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Golf, PGA Tour 2019: Francesco Molinari di nuovo in gara all’Arnold Palmer Invitational con buona parte dei migliori
Il PGA Tour arriva a un punto della stagione in cui incontra un pezzo importante della sua storia: l’Arnold Palmer Invitational. Nato nel 1966 come Florida Open, il torneo ha poi assunto tutta una serie di diverse denominazioni fino ad arrivare all’attuale, che viene dal nome di colui che vinse questo torneo nel 1971 e che, fino alla morte avvenuta nel 2016, ha posseduto il Bay Hill Club and Lodge, il luogo dove l’evento si gioca. Negli ultimi vent’anni il torneo è diventato una specie di feudo di Tiger Woods, otto volte vincitore tra il 2000 e il 2013, con spazio anche per Phil Mickelson (1997), Ernie Els (1998 e 2010), Vijay Singh (2007) e Rory McIlroy (2018).
Proprio di Woods si è parlato nelle scorse ore, perché sarà il grande assente a causa di un problema al collo, che lascia il field con un’attrazione in meno rispetto a quanto annunciato. Per lui l’appuntamento è rimandato al Players Championship di Ponte Vedra Beach a metà del mese.
Chi, invece, in questo torneo è presente è Francesco Molinari, che ne possiede memorie positive in termini di risultati: è arrivato quinto nel 2014, 17° nel 2015, nono nel 2016, settimo nel 2017 e 26° nel 2018. Sembra quasi un affare di famiglia, visto che il fratello Edoardo è arrivato secondo nel 2010, ma rimane il fatto che il torinese può a pieno titolo considerarsi uno dei favoriti di questo torneo, il cui percorso è tanto fascinoso quanto non semplice da interpretare per tanti.
Presenti in Florida, oltre a Molinari, sono anche diversi top ten, tra cui l’appena detronizzato Justin Rose: l’inglese non ha mai vinto l’Arnold Palmer, arrivando in seconda posizione nel 2013, ed è accompagnato dagli americani Brooks Koepka (numero 3), Bryson DeChambeau (numero 5), Rickie Fowler (numero 7), oltre che dallo stesso nordirlandese McIlroy (numero 6). Tra gli ex vincitori, invece, ci sono Mickelson, gli australiani Jason Day (2016) e Marc Leishman (2017), l’uomo della Florida Matt Every (2014 e 2015), il figiano Singh, lo scozzese Martin Laird (2011), il sudafricano Els, l’americano Tim Herron (1999). Presenti anche diversi big del panorama europeo e non solo: Matthew Fitzpatrick e Graeme McDowell in quota inglese, Shane Lowry per l’Irlanda, Hideki Matsuyama per il Giappone sono solo alcuni dei nomi che rendono di grande prestigio quest’edizione.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: Valerio Origo