Seguici su

Tennis

Monaco: “Alcaraz non ha risolto i problemi, Rune non mi convince. Musetti ha un buon tabellone”

Pubblicato

il

Carlos Alcaraz
Carlos Alcaraz / LaPresse

Nella puntata odierna relativa ai tornei ATP Masters 1000 statunitensi di TennisMania, andata in onda sul canale YouTube di OA Sport, condotta da Dario Puppo, è intervenuto Guido Monaco, giornalista di Eurosport, che ha parlato dei diversi momenti vissuti ad Indian Wells da Alcaraz e Draper, e dei tabelloni, maschile e femminile, di Miami.

L’eliminazione in semifinale di Alcaraz ad Indian Wells: “È chiaro che chiunque ami il tennis e conosca mediamente il tennis non può non esaltarsi per alcune giocate o per momenti delle partite di Alcaraz, al tempo stesso sono stato uno di quelli che ha sottolineato fin da subito anche le sue lacune, ed ultimamente non ci sono andato giù per niente leggero. Poi arriva Indian Wells, dove è a casa, e sembra aver ritrovato una buona vena. In realtà gioca due set veramente incomprensibili, sinceramente, perché poi il 6-4 finale inganna un po’, ma è un 6-1 senza veder palla, ed un 6-2, insomma, è un set dove è andato sotto di due break, e quindi al netto della straordinaria qualità e livello di Draper, del quale forse ancora prima di tanti altri, ho sempre detto che vale i primi cinque, e forse mi sono tenuto anche piuttosto prudente, poi lo vedremo nei prossimi mesi, ma comunque entrare in campo in quel modo non ha tante giustificazioni, poi ho letto una sua dichiarazione, parlo di Alcaraz, dove diceva che lui fin dal riscaldamento si sentiva molto male, non sentiva la palla, è stato diversi minuti a parlare con Ferrero sulla cyclette post allenamento prima della semifinale perché era molto, molto scontento“.

I momenti difficili dei giocatori di alto livello: “Dobbiamo anche capire che questi ragazzi, per quanto fenomenali, sono delle dei tennisti, dei giocatori, degli atleti come tutti gli altri, quindi hanno i loro momenti di incertezze, i loro momenti di dubbio, chi più chi meno, ovviamente, e anche chi li fa vedere di più e chi li fa vedere di meno. Mi veniva spesso in mente questa cosa: ci sono giocatori che sono delle maschere, e ci sono dei giocatori e delle giocatrici, tipo Sabalenka, in cui le leggi in faccia qualsiasi tipo di disagio, qualsiasi tipo di momento difficile, e quindi a volte ti sembra che sia più facile capire certi giocatori che non altri. Sta di fatto che Alcaraz, come sospettavo prima di questo torneo, non ha risolto assolutamente i suoi problemi di continuità e lo stesso discorso vorrei farlo su Rune, nonostante la finale e nonostante io abbia detto che questo ragazzo per le qualità che ha difficilmente può stare fuori dai primissimi, però al tempo stesso a me non ha convinto per niente, nonostante la finale, e non parlo solo della finale“.

L’ascesa di Jack Draper: “Il percorso di Draper, da quando è stato in grado di competere con continuità, cioè la vittoria a Stoccarda sull’erba con Berrettini, che è stata la sua prima vittoria, poi non ha confermato magari subito a Wimbledon, però ha fatto la semifinale a New York, la vittoria a Vienna indoor, quest’anno ha fatto tre tornei ed inopinatamente si è trovato a fare delle maratone nei primi turni che poi gli sono costate care nel momento decisivo degli Australian Open, però poi va a fare finale, e qui vince, quindi stiamo parlando di un giocatore che ha fatto un percorso negli ultimi mesi molto chiaro. Secondo me in finale, al di là dell’immaturità, ancora, e di qualche difetto abbastanza chiaro che ha Rune, in finale Draper ha stragiocato, cioè era intoccabile, sostanzialmente intoccabile, con Alcaraz un pochino meno diciamo, quindi questo mi preoccupa un po’ di Alcaraz, perché comunque, per come si era messa la partita, sinceramente pensavo che potesse in qualche modo riuscire a portarla a casa, o quantomeno a giocare un set spalla a spalla“.

Sul tabellone di Miami: “Musetti potrebbe non avere un brutto cammino, perché gioca col vincente di Seyboth Wild-Halys per andare da Auger-Aliassime, che è sempre un po’ un’incognita. Sotto ci sono i nomi importanti, ma che sembrerebbero tutti non proprio al massimo. Invertire questi due tornei non sarebbe male, perché tu giochi a Miami, che tanto fa caldo uguale, prima, e poi vai a giocare ad Indian Wells, quando magari trovi delle condizioni leggermente più calde, e soprattutto più simili a quella che è la terra. Probabilmente loro fanno il ragionamento Doha, Dubai, deserto, continuiamo a giocare in condizioni simili ad Indian Wells“.

Sul torneo femminile: “Nel femminile anche Paolini, volendola ancora considerare una giocatrice, almeno in questo momento, da corsa, non ha un bruttissimo tabellone, però è chiaro che deve tornare su. Tra l’altro Lucrezia Stefanini si è qualificata, gioca con Sramkova, e proprio chi vince quella partita gioca contro Paolini. Non ha un brutto tabellone Bronzetti, perché da non testa di serie trova una spagnola giocabile, poi ha Sakkari, che mi sembra abbastanza in crisi, per andare da Gauff. Andreeva rispetto a pochi mesi fa intanto ha messo su uno slice da destra con cui ha mandato ai matti, letteralmente ai matti, Sabalenka, che ha continuato tutta la partita a rispondere due metri fuori e non ha mai risposto quasi, ha una prima piatta che è salita molto di peso, anche se non la mette ancora con grande continuità, di rovescio ed in risposta fa letteralmente quello che vuole, gioca vicino alla riga, è un tennis anche molto economico, molto essenziale, non troppo appariscente“.

LA PUNTATA COMPLETA DI TENNISMANIA