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Ambesi lucido su Musetti: “Questa con Djokovic è l’occasione per dimostrare di avere qualcosa in più”

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Lorenzo Musetti
Lorenzo Musetti / IPA Sport

Nella puntata odierna relativa al torneo ATP Masters 1000 in corso a Miami di TennisMania, andata in onda sul canale YouTube di OA Sport, condotta da Dario Puppo, è intervenuto Massimiliano Ambesi, giornalista di Eurosport: focus sul cammino di Lorenzo Musetti, approdato agli ottavi, dove affronterà il serbo Novak Djokovic.

Sul torneo di Lorenzo Musetti e sulle prospettive di scalata del ranking: “Tanti di quelli che criticano, contestano alcuni atteggiamenti, la bestemmia facile e via dicendo, che può dar fastidio, però quella partita che perde con Djokovic è un punto di rottura perché nel primo set lo mette alle corde, e ti viene da dire 2-0 facile. Perde, male anche il secondo, e da lì quante partite vince? Con Fritz fu una partita gestita benissimo, una partita nel tardissimo pomeriggio in cui Fritz non ne venne fuori in alcuna maniera. Per questo, secondo me, nell’ottica primi 10 questa può essere l’occasione, perché i punti di Miami li difende e partirà da 15, forse male che vada 16, e secondo me c’è un autostrada“.

Le potenzialità di Musetti in questo momento storico del tennis: “Secondo me è anche facile capire la psicologia, non sua, ma di tutto quello che c’è intorno, il tipo di narrazione che si crea: Musetti vive l’epoca di Sinner. Inizialmente si è partiti con ‘Musetti più giovane, Musetti pari categoria’, e cose di quel tipo, e chi magari affronta il tema senza approfondire si aspetta che Musetti faccia semifinale in ogni 1000. Dopo Indian Wales il commento che si è letto in giro è ‘Un’Italia che vale zero, l’Italia senza Sinner non conta’, e cose di questo tipo, per cui purtroppo Musetti rientra all’interno di questo modo di raccontare le cose“.

Il vero livello dell’azzurro: “In questo momento ci sono i tornei sul cemento dove lui non vale i primi 10 al mondo, ma forse neanche 20, e quindi viene magari etichettato per quello che non è. Adesso vediamo se nella stagione sulla terra riuscirà a mantenere le attese, io credo che lo possa fare. Abbiamo parlato a lungo di altri giocatori, ecco lui non è quello, bisognerebbe iniziare a dire che lui non è, probabilmente, Fonseca in termini di potenziale, non è Sinner, non è Alcaraz, perché se tu parti da quel presupposto, che lui se la deve giocare con quelli lì perché è la stessa cosa, è chiaro che poi la gente vede le partite della Davis in chiaro sulla Rai, e cose di questo tipo, e si fa un’idea che può essere sbagliata, ma che è frutto di quei risultati“.

Il possibile cammino dell’azzurro a Miami: “Questa è un’occasione abbastanza unica, perché hai Djokovic oggettivamente non ingiocabile, il secondo set di ieri, ma anche la partita prima, ti lascia dei dubbi, è un tabellone accessibile, decisamente accessibile, quindi lo scatto in avanti lo fai quando vinci quella partita con Djokovic, e poi magari ti trovi la possibilità di andare a portare a casa punti pesanti approfittando della situazione che si è creata. Sono queste le situazioni in cui devi dimostrare avere qualcosa più. Io penso che se Musetti in questi giorni guarderà le partite contro Hijikata e Carabelli un’idea se la farà sulle possibilità che ci sono di affrontare quel match in un certo modo, mettendo alle corde Djokovic, poi se non ci riesce vuol dire che in quel percorso di maturazione manca ancora qualcosa“.

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