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F1, Mondiale 2019: Sebastian Vettel-Charles Leclerc la coppia migliore per la Ferrari? Vantaggi e svantaggi del duo del Cavallino Rampante

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I test collettivi di F1 a Barcellona (Spagna) sono stati il primo banco di prova. Poco si è potuto capire perché spesso e volentieri, specie i team di spessore, trasformano la pista in un grande tavolo da poker dove il bluff è all’ordine del giorno. Niente scala reale o scala a colore, forse qualche full o doppia coppia… Sì perché al di là del cronometro, il numero a cui maggiormente le scuderie hanno badato sono stati i chilometri e, in questo senso, Mercedes e Ferrari l’hanno fatto da padrone.

Il Cavallino Rampante veniva dalla “Rivoluzione d’Inverno. Niente a che vedere con quella dall’8 marzo al 7 novembre del 1917 ma qualcosa è cambiato. L’avvento di Mattia Binotto nel ruolo di Team Principal al posto di Maurizio Arrivabene e l’arrivo del monegasco Charles Leclerc al volante della SF90 sono i tratti caratterizzanti del mutamento. Si è voluto voltare pagina e dare un ordine diverso al Reparto Corse. Forse le divisioni interne si erano acuite per via dell’ennesimo iride sfumato ma questo fa già parte del passato.

Il tema è il seguente: Vettel e Leclerc, la coppia migliore per il team di Maranello? La risposta è difficile darla con sicurezza, visto che gli otto giorni catalani non hanno offerto troppi spunti a riguardo. Si può ragionare per ipotesi, circa i vantaggi e gli svantaggi del nuovo duo sotto l’insegna del Cavallino, voluto per interrompere il digiuno.

PRO – Gli aspetti positivi sono banali: i due piloti sono veloci. Non si può discutere sulle qualità di entrambi: da un lato c’è un quattro volte campione del mondo e dall’altro un giovane rampante, come il simbolo della Rossa, con tanta voglia di imparare. I due potranno spingersi a vicenda e far sì che lo sviluppo della monoposto sia altrettanto efficace. E’ proprio questo aspetto, forse, il nodo cruciale. In una F1 che ha deciso di bandire da qualche tempo i test a profusione dell’era “Schumacheriana” per esigenze di costi, l’attività al simulatore ha assunto dei connotati fondamentali. Pertanto, se i due racing driver sapranno dare indicazioni utili per spingere l’asticella del limite sempre più in alto, i risultati saranno premianti.

CONTRO – Tra gli addetti ai lavori, spesso, riemerge la teoria dei “Corsi e ricorsi storici”. Certo, Giambattista Vico non aveva messo in conto che i suoi concetti potessero essere elaborati in contesti di rilevanza così particolare. Senza però perdersi in chiacchiere, tra chi segue la F1 da un po’ c’è la sensazione che la coppia possa essere pericolosa. Il connubio tra il campione esperto e il talentuoso emergente ha in passato creato alcune “problematiche”: Alain Prost contro Ayrton Senna oppure Fernando Alonso contro Lewis Hamilton. Ecco che i paragoni si sprecano e anche i voli pindarici. E’ un fatto, però, che l’accoppiata potrebbe presentare delle controindicazioni. Binotto, nel giorno della presentazione della Ferrari, ha fatto capire che il ruolo di numero uno, almeno inizialmente, spetterà a Vettel, volendo sgomberare ogni dubbio sugli equilibri interni. La domanda però che tutti si pongono è la seguente: se il buon Charles dimostrasse di averne di più come si comporterà la scuderia? E’ chiaro che per rispondere al quesito bisognerà essere pazienti ed attendere l’esito delle gare iridate.

 

 

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