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Biathlon, Dorothea Wierer DEA DELL’ORO! Campionessa del mondo della mass start, apoteosi storica!

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Dorothea Wierer è campionessa del mondo. Una frase che vale tutto, un’intera carriera. Un oro lungamente atteso e finalmente materializzatosi proprio nel momento più inaspettato, dopo essere rimasta vittima ieri di una brutta congestione che le aveva impedito di prendere parte alla staffetta femminile. Nella rassegna iridata di Oestersund (Svezia), la biathleta altoatesina ha trionfato nella mass start femminile precedendo in un finale thrilling di soli 5 secondi la russa Ekaterina Yurlova, mentre il podio è stato completato dalla tedesca Denise Herrmann, già oro in precedenza nell’inseguimento. Lisa Vittozzi, dopo un pessimo avvio nei primi due poligoni a terra, ha limitato benissimo i danni, arpionando un preziosissimo ottavo posto. Nella classifica generale di Coppa del Mondo ora le due azzurre si trovano addirittura appaiate a pari punti (scarti esclusi) quando mancano appena tre gare al termine della stagione.

Mai in passato l’Italia aveva vinto un titolo iridato nel biathlon in campo femminile, mentre l’ultima affermazione in assoluto risaliva al lontano 1997, quando Wilfried Pallhuber trionfò nella sprint davanti al connazionale René Cattarinussi. Non poteva che toccare a questa Dea dell’Oro Dorothea Wierer spezzare un tabù storico che, a tratti, ha assunto le sembianze di una maledizione. La 28enne di Rasun, ormai sulla breccia ai massimi livelli da oltre un lustro, in un colpo solo ha spazzato l’idiosincrasia per i grandi eventi che l’aveva zavorrata in passato, in particolare alle Olimpiadi 2018. Le mancava un trionfo individuale per suggellare una carriera che, ora, la proietta direttamente tra i miti immortali dello sport italiano. E non è finita qui, perché ci apprestiamo a vivere una memorabile volata in salsa tricolore per agguantare quella sfera di cristallo assoluta rimasta anch’essa un sogno proibito sino ad ora.

La gara ha riservato emozioni in serie, a causa di un vento incessante ed irregolare che, assieme ad una copiosa nevicata, ha reso il poligono più selettivo che mai. Nella prima sessione a terra solo 13 atlete non commettevano alcun errore, tra cui Wierer, Yurlova, Oeberg ed Herrmann, mentre partiva malissimo Vittozzi con un pesantissimo 2/5.

Il gruppo di testa si assottigliava a sei componenti dopo la seconda sessione: con Wierer, sempre perfetta, restavano Yurlova, Preuss, Egan, Tandrevold e Kryuko. Vittozzi mancava ancora un bersaglio e si ritrovava in 25ma piazza a 2 minuti dalla vetta, mentre sprofondava in ultima Kuzmina con un eclatante (in negativo) 2/10.

La competizione viveva il suo momento decisivo nel corso della terza sessione, la prima in piedi. Qui Wierer non solo risultava l’unica precisa, ma riusciva a coprire tutti i bersagli con la consueta e disarmante velocità. Tutte le avversarie, in balia del vento, collezionavano invece errori in serie. L’altoatesina si ritrovava dunque a dover gestire 31″ su Yurlova, 55″ su Makarainen, 59″4 su Olsbu e 1’06” su Herrmann.

La portacolori del Bel Paese manteneva un’andatura di tutto rispetto anche nel passo sugli sci, non consentendo alle inseguitrici di recuperare. Al quarto e decisivo poligono, il più importante (di gran lunga) della vita, decideva di giocarsi il tutto per tutto, senza stare troppo a pensare: cinque colpi sparati alla velocità della luce, ma solo 3 andati a segno. Con due giri di penalità da percorrere, tutto dipendeva dunque dalle avversarie. Yurlova gettava via l’oro “sbordando” il quarto colpo, mentre dietro sbagliavano anche Herrmann ed Olsbu. Chi invece risaliva di prepotenza, grazie ad un 10/10 in piedi, era Lisa Vittozzi: la sappadina ha mostrato nuovamente di poter contare su una tenuta mentale fuori dal comune.

Dopo le quattro sessioni di tiro, Wierer poteva contare su 10″ di vantaggio su Yurlova e 33″ su Herrmann. L’azzurra metteva sulla neve ogni spilla di energia rimasta, dando vita ad una sorta di cronometro individuale nel tentativo di non far rientrare la russa. A -1200 metri dalla conclusione l’italiana poteva contare su un gap invariato nei confronti di Yurlova, mentre Herrmann si rifaceva sotto a 19″. La russa diminuiva lo svantaggio a 7″ ai 12,1 km, ma era ormai troppo tardi. Wierer imboccava il rettilineo conclusivo e tagliava il traguardo a braccia alzate. Vittozzi concludeva invece ottava a 1’17”, risultato straordinario considerando come si era messa la gara dopo due poligoni.

In classifica generale, come detto, Wierer e Vittozzi sono appaiate in testa a quota 852 punti, mentre Olsbu e Kuzmina, rispettivamente con 753 e 724, appaiono ormai quasi irrimediabilmente staccate. Prendendo invece in considerazione gli scarti, Vittozzi si trova al comando a quota 824, 8 lunghezze di vantaggio su Wierer, 82 su Olsbu e 105 su Kuzmina: ormai sarà un memorabile duello tutto italiano. Le buone notizie non finiscono qui: Wierer è salita in testa alla classifica di specialità della mass start con 165 punti, appena 5 in più della svedese Oeberg. L’Italia è in corsa per aggiudicarsi tutte le Coppe del Mondo (generale, sprint, mass start, inseguimento, oltre a quella individuale già vinta da Vittozzi). E’ un anno d’oro.

federico.militello@oasport.it

IL VIDEO DEL TRIONFO DI DOROTHEA WIERER

LE CLASSIFICHE DI COPPA DEL MONDO DI BIATHLON FEMMINILE AGGIORNATE

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Foto: Lapresse

2 Commenti

1 Commento

  1. Luca46

    17 Marzo 2019 at 15:39

    Fabio90 ha detto tutto. Peccato solo per ieri con una Wierer così saremmo stati d’oro anche in staffetta femminile. Stiamo assistendo a qualcosa che sarà storia. Ha delle palle immense questa ragazza. Fare quello che ha fatto dopo la congestione !!! Mamma mia.

  2. Fabio90

    17 Marzo 2019 at 14:50

    Senza parole. Emozione pura, una gara storica che ci regala un oro Mondiale, una Coppa del Mondo ( ormai è tra Doro, e Lisa autrice anche lei alla fine di una ottima gara in ottica classifica) e persino forse un altra coppa di specialità. Una gara vinta al tiro, dove finalmente Doro è stata precisa, forse proprio nella gara dove era piu complesso esserlo, ed infatti tutti hanno sbagliato tanto (la Kuzmina non se sia ancora arrivata)
    Mondiale indimenticabile, 4 medaglie e potevano persino essere di più, GRAZIE ITALIA.

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