Tennis
Federico Cinà in finale al Challenger di Hersonissos: è il più giovane italiano dai tempi di Sinner e Musetti

Il momento di fiducia di Federico Cinà semplicemente non si ferma più. Dopo aver raggiunto la sua prima semifinale Challenger di Hersonissos, in Grecia, il siciliano fa ancora meglio, batte per 6-4 6-2 il russo Aslan Karatsev (una semifinale agli Australian Open nel 2021 e una carriera con il suo picco tra fine 2020 e 2022) e raggiunge la sua prima finale a questo livello. Nona vittoria di fila per lui, che a fine mese diventerà maggiorenne e ai primi di marzo aveva conquistato l’ITF di Sharm el Sheikh su Martin Damm (il figlio dell’omonimo padre ex 42 al mondo).
Precedentemente a questo incontro, Cinà aveva sconfitto l’australiano Matthew Dellavedova (che non c’entra niente con l’ex cestista NBA) per 7-5 7-6(5), il numero 3 del seeding, l’uzbeko Khumoyun Sultonov, per 7-6(3) 6-0 e poi ai quarti il turco Ergi Kirkin per 7-5 6-4.
Il successo su Karatsev giunge al termine di un match giocato molto bene a livello tattico e di variazioni, contro le quali il tennis ad alto rischio del russo non ha avuto particolare buon gioco nell’esprimersi. In finale, ora, per il palermitano ci sarà uno tra il bulgaro Dimitar Kuzmanov (numero 159 ATP al massimo) e il tedesco Christoph Negritu (best ranking 320).
Questo successo, oltre a portare Cinà in una dimensione nella quale i paragoni in termini di giovinezza sono quelli di Jannik Sinner nel 2019 e Lorenzo Musetti nel 2020, ha anche un’altra conseguenza: il figlio di Francesco, celebre ex coach di Roberta Vinci, entrerà per la prima volta tra i primi 500 del mondo, intorno alla posizione numero 441. E può entrare anche nei 400, in zona 380, in caso di vittoria. In più, tra pochi giorni lo vedremo con wild card a Miami, per un’esperienza che lo introdurrà nel gotha del tennis in vista di un futuro che, ovviamente, non è Miami, ma successivo.