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Wawrinka laconico sulla squalifica di Sinner: “Non credo più in uno sport pulito”

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Stan Wawrinka
Stan Wawrinka Lapresse

La decisione è arrivata ufficialmente stamattina: Jannik Sinner è stato squalificato per tre mesi per il caso Clostebol e potrà tornare in campo dal prossimo 5 maggio, in prossimità degli Internazionali d’Italia e del Roland Garros. C’è stato infatti un patteggiamento tra il numero 1 del mondo e la WADA per arrivare a questa decisione ed evitare l’arbitrato al TAS.

Tante sono state le reazioni del mondo del tennis tra colleghi ed ex colleghi e ha detto la sua anche Stan Wawrinka con un laconico post sul suo profilo ufficiale X: “Non credo più in uno sport pulito” – ha scritto l’ex numero 3 del mondo tre volte campione Slam.

Una voce di protesta che si aggiunge a quella di Kafelnikov che addirittura ha detto che se fosse ancora giocatore si sarebbe rifiutato di affrontare Sinner e che ha ritenuto la WADA un’agenzia corrotta con la quale si può patteggiare.

Si è fatto sentire anche Nick Kyrgios che ha ritenuto che Sinner abbia scampato una squalifica più pesante e che tre mesi non siano una pena sufficiente: La WADA aveva detto che avrebbe chiesto una sospensione di uno-due anni. Ovviamente il team di Sinner ha fatto tutto il possibile per ottenere solo una sospensione di 3 mesi, senza perdere titoli e senza perdere premi in denaro. Colpevole o no? Un giorno triste per il tennis, non c’è giustizia” – ha detto l’austrialiano. Non mancano, insomma, colleghi ed ex a scagliarsi contro l’azzurro.