Tennis
Jasmine Paolini vince senza brillare contro Sramkova e accede al terzo turno di Miami

Tanta fatica, ma alla fine Jasmine Paolini ha centrato l’obiettivo. Vince la toscana (n.7 del ranking) all’esordio nel WTA1000 di Miami. Splende un fantastico sole in Florida e sul cemento americano l’azzurra non ha messo in mostra il proprio miglior tennis. Tanti alti e bassi per Jasmine al cospetto di un’avversaria non irresistibile come la slovacca Rebecca Sramkova (n.37 WTA).
Comunque, con determinazione, Paolini è riuscita a imporsi col punteggio di 6-4 6-4 in 1 ora e 42 minuti di gioco e nel terzo turno ci sarà da affrontare la vincente tra la tunisina Ons Jabeur (n.31 del seeding) e la ceca Katerina Siniakova (n.57 del mondo). Sarà necessario, però, elevare i giri del motore e soprattutto avere un rendimento più solido se si vorrà fare strada.
Nel primo set partenza da incubo per la nostra portacolori, costretta a subire due break consecutivi nei primi tre giochi. Jasmine, però, ha un sussulto nel quarto game, riuscendo finalmente a mettere in difficoltà dal lato del dritto la slovacca. Sfiorato il secondo contro-break nel sesto gioco, Jasmine centra l’obiettivo nell’ottavo, completando la propria rimonta. Sramkova va in rottura prolungata e la giocatrice italiana ne sa approfittare, mettendo più consistenza nel proprio tennis e archiviando la frazione sul 6-4.
Nel secondo set si va un po’ sulle montagne russe. Paolini perde malamente a zero il proprio turno di servizio nel quinto game, ma recupera immediatamente nel gioco successivo. La n.7 del ranking è costretta fronteggiare cinque palle break prima di spuntarla nel settimo game. Nell’ottavo le risposte profonde di Jasmine creano difficoltà alla slovacca e c’è la chance per chiudere la partita al servizio. La prima latita e il contro-break c’è puntualmente. Paolini, però, rimane lì con la testa piuttosto che col tennis e il risultato le dà ragione, visti il nuovo break e il successo per 6-4.
Leggendo le statistiche, l’azzurra ha ottenuto un numero maggiore di punti con la prima di servizio rispetto alla sua avversaria (62% vs 48%) e questo dato è stato un po’ il fattore discriminante nel confronto, oltre alle 12 palle break salvate.