Rugby
Rugby, Gonzalo Quesada: “Sfideremo la Francia a viso aperto, siamo pronti a tutto”

L’Italrugby sfida la Francia allo Stadio Olimpico domani alle 16.00 nella terza partita del Sei Nazioni: gli azzurri proveranno a mettere in difficoltà una corazzata che arriva in Italia ferita nell’orgoglio e arrabbiata dopo la sconfitta di misura subita a Twickenham contro l’Inghilterra.
Italia che dovrà quindi affrontare con la massima attenzione e concentrazione questo incontro. Il c.t. Gonzalo Quesada in conferenza stampa ha analizzato questo incontro, a partire dalle scelte di formazione: “Il cambio Lucchesi-Nicotera? È stata una decisione presa per due ragioni: la prima è che sentiamo che Lucchesi meriti la sua titolarità perché ha fatto sempre bene quando è entrato a partita in corso, poi quello che vediamo in allenamento e quello che ha fatto a Tolone quest’anno ci fanno pensare che debba avere la sua chance di iniziare. Abbiamo anche bisogno di esperienza che viene dalla panchina, abbiamo dei leader del pacchetto in campo dal primo minuto come Ruzza e Lamaro, ma anche giocatori giovani capaci di dare il loro contributo a partita in corso come Zuliani, Favretto, Spagnolo e Vintcent. Nicotera potrebbe entrare abbastanza presto e portare esperienza in una seconda parte di gara in cui ci sarà bisogno di questo.”
Sulla titolarità di Gesi: “L’ingresso dalla panchina di Gesi con la Scozia ci ha soddisfatto, poi purtroppo si è infortunato e non ha potuto allenarsi per due settimane. Abbiamo pensato che meritasse l’opportunità di una maglia da titolare al posto di Monty Ioane che non sarà disponibile per infortunio. La stagione che Gesi sta facendo a Parma gli ha fatto guadagnare un posto nel gruppo della nazionale e abbiamo piena fiducia in lui. Sul piano tattico quello che gli chiediamo è un po’ lo stesso lavoro che avevamo chiesto a Monty, dopo, ognuno si esprime in campo abbastanza liberamente all’interno delle nostre strutture di gioco, nei principi di attacco, di difesa e nel gioco al piede. Simone sa quale sono le richieste che abbiamo e il suo ruolo è molto importante e poi si troverà a essere libero di esprimersi al meglio in campo.”
Su come gli azzurri affronteranno la partita: “Se dobbiamo partire da un dibattito filosofico su cosa vuole dire un’Italia d’ attacco, dobbiamo anche stabilire se attaccare e tenere il pallone tra le mani e fare 40 milioni di passaggi vuol dire essere una squadra d’attacco, oppure essere una squadra d’attacco è chi attacca chi? Noi abbiamo sentito di aver attaccato il Galles con pochissimo possesso, ma gli abbiamo messo il pallone dietro la loro schiena, in zone dove sono andati sotto pressione. Noi grazie a questo abbiamo avuto opportunità di segnare punti, con una pioggia che a Roma non si era mai vista nella storia del Sei Nazioni. Abbiamo saputo non annoiarci ad attaccare senza il pallone, ma siamo stati bravi ad attaccare con l’utilizzo strategico del gioco al piede. Ovviamente in condizioni normali quello che ci piace, quello che vogliamo è poterlo fare sia senza il pallone ma anche con il pallone. Lavoriamo tantissimo e abbiamo tantissime opzioni, vogliamo trovare avanzamento, momentum e inerzia per creare break e ottimizzare i palloni che sono interessanti. Non vogliamo solo difendere contro una squadra che ha un potenziale offensivo e una capacità fisica come la Francia, che sarà difficile da contenere solo se difendiamo quindi dobbiamo attaccarli, metterli sotto pressione con e senza il pallone: è questo quello che abbiamo preparato.”