Atletica
DALL’EUROPA AL MONDO! Andy Diaz oro a Nanchino: record italiano e misura vicina ai 18 metri!

Andy Diaz ha dominato la gara di salto triplo e ha regalato all’Italia una pregevole medaglia d’oro ai Mondiali Indoor 2025 di atletica, incominciati nella notte al Cube di Nanchino (Cina). Il fenomeno di origini cubane si era presentato all’appuntamento a due settimane dal trionfo agli Europei Indoor e ha nuovamente fatto centro, ribadendo di essere un assoluto fuoriclasse della pedana: in tre apparizioni con la maglia azzurra (ha acquisito la cittadinanza da un paio di anni), il 29enne è sempre riuscito a salire sul podio (la scorsa estate si mise al collo il bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024).
L’allievo di Fabrizio Donato ha messo in chiaro le cose fin dal primo tentativo, sciorinando una classe e una pulizia tecnica davvero straripanti: rincorsa spumeggiante, accelerazione da brividi, grandissima velocità al momento dello stacco, un hop impeccabile, uno step molto lungo e poi una grande chiusura per planare a 17.80 metri. Il nostro portacolori ha migliorato di nove centimetri la già sua miglior prestazione mondiale stagionale (il 17.71 con cui si impose ad Apeldoorn in campo continentale) e ha ritoccato di cinque centimetri il suo record italiano, ovvero il 17.75 siglato il 2 giugno 2023 a Firenze (all’aperto, 0,9 m/s di vento a favore).
Lo squillo di Andy Diaz è fragoroso, tanto da rientrare tra i migliori cinque uomini al mondo di sempre in un contesto di gara al coperto (quarto posto nella speciale classifica, dove guida il burkinabè Hugues Fabrice Zango con 18.07). Il finanziere ha indirizzato la gara grazie a questa superba prestazione e ha messo alle corde tutti gli avversari, anche perché erano assenti gli altri due big di riferimento in campo internazionale, ovvero lo spagnolo Jordan Diaz e il portoghese Pedro Pichardo (rispettivamente oro e argento ai Giochi). La sua gara è proseguita con un nullo di diciotto centimetri e poi ha deciso di rinunciare alla terza e alla quarta prova.
La gara è andata davvero per le lunghe: la presenza di ben quindici uomini in pedana e la sabbia posta a ridosso della prima corsia hanno dilatato i tempi. Il meccanismo dell’eliminazione progressiva (i migliori dieci hanno diritto al quarto salto, i migliori otto al quinto, i primi sei al sesto) ha prolungato eccessivamente l’atto conclusivo diretto (non erano previste delle qualificazioni) e si è arrivati alla quinta rotazione dopo addirittura un’ora e quaranta minuti.
Andy Diaz si è probabilmente raffreddato e ha deciso di passare anche il quinto tentativo, poi a vittoria acquisita ha rimesso le chiodate e ha abbozzato la rincorsa della sesta prova, ma non ha staccato e ha tirato dritto correndo verso la sabbia per festeggiare. A consegnargli il tricolore è stato Paolo Camossi, l’ultimo italiano a vincere in questa specialità ai Mondiali Indoor (nel 2001 a Lisbona, nel recente passato è stato l’allenatore di Marcell Jacobs conducendolo al trionfo a cinque cerchi).
La vittoria odierna, arrivata con una misura superlativa (23mo uomo al mondo all-time, considerando aperto e indoor) e con nei fatti una sola esibizione in pedana, rappresenta un chiaro messaggio per Diaz e Pichardo in vista della stagione outdoor. Andy Diaz non ha fatto mistero di voler attaccare il record del mondo, ovvero i 18.29 metri saltati dal britannico Jonathan Edwards il 7 agosto 1995 a Goteborg: il primo passaggio è superare l’iconico muro dei 18 metri (impresa riuscita soltanto a otto uomini nella storia), ma ci sono tutte le carte in regola per sognare verso i Mondiali di Tokyo a settembre.
L’Inno di Mameli è tornato a risuonare ai Mondiali Indoor a tre anni di distanza dall’ultima gioia, quando Marcell Jacobs dettò legge sui 60 metri in quel di Belgrado da fresco Campione Olimpico dei 100 metri (lo scorso anno arrivarono gli argenti di Mattia Furlani nel salto in lungo e Lorenzo Simonelli sui 60 ostacoli, i bronzi di Zaynab Dosso sui 60 metri e Leonardo Fabbri nel getto del peso).
La medaglia d’argento è finita al collo del ritrovato cinese Yaming Zhu (17.33), il brasiliano Almir Dos Santos avrebbe completato il podio (17.22) ma è poi stato squalificato per un’irregolarità con le scarpe e così il bronzo è finito al collo del già citato Zango (17.15 per il Campione del Mondo uscente), sesto il tedesco Max Hess (17.03 per il secondo classificato agli Europei Indoor), mentre Simone Biasutti ha concluso in nona posizione (16.37).