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Ciclismo

Marco Villa: “Ct della strada? Sarei onorato, ma non vorrei abbandonare la pista. Bilancio positivo agli Europei”

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Marco Villa
Marco Villa / IPA Sport

A conclusione degli Europei di ciclismo su pista a Zolder (6 le medaglie conquistate per la nostra nazionale con il secondo posto nel medagliere alle spalle dell’Olanda), abbiamo raggiunto il ct Marco Villa per tracciare un bilancio di questa rassegna continentale che per lui potrebbe essere stata l’ultima su pista. Infatti negli ultimi giorni si è vociferato un possibile approdo del ct d’oro della pista su strada, passando così il testimone a Dino Salvoldi e affrontare così una nuova e complicata sfida.

Che bilancio tracci di questi Europei che rappresentano il primo passo verso Los Angeles 2028?
“Un bilancio positivo. Tra le ragazze sappiamo di avere un gruppo competitivo che ha raggiunto la piena maturità, tra i ragazzi invece abbiamo un gruppo giovane, ma ben amalgamato che ha corso bene; quindi nel complesso sono soddisfatto di quanto ottenuto in questa rassegna continentale”. 

Si parla molto di Luca Giaimi, ma in pista si sta vedendo poco per il momento: per quale motivo?
“Lo scorso anno ha corso abbastanza su pista, per poi dedicarsi alla squadra. Quest’anno avevo parlato con la squadra per gli Europei, ma la UAE ha preferito convocarlo per le corse su strada, e quindi lo vedremo in corsa a marzo in occasione della Coppa del Mondo in Turchia”.

Pensi che, visti i tanti ragazzi giovani a disposizione, il quartetto possa diventare competitivo per le medaglie a Los Angeles 2028 anche senza Milan e Ganna?
“Dipenderà molto dai ragazzi, il quartetto di Ganna e Milan è cresciuto molto velocemente”.

Quale sarà il futuro in pista per Milan e Ganna?
“Quest’anno è giusto che si concentrino sulla strada visto l’impegno che hanno messo sulla pista nella ultime stagioni. Pippo viene comunque ogni tanto in pista per allenarsi e lo stesso farà Johnny, perché fondamentale per gli sforzi utili a richiamare la prestazione su strada. In vista di Los Angeles 2028 bisognerà vedere anche come e quando sarà il percorso su strada, se sarà adatto a loro e se le date delle Olimpiadi permetteranno di correre sia su strada che su pista. Sarà poi una decisione dei ragazzi che prenderanno insieme alla squadra e ai loro preparatori”.

Sierra e Stella sono gli eredi di Viviani e Consonni nelle gare endurance?
“Se cresceranno e faranno vedere quello che adesso stanno promettendo, me lo auguro e ci conto. Hanno corso bene agli Europei, sono due ragazzi promettenti e che possono far ben sperare. Sono agli inizi, è normale che gli manchi un po’ di esperienza, ma hanno sicuramente dimostrato di essere sulla strada giusta”. 

Nella velocità è possibile pensare che l’Italia possa ambire ad una medaglia alle prossime Olimpiadi?
“Non lo ritengo impossibile, perché in pochi anni abbiamo fatti dei grandi passi in avanti, quindi ci sono tutte le carte in regola per arrivare a Los Angeles competitivi”. 

Il settore femminile, pur senza Elisa Balsamo e Letizia Paternoster, non ha tradito. Considerando età ed esperienza, i principali risultati del quadriennio ve li aspettate dalle ragazze?
“Noi cercheremo di arrivare alle prossime Olimpiadi in entrambi i settori, ma è chiaro che le ragazze arriveranno con le esperienze di Tokyo e Parigi, a maggior ragione tra quattro anni arriveranno nel pieno della loro forza ed esperienza, e quindi mi aspetto tanto, con l’obiettivo di correre per cercare di portare a casa più medaglie possibili”. 

Che idea ti sei fatto della nipote d’arte Anita Baima?
“L’Eliminazione l’ha sempre corsa benissimo, l’ho portata a fare anche qualche gara tra le élite e si è difesa bene. Anita ha un buon potenziale, dovrà fare esperienza, ma corre già molto bene”. 

Sono state diverse le voci e le indiscrezioni che hanno segnalato Marco Villa come possibile ct uomini strada. E’ un ruolo che ti piacerebbe? Potrebbe essere per te una nuova sfida? Cosa significherebbe per te lasciare la pista?
E’ un ruolo onorevole e sarei onorato nel ricevere una proposta di questo calibro. La Federazione sta facendo i dovuti ragionamenti per creare una struttura tecnica che si confronti e intrecci con le varie discipline. Sabato verranno annunciate tutte le decisioni prese dal Consiglio Federale, ma io ho manifestato il mio entusiasmo nel continuare ad essere con il team della pista. Fare il ct della strada potrebbe essere sicuramente una nuova sfida, ma a me piace ancora troppo stare in pista e soprattutto sogno di poter arrivare a Los Angeles con il gruppo delle ragazze che mi sono state affidate tre anni fa e con cui sto lavorando molto bene. Ho ancora voglia ed entusiasmo nel continuare ad allenare su pista e mi piacerebbe mettermi ancora a disposizione delle Federciclismo con questo ruolo. Al momento non è ancora nei miei pensieri quello di abbandonare il settore pista e spero di aver convinto il Presidente Dagnoni, però – come detto – aspettiamo sabato. Se dovessi cambiare settore di certo non mi spaventerò, continuerò a lavorare come ho sempre fatto con la stessa voglia e determinazione. Qualsiasi sia il mio destino una cosa è certa: non mi sento arrivato, ma credo che questo possa essere solo l’inizio di tanti grandi risultati“.