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Tennis, ATP Masters 1000 Indian Wells 2019: analisi del tabellone. I big devono stare attenti, Fognini il più fortunato degli italiani

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La notte americana ha portato in dono il tabellone del primo Masters 1000 dell’anno, il sempre più ricco torneo di Indian Wells, che Larry Ellison ha portato a livelli altissimi di eccellenza. Il grande assente è Juan Martin Del Potro, che un anno fa vinse in finale contro Roger Federer: l’argentino sta cercando di risparmiare il ginocchio infortunato.

Nel primo quarto del tabellone a sovrastare tutti c’è Novak Djokovic, che però potrebbe non avere vita poi tanto facile. C’è la concreta possibilità di uno scontro con Nick Kyrgios al terzo turno: l’australiano ha messo in fila Nadal, Wawrinka, Isner e Zverev per vincere l’ATP 500 di Acapulco, dimostrandosi in un ottimo momento, anche se, visto il personaggio, non è facile prevedere quanto possa durare. Dovesse superare l’ostacolo Kyrgios, agli ottavi ci sarebbe uno tra Gael Monfils e Marco Cecchinato (potenzialmente un altro bel terzo turno): partirebbe favorito sia sul francese che sull’italiano, sebbene con differenti percentuali legate alla tipologia di gioco e al momento dei giocatori. Guardando avanti fino ai quarti di finale, forse il solo croato Borna Coric, più dell’austriaco Dominic Thiem, sembra in grado di impensierire il serbo, anche se è capitato in uno spot con tre clienti scomodi: il connazionale Ivo Karlovic, il georgiano Nikoloz Basilashvili e l’imprevedibile francese Benoit Paire.

Nella seconda parte del tabellone torreggia Alexander Zverev. Il tedesco ha avuto una sfortuna diversa, quella di rischiare di dover affrontare il fratello Mischa all’esordio, Martin Klizan (Slovacchia) permettendo. Il suo non è esattamente il percorso dei sogni: terzo turno contro il bulgaro Grigor Dimitrov, ottavi contro uno tra l’australiano Alex De Minaur e il canadese Milos Raonic (anche se, in subordine, non sono da sottovalutare le possibilità di Matteo Berrettini), quarti contro uno tra il greco Stefanos Tsitsipas e il sudafricano Kevin Anderson, con preferenza per il primo, il top ten ellenico.

Scendendo nella parte bassa, il terzo quarto è quello occupato da Roger Federer, tornato al numero 4 del ranking ATP. Allo svizzero non è andata benissimo: secondo turno contro Andreas Seppi o il tedesco Peter Gojowczyk,  poi uno tra l’ungherese Marton Fucsovics (Ungheria) e il connazionale Stan Wawrinka, per incrociare poi uno tra Fabio Fognini (che deve però stare attento al rumeno Marius Copil) e il britannico Kyle Edmund in un interessante ottavo. Nei quarti, invece, qualunque scontro potrebbe essere davvero scintillante: nello stesso ottavo, infatti, sono capitati il giapponese Kei Nishikori, il francese Lucas Pouille, il canadese Denis Shapovalov e il croato Marin Cilic. tutti clienti piuttosto scomodi per il venti volte vincitore Slam.

Se tutto dovesse andare come molti sperano, tornerebbe in semifinale la grande sfida contro Rafael Nadal, che manca dalla sequenza di quattro partite, tutte vinte da Federer, del 2017. L’iberico avrà il primo ostacolo piuttosto serio al terzo turno: l’argentino Diego Schwartzman, e poi il belga David Goffin negli ottavi  (il russo Daniil Medvedev non sarà d’accordo). Per quel che concerne l’approdo ai quarti, sembra inevitabile uno scontro col gigante John Isner, e l’americano di certo ha voglia di riprendersi le emozioni del 2012, anno nel quale riuscì a giungere fino alla finale, fermandosi soltanto di fronte a Federer.

 

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Leonard Zhukovsky / Shutterstock

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