni inizia a studiare chitarra e pianoforte. Esordisce con gli Ameba 4 a Sanremo nel 2006 e poi con La Fame di Camilla nel 2010. Sciolta la band, si dedica alla scrittura per artisti come Mengoni, Renga, Emma e Michielin. Nel 2015 debutta da solista con Odio le favole, e nel 2017 ottiene il terzo posto a Sanremo con Vietato morire. L’anno dopo vince il Festival con Fabrizio Moro e Non mi avete fatto niente. Dopo il podio del 2021, pubblica il romanzo Domani e per sempre. Nel 2024 torna con l’album Buona fortuna, dedicato alla figlia, e nel 2025 è ospite a Sanremo.

22.04: La terza stagione di “Mare Fuori” prosegue le intense vicende all’interno dell’Istituto Penale Minorile di Nisida, approfondendo le storie dei giovani detenuti e del personale educativo. Tra i temi centrali emergono l’amore, la vendetta e la redenzione. Carmine (Massimiliano Caiazzo) intraprende un difficile percorso di perdono, affrontando nuove opportunità e sfide. La sorella di Ciro, Rosa Ricci (Maria Esposito), entra nell’istituto con l’intento di vendicare la morte del fratello, mirando a Carmine. Nel frattempo, Filippo (Nicolas Maupas) e Naditza (Valentina Romani) vivono la loro relazione nel mondo esterno, affrontando le difficoltà legate al passato di Filippo. Una nuova educatrice, Sofia (Lucrezia Guidone), entra nell’istituto, portando con sé determinazione e un passato misterioso. La sua presenza influenzerà dinamiche interne e relazioni tra i ragazzi e il personale. La stagione esplora anche le sfide personali di altri personaggi, come Kubra (Kyshan Wilson), che affronta la verità sul passato di sua madre e il suo rapporto con l’educatore Beppe (Vincenzo Ferrera). Alfredo (Giuseppe Tantillo) mantiene la sua promessa a Silvia (Clotilde Esposito), ma le sue intenzioni future rimangono incerte. Con l’introduzione di nuovi personaggi e l’evoluzione delle storie esistenti, la terza stagione di “Mare Fuori” promette di offrire emozioni forti e momenti di grande intensità, mantenendo alta l’attenzione degli spettatori.

22.02: SHABLO 7: Quattro “campioni” al servizio dell’hip hop italiano. Una produzione di qualità, vince la musica e il risultato è ottimo anche al secondo ascolto

22.00: Arie Gospel, citazione probabilmente voluta del pezzo di Macklemore, in salsa italiana. Quattro guerrieri del rap italiano che risultano piacevoli e fanno saltare sul divano

21.58: A Sanremo, Shablo presenta “La mia parola”, un brano che unisce rap e r&b su un ritmo incalzante, con le voci di Guè, Joshua e Tormento a dar vita a un incontro tra diverse generazioni del rap italiano. Il brano racconta la durezza di una città fatta di cemento e smog, dove le persone vivono e muoiono “senza soldi o alternative”, dipingendo un quadro di disillusione e lotta quotidiana. La canzone si distingue per il suo mix di generi, che spazia dal rap al gospel, passando per jazz e musica black, e trova ispirazione nei suoni del passato, creando un’atmosfera unica. Il produttore, pur non essendo cantante, porta al Festival il suo mondo musicale, facendo emergere una fusione di stili che caratterizza il suo approccio creativo alla musica.

La mia parola
di C. Fini – M. Cellamaro – J. Bale – E. Medici –
P. M. Lombroni Capalbo – V. L. Faraone – R. Lamanna – E. Conocchia
Ed. Thaurus Publishing/JT Comunication di Giovanni Tiseo/
Krios Edizioni/Double Trouble Club

È una street song
Per dare quello che ho
Brucerò fino alla fine
Chiuso tra cemento e smog
È una street song
Qui la gente muore e vive
Senza soldi e alternative
L’unica cosa che so
24h 7 su 7 no stop
Siamo in sbatti sbatti per arrivare al top
Tu fai chatty chatty io faccio parlare il mio flow
Non ti danno abbracci qua sei da solo nel block
Io le mando baci lei che per me è la più hot
Mi dicevi taci, ora però sono il goat
Quaggiù odi e ami a giudicarmi è Dio
Amo la mia mami, amo sti money e l’hip-hop
È una street song
Per dare quello che ho
Brucerò fino alla fine
Chiuso tra cemento e smog
È una street song
Qui la gente muore e vive
Senza soldi e alternative
L’unica cosa che so
Suona dal basso questo gospel
È la voce di chi raccoglie le forze
Nonostante tutto mette da parte i forse qui vince la legge del più forte
È rap è blues e gin & juice
Fai il mio nome tre volte beetlejuice
Suona ancora più forte bad and boujee
Rock’n’roll lo sai party & bullshit
La voce del blocco suonerà più forte
Per quelle volte che ci hanno chiuso le porte
E ho solo una word, se dico che hai la mia parola
Lo sanno i miei g, questa è la way that we live
È una street song
Per dare quello che ho
Brucerò fino alla fine
Chiuso tra cemento e smog
È una street song
Qui la gente muore e vive
Senza soldi e alternative
L’unica cosa che so
È una street song
Per dare quello che ho
Brucerò fino alla fine
Chiuso tra cemento e smog
È una street song
Qui la gente muore e vive
Senza soldi e alternative
L’unica cosa che so

21.57: Shablo feat. Guè, Joshua & Tormento – “La mia parola”

Pablo Miguel Lombroni Capalbo, in arte Shablo, è nato a Buenos Aires, Argentina, il 17 novembre 1980. Trasferitosi in giovane età a Perugia, si avvicina presto alla scena hip hop italiana. Inizialmente mc, si specializza successivamente come dj e produttore. Nel 1999 si trasferisce a Bologna, dove nel 2001 produce il primo album di Inoki. Nei primi anni 2000, Shablo si allontana dall’Italia per impegnarsi in progetti internazionali, mantenendo però forti legami con la scena rap italiana e collaborando con artisti come Club Dogo e Inoki. Nel 2007 pubblica il suo primo album solista, The Second Feeling, che include il singolo “Count on Me”. Nel 2011, insieme a Don Joe, pubblica Thori & Rocce, un disco che vede la partecipazione di artisti come Fabri Fibra e J-Ax. Dopo il ritorno nel 2016 con Mate y espiritu, l’artista si distingue per il suo contributo allo sviluppo della trap italiana, producendo per nomi come Sfera Ebbasta e Charlie Charles.
Nel 2019 anticipa il suo nuovo album con il singolo “Non ci sto” e, nel 2020, conquista le classifiche con “M’ manc” insieme a Geolier e Sfera Ebbasta. Oggi, Shablo continua a lavorare come produttore e artista, e nel 2025 è stato annunciato tra i protagonisti del Festival di Sanremo, al fianco di Guè, Joshua e Tormento.

21.46: Toccante l’esibizione della compagnia del Teatro Patologico

21.42: Nato a Milano nel 1958, Dario D’Ambrosi è tra i principali esponenti del teatro d’avanguardia italiano e fondatore del movimento Teatro Patologico. Da sempre interessato al connubio tra teatro e psichiatria, ha vissuto per tre mesi all’ospedale Paolo Pini di Milano per studiare da vicino il comportamento dei malati di mente. Questa esperienza ha ispirato la sua ricerca artistica, volta a esplorare la follia e a restituire dignità ai pazienti psichiatrici. A soli 19 anni si trasferisce a New York, dove debutta al Caffè La Mama con il monologo Tutti non ci sono, ottenendo grande successo. Negli anni, porta i suoi spettacoli in prestigiosi teatri italiani ed esteri, esibendosi in città come Londra, Barcellona e Los Angeles. Parallelamente, lavora nel cinema e nella televisione, recitando in produzioni come Titus con Anthony Hopkins, La Passione di Cristo di Mel Gibson e Romanzo Criminale. Nel 2016, in collaborazione con l’Università di Roma “Tor Vergata”, istituisce il primo corso universitario di Teatro Integrato dell’Emozione, dedicato a persone con disabilità. Questo progetto gli vale prestigiosi riconoscimenti internazionali, tra cui il Premio Human Rights Italia e il Roma Capitolina.

21.41: JOAN THIELE 7: Cresciuta tantissimo rispetto al primo ascolto. Affascinante il pezzo, bravissima lei, che non sbaglia niente dal punto di vista tecnico. Al decimo ascolto a nostro avviso spacca!

21.39: Sonorità anni ’90 stile Morcheeba, Hooverphonic o Garbage, che non è affatto male

21.38: Con “Eco”, Joan Thiele debutta al Festival di Sanremo con un brano che esplora temi di paura, insicurezza e autosabotaggio. La canzone, prodotta da Mace, si caratterizza per un’atmosfera vintage e cinematografica, invitando ad ascoltare il proprio istinto e difendere le proprie idee, che hanno un potere più duraturo della rabbia. Il brano è un inno alla forza interiore e alla resistenza contro il conformismo, un invito a non farsi sopraffare dalle difficoltà.
“Eco” fa parte dell’album Joanita, un lavoro che riflette il lato più viscerale e istintivo dell’artista, con suoni ispirati alle colonne sonore del cinema. Il disco, il primo completamente in italiano, segna una nuova fase nella carriera di Joan Thiele, che si è sempre distinta per la sua voglia di sperimentare e sfidare le convenzioni. Con questo progetto, l’artista intende esplorare la propria crescita personale, sempre rimanendo fedele alla sua passione per la musica e al suo spirito indipendente.

Eco
di J. Thiele – F. Abbate – E. Triglia – S. Benussi – J. Thiele
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Moto Perpetuo/
Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia/Undamento/Peermusic Italy

E ti giuro non ho più bisogno di fingere
Questa mia vita è il mio viaggio ed io
Traccio da sola le scelte che faccio
Ma se ci sei tu
Ho più coraggio
E ricordo quando eri bambino
E restavamo ore abbracciati nel letto
Per sentirci grandi e la musica poi ci baciava
Per farci sentire un po’ meno soli
Forse sarà l’insicurezza
Sarà che per noi la famiglia non è mai la stessa
Sarà che siamo figli dell’indifferenza
Cresciuti da una donna più pura della bellezza
E se potessi dirti che
Qui la paura non ha età
Tu fissala forte dentro gli occhi
Spara al centro qui la notte non ci fotte
(Bang bang woo)
E ti giuro se il tempo è una linea che cambia
Sarò la tua eco e poi mai la distanza che corre tra il mondo e le cose
Ma se ci sei tu
Sì, resto calma
Forse sarà l’insicurezza
Sarà che per noi la famiglia non è mai la stessa
Sarà che siamo figli dell’indifferenza
Cresciuti da una donna più pura della bellezza
E se potessi dirti che
Qui la paura non ha età
Tu fissala forte dentro gli occhi
Spara al centro qui la notte non ci fotte
E se capissi perché contano sempre più le idee
Rimangono negli occhi della gente
Hanno più potere della rabbia
Tu difendile
E quando ti senti più fragile
Cambia la pelle
Equilibrio instabile
Fidati è meglio sbagliare che restare immobile
E se potessi dirti che
Qui la paura non ha età
E se capissi perché contano sempre più le idee
Rimangono negli occhi della gente
Hanno più potere della rabbia
Tu difendile
(Bang bang woo)

21.37: Joan Thiele – “Eco”

Joan Thiele, nome d’arte di Alessandra Joan Thiele, è nata il 21 settembre 1992 a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia, sotto il segno della Vergine. Figlia di padre svizzero di origini colombiane, ha vissuto in diversi paesi, tra cui Colombia, Canada, Caraibi e Inghilterra, prima di stabilirsi in Italia. Questa vita da “girovaga” ha influenzato profondamente il suo percorso artistico, che è iniziato a Londra e si è sviluppato a Milano. Il suo debutto arriva con il singolo Save Me, pubblicato sotto Universal, e il primo album Joan Thiele. Successivamente, nel 2018, pubblica il suo secondo lavoro Tango, per poi dedicarsi a progetti collaterali e collaborazioni con artisti come Myss Keta e Nitro. Nel 2020, in piena emergenza Covid-19, lancia il suo terzo album Operazione Oro, che segna una svolta nella sua carriera.

Nel 2021, Joan collabora con Mace e Venerus nel brano Senza fiato e continua con il progetto Atto I – Memoria del futuro, seguito da Atto II e Atto III. Questi singoli vengono successivamente raccolti nel progetto Atti. Nel 2022, insieme a Elodie, firma e interpreta Proiettili (ti mangio il cuore) per la colonna sonora del film Ti mangio il cuore, vincendo il David di Donatello per la miglior canzone originale. Nel 2024, viene annunciata tra i protagonisti del Festival di Sanremo 2025, consolidando il suo percorso artistico.

21.35: MASSIMO RANIERI 6: Non è il pezzo tipico suo, quello scritto da Ferro e Nek e il risultato potrebbe funzionare magari dopo diversi ascolti. Sentire Ranieri che canta un pezzo R&B è singolare. La sufficienza non può non esserci ma per ora niente di più…

21.33: Tiziano Ferro è presente, la voce di Ranieri non spicca ma il pathos non manca. Strofa un po’ deboluccia, ritornello struggente

21.31: “Tra le mani un cuore” è un’intensa ballata che racconta la fragilità e la forza di un’anima segnata dalla vita. Il brano descrive il viaggio emotivo di chi, nonostante le ferite e le delusioni, continua a custodire il proprio cuore con cura e dignità. L’immagine del cuore “in mare” simboleggia la continua lotta contro le tempeste dell’esistenza, mentre il mondo, con la sua durezza, tenta di spezzarlo. La melodia avvolgente e il testo profondo rendono questa canzone un inno alla resilienza, all’amore e alla capacità di resistere, anche quando tutto sembra perduto.

Tra le mani un cuore
di G. Anania – Nek – M. Venturini – T. Ferro
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Sugarmusic/Pandar Italia/Neviani Publishing/Ra.Ma. 2000 International

Se hai tra le mani un cuore
Un giorno crollerai
Sollevalo da terra
Comprendilo se torna stanco da una guerra
Se hai tra le mani un cuore
Tu tienilo in alto
E amalo in ginocchio su un altare
Che ogni tua ferita lo farà sanguinare
La vita intera con il cuore in mare
Il mondo l’ha già fatto a pezzi eppure lì rimane
Proteggilo dal freddo che c’è stato
E troverà la pace dopo quello che ha passato
Se hai tra le mani un cuore
È come sfidare Dio
Consegnalo al suo destino atroce
Un bacio come un padre, poi il segno della croce
La vita intera con il cuore in mare
Il mondo l’ha già fatto a pezzi eppure lì rimane
Proteggilo dal freddo che c’è stato
E troverà la pace dopo quello che ha passato
Tra le mani un cuore
Ma non lo puoi vedere
Non l’ho mai visto io
Neanche quando lo sporcai col rosso di un addio
E salverò il tuo cuore in fondo al mare
La vita l’ha spezzato e lui continua ad amare
Io ti proteggerò da quel che è stato
E troverai la pace dopo quello che hai passato
Io ti proteggerò da quel che è stato
E troverai la pace dopo quello che hai passato
Dopo quello che hai passato

21.30: Massimo Ranieri – “Tra le mani un cuore”

Massimo Ranieri, pseudonimo di Giovanni Calone, nasce a Napoli il 3 maggio 1951. Cresciuto nel rione Pallonetto a Santa Lucia in una famiglia numerosa, affronta sin da giovane difficoltà economiche che lo portano a lavorare presto. Il talento musicale lo fa emergere negli anni Sessanta, quando viene scoperto dal discografico Gianni Aterrano e parte per un tour negli Stati Uniti. Nel 1966 firma con la CGD e inizia a esibirsi nei principali programmi televisivi. A soli 17 anni debutta a Sanremo con Da bambino e nel 1969 ottiene grande successo con Quando l’amore diventa poesia e Rose rosse. La sua voce melodica e intensa conquista il pubblico, portandolo ai vertici delle classifiche con brani iconici come Se bruciasse la città.
Negli anni Settanta si divide tra musica, cinema e teatro, vincendo nel 1988 il Festival di Sanremo con Perdere l’amore. Dagli anni Novanta in poi alterna spettacoli televisivi, progetti teatrali e nuove pubblicazioni. Nel 2022 torna a Sanremo con Lettera di là dal mare, vincendo il Premio della Critica. Dopo essere stato ospite nel 2023, nel 2025 si prepara a una nuova sfida all’Ariston con un brano firmato da Tiziano Ferro.

21.25: Samuele Parodi, nato nel 2013, è un giovane appassionato del Festival di Sanremo, tanto da essere considerato un vero esperto della kermesse. Conosce ogni canzone, anche le meno note, i vincitori di ogni edizione, i regolamenti e persino i piazzamenti degli artisti sul podio. La sua straordinaria cultura musicale nasce da una ricerca meticolosa sul web, dove ha recuperato e studiato i video del passato. Oltre alla passione per Sanremo, Samuele suona anche il pianoforte, dimostrando un forte interesse per la musica a 360 gradi. A gennaio 2025, durante un servizio del TG1, ha lanciato un appello a Carlo Conti, chiedendo di poter salire sul palco dell’Ariston. Il suo sogno si è avverato: il 13 febbraio, nella terza serata di Sanremo 2025, farà il suo debutto davanti al grande pubblico.

21.18: SARAH TOSCANO 6: La battuta anni ’70 di YMCA, l’elettronica anni ’80, la più giovane in gara. Il mix non è la perfezione ma funziona e cresce rispetto al primo ascolto

21.15: Il brano di Sarah è trascinante, giusto per allungare la sua vita radiofonica fino ai mesi più caldi. Ritmo incalzante ma già ascoltato con almeno due o tre pezzi di Gloria Gaynor

21.14: Con “Amarcord”, Sarah Toscano fa il suo debutto al Festival di Sanremo, portando con sé una canzone pop energica e dal ritmo incalzante. Il brano ci immerge in un’atmosfera che richiama club e luna park, con riferimenti a “La vie en rose” e a Fellini, e un richiamo al concetto di nostalgia. Pur prendendo ispirazione dal celebre film del 1973, Sarah sottolinea che la canzone non parla della pellicola, ma di un’esperienza personale e amorosa. Racconta di come i ricordi del passato, pur evocando malinconia, possano essere un punto di partenza per la consapevolezza e la crescita. La canzone riflette il suo legame con il passato, ma anche il desiderio di vivere il presente con intensità, in un equilibrio tra nostalgia e avanti.

Amarcord
di J. Ettorre – F. Abbate – S. Toscano – J. Ettorre – F. Abbate –
F. Mercuri – G. Cremona – L. Grillotti – E. D. Maimone
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Jet Music Publishing/
Dodo Music Italia/Merk and Kremont/Copyright Control

La sera ride, ma suona drammatica
Sembra la zona più buia di un luna park
Con te era più romantica
La ruota panoramica
Mi piaceva anche avere paura
C’è un vento che mi porterà
Mi scioglierà le trecce
Di una vie en rose come Édith Piaf
Non mi rimane niente
C’ero io, c’eri tu
Una lacrima mi scende
Anche se ti scorderò
In un club il sabato
È tutto così amarcord,
Comico e tragico
Cosa eri tu, non lo so
Ma un po’ mi avevi illusa
Sai però
Forse in un film io con te
Non mi c’immagino
Sembra così démodé, però era magico
Cosa sei tu, un déjà vu
Mi sono solo illusa
Amarcord
Una lama mi accarezza la consapevolezza
Che indietro non ci ritornerò
E mi faccio tenerezza
Un velo di tristezza è l’unico vestito che ho
C’è un vento che mi porterà
Mi scioglierà le trecce
Di una vie en rose come Édith Piaf
Non mi rimane niente
C’ero io, c’eri tu
Una lacrima mi scende
Anche se ti scorderò in un club il sabato
È tutto così amarcord, comico e tragico
Cosa eri tu, non lo so
Ma un po’ mi avevi illusa
Sai però
Forse in un film io con te
Non mi c’immagino
Sembra così démodé, però era magico
Cosa sei tu, un déjà vu
Mi sono solo illusa
Amarcord
E ancora quel ricordo stupendo
Non è volato via con il vento
Ma dopo tutto mi arrendo
Una lacrima mi scende giù
Anche se ti scorderò
È tutto così amarcord
Cosa eri tu, non lo so
Ma un po’ mi avevi illusa
Illusa, illusa
Anche se ti scorderò in un club il sabato
È tutto così amarcord, comico e tragico
Cosa eri tu, non lo so
Ma un po’ mi avevi illusa
Sai però
Forse in un film io con te
Non mi c’immagino
Sembra così démodé, però era magico
Cosa sei tu, un déjà vu
Mi sono solo illusa
Amarcord

Sarah Toscano – “Amarcord”

Sarah Toscano, nata il 9 gennaio 2006 a Vigevano, è la terza figlia di Petra Polomsky, insegnante di tedesco originaria di Stoccarda, e Marco Toscano, imprenditore nel settore del pellame. Fin da piccola si è appassionata alla musica, studiando pianoforte e partecipando con successo a numerosi concorsi internazionali. Il suo talento si è manifestato presto, tanto da farle registrare le prime canzoni in giovane età. Nel 2022 ha partecipato ad Area Sanremo, arrivando tra i venti finalisti e vincendo la targa Vittorio De Scalzi, sebbene non abbia raggiunto il palco di Sanremo Giovani. Nello stesso anno ha pubblicato il suo primo EP, Riflesso, sotto Universal Music. Successivamente, nel 2023, ha debuttato ad Amici di Maria De Filippi, dove ha subito conquistato professori e pubblico con la sua potente voce e il suo carisma.
Durante il suo percorso nel talent, ha presentato numerosi brani inediti e, alla fine, ha vinto la finale del 18 maggio. Successivamente, ha dato il via al suo primo tour, il Sarah Live Summer, esibendosi in eventi prestigiosi come il Future Hits Live, il RDS Summer Festival, il TIM Summer Hits e il Battiti Live. Nel 2024, è tornata ad Amici per presentare il suo nuovo singolo, Tacchi (fra le dita).

21.09: Katiuscia Follesa, meglio conosciuta come Katia, nasce a Giussano, in provincia di Monza e Brianza, il 12 gennaio 1976, sotto il segno del Capricorno. Figlia di un’amministratrice d’albergo siciliana e di uno chef sardo, inizia la sua carriera lavorativa in una holding finanziaria, ma ben presto realizza che quella non è la sua strada. Si licenzia e si diploma alla Scuola di Quelli di Grock, avvicinandosi al mondo dello spettacolo. Nel 2001, insieme all’amica Valeria Graci, fonda il duo comico Katia & Valeria. Dopo un lungo periodo di gavetta, approdano in televisione, partecipando a programmi come Colorado Cafè. Il duo entra nel 2004 nel mondo di Zelig, dove appare sia in Zelig Off che in Zelig Circus, ottenendo ampio successo. Successivamente, Katia recita in Buona la prima! accanto a Ale e Franz e prosegue la sua carriera anche come conduttrice, collaborando con Enrico Papi.
Nel 2012, Katia decide di sciogliere il duo con Valeria, ma la sua carriera non subisce battute d’arresto. Continua a crescere come solista in televisione e cinema. Nel 2014, ad esempio, è alla guida di Quanto manca su Rai 2. La sua carriera si arricchisce di nuovi progetti in radio, televisione (tra cui su Real Time e Mediaset) e con la partecipazione al comedy show LOL – Chi ride è fuori su Prime Video nel 2021. Nel 2024, oltre a essere giurata in LOL Talent Show, Katia continua a lavorare in televisione e al cinema. Riforma la coppia comica con Valeria Graci per un tour teatrale che proseguirà fino ad aprile 2025 e che sarà promosso anche sul palco del Festival di Sanremo, dove farà il suo debutto come co-conduttrice.

21.06: BRUNORI SAS 7.5: Sull’onda del cantautorato classico italiano, Brunori Sas inserisce un’altra perla. E’ vero, assomiglia a De Gregori ma non è un demerito e questa sera ricorda forse più Niccolò Fabi. Il tutto raccoglie il gradimento dell’Ariston, che applaude fragorosamente

21.04: Il pezzo è dolce, inciso molto lungo ma piacevole, racconta l’amore per la figlia con un testo di qualità e anche qualche tecnicismo furbo che non toglie nulla al piacere dell’ascolto

21.03: “L’albero delle noci” è un’intensa riflessione sulla paternità, che Brunori Sas porta per la prima volta sul palco di Sanremo. Il brano esplora il cambiamento interiore che accompagna la nascita di un figlio, mettendo in luce non solo la gioia, ma anche le incertezze e le paure che ne derivano. Attraverso immagini evocative e un linguaggio delicato, la canzone racconta come la paternità trasformi il modo di percepire la vita, modificando profondamente emozioni e responsabilità. Il titolo fa riferimento a un albero reale, simbolo di ispirazione e crescita, legato ai ricordi e alla creatività del cantautore. L’albero delle noci diventa così una metafora del legame tra passato e futuro, tra fragilità e amore, in un viaggio emotivo che abbraccia la bellezza e la complessità dell’essere genitori.

L’albero delle noci
di D. Brunori
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Picicca/Nonsense Edizioni Musicali

Sono cresciute veloci le foglie sull’albero delle noci
E nei tuoi occhi di mamma adesso splende una piccola fiamma
Io come sempre canguro fra il passato e il futuro
Scrivo canzoni d’amore alla ricerca di un porto sicuro
E come un ragioniere in bilico fra il dare e l’avere
Faccio partite doppie persino col mio cuore
Come si può cadere in basso
Da una distanza siderale
Sono passati veloci questi anni feroci
E nel mio cuore di padre il desiderio adesso è chiuso a chiave
E tu sei stata bravissima all’esame di maturità
Ad unire i puntini fra la mia bocca e la verità
Che tutto questo amore io non lo posso sostenere
Perché conosco benissimo le dimensioni del mio cuore
E posso navigare anche in assenza di stella polare
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
Il buio che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele
E le persone buone portano in testa corone di spine
Ed ho imparato sin da bambino la differenza fra il sangue e il vino
E che una vita si può spezzare per un pezzetto di carne o di pane
E a tutta questa felicità io non mi posso abituare
Perché conosco il sogno del faraone
Le vacche grasse e le vacche magre
E che si può cadere da una distanza siderale
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
La notte che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuti troppo veloci questi riccioli meravigliosi
E ora ti vedo camminare con la manina in quella di tua madre
E tutta questa felicità forse la posso sostenere
Perché hai cambiato l’architettura e le proporzioni del mio cuore
E posso navigare sotto una nuova stella polare

21.03: Brunori Sas – “L’albero delle noci”

Dario Brunori, in arte Brunori Sas, nasce a Cosenza il 28 settembre 1977. Si afferma come uno dei cantautori più apprezzati della scena italiana degli anni Duemila, debuttando ufficialmente nel 2009 con l’album Vol. 1. Nonostante le vendite iniziali modeste, il disco conquista la critica, permettendogli di vincere il Premio Ciampi e la Targa Tenco come Miglior esordiente.
Nel 2011 pubblica Vol. 2 – Poveri Cristi, in cui sposta l’attenzione dalla sua esperienza personale alle storie degli altri. Dopo aver composto la colonna sonora per un film con Rocco Papaleo e Luciana Littizzetto, intraprende un tour teatrale. Il 2014 segna l’uscita di Vol. 3 – Il cammino di Santiago in taxi, con il singolo Kurt Cobain. La sua notorietà cresce esponenzialmente con A casa tutti bene (2017), che ottiene il disco di platino grazie al brano La verità.
Nel 2020 si afferma definitivamente nel mainstream con Cip!, un album acclamato dalla critica. Dopo un EP sperimentale (Cheap!, 2022), torna nel 2024 con il singolo La ghigliottina. A fine anno, viene annunciata la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo 2025.

21.01: Elettra Miura Lamborghini nasce il 17 maggio 1994 a Bologna sotto il segno del Toro. Primogenita di Tonino e Luisa Lamborghini, nipote del fondatore della celebre casa automobilistica Ferruccio Lamborghini, cresce nel lusso fin da bambina. Sebbene il suo sogno iniziale fosse entrare nel mondo del cinema, non riesce a trovare spazio in produzioni significative, nonostante abbia preso lezioni di recitazione. Divenuta maggiorenne, Elettra si fa notare sui social per alcuni scatti provocanti, che le permettono di essere invitata nel 2015 al programma Chiambretti Night. L’anno successivo, partecipa al reality Super Shore, trasmesso in Spagna e in America Latina, e in Italia prende parte al programma Riccanza, dedicato agli eredi di famiglie facoltose. Nel 2017, è protagonista di Gran Hermano, la versione spagnola del Grande Fratello, e del Geordie Shore in Inghilterra, guadagnandosi fama internazionale. Pubblica anche un calendario sexy su Playboy.
Nel 2018 Elettra intraprende una nuova carriera musicale e pubblica il singolo Raggaeton, lanciando la hit Pem Pem. Nonostante l’impatto minore dei suoi singoli successivi, nel 2019 diventa giudice a The Voice of Italy, riscuotendo un grande successo. Viene poi scelta da Amadeus per partecipare alla 70ª edizione del Festival di Sanremo con il brano Musica (e il resto scompare). Sebbene non ottenga un grande risultato, conquista il cuore di nuovi fan. Nel 2020, torna alla ribalta con il tormentone La Isla, in collaborazione con Giusy Ferreri, e nel 2021 diventa opinionista de L’isola dei famosi. La sua carriera musicale continua con il singolo Pistolero e la canzone natalizia A mezzanotte (Christmas Song). Nel 2022, il brano Caramello, con Rocco Hunt e Lola Indigo, diventa uno dei successi dell’estate. L’anno successivo, pubblica il suo album Elettraton, con il singolo Mani in alto. Nel 2024, lancia il singolo Dire fare baciare con il rapper Shade, ottenendo un buon riscontro. Nel 2025, Elettra torna al Festival di Sanremo, questa volta come co-conduttrice di una serata, voluta da Carlo Conti.

21.01: CLARA 6: La classe c’è, il talento pure, la canzone un po’ meno. testo banalotto, originalità poca. Alla fine in radio si sentirà ma senza spiccare

20.59: Clara ha sicuramente una bella voce, ci piacerebbe sentirla in altri generi che non sono dance-pop ma l’impressione è che andrà avanti per questa strada

20.57: “Febbre” è un brano intenso che esplora le sfumature più complesse dell’amore, un sentimento capace di oscillare tra euforia e incertezza. Attraverso un testo evocativo e sonorità elettroniche avvolgenti, la canzone racconta la fragilità delle relazioni, paragonandole a un’altalena emotiva in continua evoluzione.
L’immagine della febbre che sale e scende diventa metafora della passione instabile, di quei legami che bruciano di intensità ma sono al tempo stesso precari. Il pezzo invita a riflettere sulla necessità di trovare un equilibrio interiore, anche nei momenti di crisi, e a riscoprire sé stessi tra le onde dei sentimenti contrastanti.

Febbre
di J. Ettorre – C. Soccini – Calearo – F. Abbate – D. Faini
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Jet Music Publishing/
Dodo Music Italia/Sugarmusic/Miriolinga

Ti sei preso una parte di me
Quella ancora più in fondo dell’anima
Un sentimento
Che se si rompe taglia
Come il vetro
E anche deludere
È un’abitudine
Come nel mio
Primo giorno di scuola
Non so che faccio qui
Il buio è tagliato dalle luci viola
Il cielo fa come un glitch
Tu mi guardi dall’alto
Trascinandomi in basso
Non ascolti quando grido
Sembri fatto di ghiaccio
Io sono fatta così
Alle feste chic
Sola su un terrazzo
Tutti fanno bling bling
Io nemmeno mi piaccio
Non dire “je t’aime”
Dimmelo se
Ciò che provi è solo febbre
Che sale e scende
Che mi fa male male
I tuoi occhi Blu Klein
Dicono che
Stanotte è solo febbre
Che sale e scende
Tu prendi me
Come un enfant per strada
In abito da gala
Non ci amerà la fama
Non cambierà la trama
Mille lune passeranno
E una ci sarà per sempre
Per te che non vuoi scendere
Come la febbre
Ti sei preso una parte di me
Quella ancora più in fondo dell’anima
Un sentimento
Che se si rompe taglia
Come il vetro
Corro corro come dentro un bosco
Dentro questo inferno è più difficile
Questo amore dimmi quanto costa
Ti senti un’ombra qua vicino a me
Non ascolti quando grido
E nemmeno se taccio
Non ascolti quando grido
Non dire “je t’aime”
Dimmelo se
Ciò che provi è solo febbre
Che sale e scende
Che mi fa male male
I tuoi occhi Blu Klein
Dicono che
Stanotte è solo febbre
Che sale scende
Tu prendi me
Come un enfant per strada
In abito da gala
Non ci amerà la fama
Non cambierà la trama
Mille lune passeranno
E una ci sarà per sempre
Per te che non vuoi scendere
Come la febbre
Mille lune passeranno
E una ci sarà per sempre
Per te che non vuoi scendere…
Non dire “je t’aime”
Dimmelo se
Ciò che provi è solo febbre
Che sale e scende
Che mi fa male male
I tuoi occhi Blu Klein
Dicono che
Stanotte è solo febbre
Che poi ti prende…
Come la febbre
Come un enfant per strada
In abito da gala
Non ci amerà la fama
Non cambierà la trama
Mille lune passeranno
E una ci sarà per sempre
Per te che non vuoi scendere
Come la febbre

20.56: Clara – “Febbre”

Clara Soccini, in arte semplicemente Clara, è una cantante e attrice nata a Varese il 25 ottobre 1999. Sin da bambina coltiva la passione per la musica, iniziando a suonare la pianola all’età di sei anni grazie a un regalo del nonno. Durante il liceo studia canto e pianoforte, fino a trasferirsi a Milano per inseguire il sogno dello spettacolo. Dopo un primo approccio al mondo della moda, si fa conoscere come cantante pubblicando alcuni brani sui social durante il lockdown del 2020. Il suo esordio ufficiale arriva con il singolo Io e te in collaborazione con Nicola Siciliano, seguito da tracce come Freak e Ammirerò. Il successo arriva con Il tempo delle mele, prodotto da Michele Canova.
Nel 2023 debutta come attrice nella serie Mare Fuori 3, interpretando la trapper Crazy J, ruolo che le permette di esibirsi con brani originali, tra cui la hit Origami all’alba. Nello stesso anno partecipa a Sanremo Giovani e vince con Boulevard, conquistando così un posto tra i Big del Festival di Sanremo 2024. Sul palco dell’Ariston presenta Diamanti grezzi, brano che le vale il premio Enzo Jannacci per la miglior interpretazione e il premio rivelazione SIAE. Dopo l’uscita del suo primo album, Primo, e un tour estivo di successo, Clara viene confermata anche nel cast di Sanremo 2025, consolidando così la sua ascesa nella musica italiana.

20.53: Miriam Leone nasce a Catania il 14 aprile 1985 sotto il segno dell’Ariete. Cresce nella provincia etnea con il fratello Sergio, figlia di Ignazio, insegnante di lettere, e Gabriella, impiegata comunale. Frequenta il liceo classico e si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania, ma non porta a termine gli studi. La sua carriera prende il via nel 2009 quando vince il concorso di bellezza nazionale e debutta come conduttrice televisiva, guidando “Unomattina Estate” insieme ad Arnaldo Colasanti. Nel 2010 entra nel mondo del cinema con il film Genitori & figli di Giovanni Veronesi, segnando l’inizio di un percorso che la vedrà protagonista in numerosi film e serie TV.
Oltre a essere apprezzata per la sua simpatia, Miriam lavora al fianco di Ale e Franz, Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio. Negli anni si distingue per la sua crescita professionale, ottenendo ruoli sempre più importanti, come nella serie 1992 e nei film Diabolik e Diabolik – Ginko all’attacco! (2021), nei quali interpreta Eva Kant. Nel 2023 è protagonista della serie I Leoni di Sicilia. Pluripremiata per la sua carriera da attrice, Miriam Leone è stata scelta da Carlo Conti per condurre una puntata del Festival di Sanremo nel 2025, consolidando ulteriormente il suo successo nel panorama televisivo e cinematografico.

20.51: Carlo Conti saluta Edoardo Bennato ed elenca i cantanti in gara

20.48: Bennato intona Sono solo canzonette, il suo più grande successo

20.47: Edoardo Bennato, nato a Napoli il 23 luglio 1946, è uno dei cantautori più iconici della scena musicale italiana. Cresciuto in una famiglia di musicisti, fin da giovane si avvicina alla musica, sviluppando un interesse particolare per il rock e le sonorità anglosassoni. Dopo aver iniziato la sua carriera musicale nei club napoletani, nel 1973 debutta con il suo primo album, I veiled sisters, ma è con Non farti cadere le mani del 1975 che conquista una maggiore visibilità. Il vero successo arriva però con Cantautore (1977), che include il celebre brano Il gatto e la volpe, uno dei suoi pezzi più amati. Bennato si distingue per la sua originalità, mescolando rock, blues e sonorità tradizionali italiane. Nei decenni successivi, pubblica numerosi album, tra cui La Torre di Babele (1979), Sono solo canzonette (1980) e Edoardo Bennato (1986), consolidando il suo successo in Italia. La sua musica affronta tematiche sociali, politiche e riflessioni sulla realtà quotidiana, sempre con un forte impegno civile. Riconosciuto per la sua capacità di innovare e sperimentare, continua a essere una figura di riferimento nel panorama musicale italiano, tra concerti, produzioni e collaborazioni. L’energia e l’autenticità che caratterizzano la sua musica lo rendono un simbolo della musica italiana degli ultimi cinquant’anni.

20.46: Si apre con Edoardo Bennato

20.45: Carlo Conti, nato nel 1961 a Firenze, è uno dei conduttori più amati e conosciuti della televisione italiana. La sua carriera nel mondo dello spettacolo inizia giovanissimo, entrando nel panorama radiofonico con diverse emittenti fiorentine come Radio Studio 54, Lady Radio e Radio Firenze Nova. Il suo debutto televisivo avviene nel 1986, quando entra a far parte del programma comico Succo d’arancia su Teleregione Toscana, dove incontra Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello, con cui forma il trio comico Fratelli d’Italia.
Negli anni ’90, Carlo Conti entra in Rai e diventa il volto di programmi di successo, tra cui Big!, destinato a un pubblico giovanile. La sua carriera esplode definitivamente, con la conduzione di numerosi programmi di successo, come L’Eredità (dal 2006), I migliori anni e Tale e Quale Show. Tra i suoi traguardi più significativi, figura anche la conduzione del Festival di Sanremo, che ha presentato per tre edizioni consecutive dal 2015 al 2017.
Grazie al suo stile coinvolgente e alla sua simpatia, Carlo Conti è diventato uno dei volti più apprezzati e seguiti della televisione italiana, raccogliendo numerosi consensi e riconoscimenti nel corso della sua lunga carriera.

20.43: Parte la sigla dell’Eurovisione

20.38: Attesissima la presenza dell’unico ospite musicale internazionale, il gruppo dei Duran Duran che, dopo l’apparizione dello scorso anno a Lucca, in estate sarà nuovamente in Italia per alcuni concerti. Gli altri ospiti saranno Edoardo Bennato, che sarà il protagonista di una fiction in programma la prossima settimana, e i ragazzi di “Mare fuori 5” (Maria Esposito, Giovanna Sannino, Domenico Cuomo, Giuseppe Pirozzi, Alfonso Capuozzo, Manuele Velo). Iva Zanicchi riceverà un premio alla carriera, Ermal Meta sarà in piazza Colombo. A inizio serata anche un collegamento con la “nave più bella del mondo”, l’Amerigo Vespucci, dal porto di Alessandria d’Egitto.

20.35: Nella terza serata del Festival, giovedì 13 febbraio, vengono presentate 14 delle 29 canzoni in gara nella categoria Big, che saranno valutate esclusivamente dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web. Al termine della serata, verranno svelati i primi cinque classificati, senza un ordine preciso, in più verranno presentate le due canzoni finaliste del concorso riservato ai giovani, con la formula ad eliminazione diretta. decise da Televoto (34%), Radio (33%) e Stampa (33%) e decretato il vincitore. Ad affiancare Carlo Conti nella conduzione ci saranno Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa.

20.32: A condurre il Festival è nuovamente Carlo Conti che è uno dei pochi presentatori che ha condotto Sanremo in più occasioni ed anche in periodi differenti. Lo ha presentato dal 2015 al 2017 e lo farà anche quest’anno per la quarta volta in carriera. Ogni sera Conti viene affiancato da artisti che co-presenteranno il Festival assieme a lui. Questa sera sul palco dell’Ariston ci saranno Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa, venerdì 14 febbraio, serata dedicata alle cover, sul palco andranno Mahmood e Geppi Cucciari, sabato 15 per la serata finale presenteranno assieme a Carlo Conti Alessandro Cattelan, Alessia Marcuzzi.

20.29: Nella serata finale, tutte le 29 canzoni saranno nuovamente eseguite e votate dalle tre giurie. Al termine delle esibizioni, verranno annunciate le prime cinque posizioni, senza ordine. Si procederà poi con una nuova votazione tra questi cinque finalisti da parte delle tre giurie, i cui voti si sommeranno a quelli precedenti. Alla fine, verranno proclamati il brano vincitore del Festival e le canzoni classificatesi al secondo, terzo, quarto e quinto posto. Rai e il Direttore Artistico si riservano la possibilità, nella quarta e quinta serata, di decidere se rendere note le classifiche generali di tutte le 29 canzoni o divulgarle solo in parte.

20.26: Si tratta di cinque serate piene di musica, con un regolamento piuttosto articolato ma semplice: Il sistema di votazione della competizione prevede tre giurie: il Televoto, la Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e, come novità, la Giuria delle Radio. Nella seconda e terza serata, ieri e oggi, le canzoni in gara vengono divise a metà e votate dal pubblico tramite il Televoto e dalla Giuria delle Radio. Anche in questa occasione, come nelle prime due giornate, saranno comunicate le prime cinque posizioni, senza un ordine preciso. La quarta serata, dedicata alle Cover, vedrà tutte le 29 esibizioni giudicate con un sistema misto: il Televoto peserà per il 34%, mentre la Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e la Giuria delle Radio avranno ciascuna un peso del 33%. Al termine della serata, verrà decretato il vincitore della serata Cover.

20.23: OA Sport segue minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiuteranno nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore, l’originalità di testi e musiche, magari anche qualche plagio, e nel giudicare gli outfit dei partecipanti. Vi racconteremo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità e aggiungeremo sempre qui LIVE LE PAGELLE CANTANTE PER CANTANTE, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2025 al termine della serata finale di sabato 15 febbraio.

20.20: Buonasera e benvenuti alla DIRETTA LIVE della terza serata della 75ma edizione del Festival di Sanremo 2025.

Buonasera e benvenuti alla DIRETTA LIVE della terza serata della 75ma edizione del Festival di Sanremo 2025. OA Sport segue minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiuteranno nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore, l’originalità di testi e musiche, magari anche qualche plagio, e nel giudicare gli outfit dei partecipanti. Vi racconteremo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità e aggiungeremo sempre qui LIVE LE PAGELLE CANTANTE PER CANTANTE, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2025 al termine della serata finale di sabato 15 febbraio.

Si tratta di cinque serate piene di musica, con un regolamento piuttosto articolato ma semplice: Il sistema di votazione della competizione prevede tre giurie: il Televoto, la Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e, come novità, la Giuria delle Radio. Nella seconda e terza serata, ieri e oggi, le canzoni in gara vengono divise a metà e votate dal pubblico tramite il Televoto e dalla Giuria delle Radio. Anche in questa occasione, come nelle prime due giornate, saranno comunicate le prime cinque posizioni, senza un ordine preciso. La quarta serata, dedicata alle Cover, vedrà tutte le 29 esibizioni giudicate con un sistema misto: il Televoto peserà per il 34%, mentre la Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e la Giuria delle Radio avranno ciascuna un peso del 33%. Al termine della serata, verrà decretato il vincitore della serata Cover.

Nella serata finale, tutte le 29 canzoni saranno nuovamente eseguite e votate dalle tre giurie. Al termine delle esibizioni, verranno annunciate le prime cinque posizioni, senza ordine. Si procederà poi con una nuova votazione tra questi cinque finalisti da parte delle tre giurie, i cui voti si sommeranno a quelli precedenti. Alla fine, verranno proclamati il brano vincitore del Festival e le canzoni classificatesi al secondo, terzo, quarto e quinto postoRai e il Direttore Artistico si riservano la possibilità, nella quarta e quinta serata, di decidere se rendere note le classifiche generali di tutte le 29 canzoni o divulgarle solo in parte.

A condurre il Festival è nuovamente Carlo Conti che è uno dei pochi presentatori che ha condotto Sanremo in più occasioni ed anche in periodi differenti. Lo ha presentato dal 2015 al 2017 e lo farà anche quest’anno per la quarta volta in carriera. Ogni sera Conti viene affiancato da artisti che co-presenteranno il Festival assieme a lui. Questa sera sul palco dell’Ariston ci saranno Miriam LeoneElettra Lamborghini e Katia Follesa, venerdì 14 febbraio, serata dedicata alle cover, sul palco andranno Mahmood e Geppi Cucciari, sabato 15 per la serata finale presenteranno assieme a Carlo Conti Alessandro CattelanAlessia Marcuzzi. 

Nella terza serata del Festival, giovedì 13 febbraio, vengono presentate 14 delle 29 canzoni in gara nella categoria Big, che saranno valutate esclusivamente dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web. Al termine della serata, verranno svelati i primi cinque classificati, senza un ordine preciso, in più verranno presentate le due canzoni finaliste del concorso riservato ai giovani, con la formula ad eliminazione diretta. decise da Televoto (34%), Radio (33%) e Stampa (33%) e decretato il vincitore. Ad affiancare Carlo Conti nella conduzione ci saranno Miriam LeoneElettra Lamborghini e Katia Follesa. Attesissima la presenza dell’unico ospite musicale internazionale, il gruppo dei Duran Duran che, dopo l’apparizione dello scorso anno a Lucca, in estate sarà nuovamente in Italia per alcuni concerti. Gli altri ospiti saranno Edoardo Bennato, che sarà il protagonista di una fiction in programma la prossima settimana, e i ragazzi di “Mare fuori 5” (Maria Esposito, Giovanna Sannino, Domenico Cuomo, Giuseppe Pirozzi, Alfonso Capuozzo, Manuele Velo). Iva Zanicchi riceverà un premio alla carriera, Ermal Meta sarà in piazza Colombo. A inizio serata anche un collegamento con la “nave più bella del mondo”, l’Amerigo Vespucci, dal porto di Alessandria d’Egitto.

Saranno 29 i big in gara: di seguito i nomi dei partecipanti e l’elenco dei titoli che sono stati annunciati da Carlo Conti a dicembre.
Achille Lauro – “Incoscienti giovani”
Bresh – “La tana del granchio”
Brunori Sas – “L’albero delle noci”
Clara – “Febbre”
Coma_Cose – “Cuoricini”
Elodie – “Dimenticarsi alle 7”
Fedez – “Battito”
Francesca Michielin – “Fango in Paradiso”
Francesco Gabbani – “Viva la vita”
Gaia – “Chiamo io chiami tu”
Giorgia – “La cura per me”
Irama – “Lentamente”
Joan Thiele – “Eco”
Lucio Corsi – “Volevo essere un duro”
Marcella Bella – “Pelle diamante”
Massimo Ranieri – “Tra le mani un cuore”
Modà – “Non ti dimentico”
Noemi – “Se t’innamori muori”
Olly – “Balorda nostalgia”
Rkomi – “Il ritmo delle cose”
Rocco Hunt – “Mille vote ancora”
Rose Villain – “Fuorilegge”
Sarah Toscano – “Amarcord”
Serena Brancale – “Anema e core”
Shablo feat. Guè, Joshua & Tormento – “La mia parola”
Simone Cristicchi – “Quando sarai piccola”
The Kolors – “Tu con chi fai l’amore”
Tony Effe – “Damme ‘na mano”
Willie Peyote – “Grazie ma no grazie”

OA Sport vi propone la DIRETTA LIVE della terza serata della 75ma edizione del Festival di Sanremo 2025: cronaca in tempo reale ed aggiornamenti costanti per non perdervi nulla dello spettacolo del Teatro Ariston. Appuntamento alle 20.40 circa. Buon divertimento!