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Ciclismo, Tonina Pantani: “I cimeli originali usati da Marco sono in possesso della famiglia”

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La notizia è di qualche giorno fa: la Mercatone Uno è in amministrazione controllata e oltre 40 oggetti appartenuti a Marco Pantani andranno all’asta. Come riportato da buona parte degli organi di stampa, si tratta di una serie di oggetti che attualmente si trovano custoditi in una torre della sede principale dell’azienda a Imola. Tra tutti spicca la bicicletta con cui il “Pirata” vinse le ultime due corse della sua carriera, cioè le due tappe del Tour de France 2000 quando sul Ventox e a Courchevel sconfisse Lance Armstrong. Inoltre vanno considerate la bicicletta delle Olimpiadi di Sydney 2000 e alcune maglie autografate.

A questo proposito però è arrivata la precisazione della famiglia Pantani, ovvero di mamma Tonina che, attraverso un post su Facebook, ha voluto sottolineare che i cimeli più importanti non sono in possesso della società in crisi, che invece ha a disposizione materiale non di altissimo valore: “Per quanto riguarda i “cimeli di Marco”, quelli originali e usati da lui stesso, sono in possesso o della famiglia e quindi esposti allo Spazio Pantani a Cesenatico, o in possesso di qualche amico o parente intimo di Marco perché regalati da lui stesso. Il materiale in possesso alla fondazione Pezzi, prestato alla Mercatone Uno, quindi posto sotto sequestro per via del fallimento, è materiale che negli anni in cui Marco ha corso per la squadra di proprietà di Romano Cenni ha avuto a disposizione; di sicuro originale, ma in alcuni casi mai utilizzato. Si tratta di materiale di proprietà della Fondazione Pezzi, per cui libero di essere utilizzato in maniera autonoma; un po’ come chi è in possesso privatamente di un regalo fatto da Marco. Crediamo nel buon senso dell’utilizzo, ma non ci sentiamo chiamati in causa, perché i cimeli dal valore affettivo più importante, sono tutti in mano alla famiglia. Ora, dispiace a tutti quanto sta succedendo, ma come famiglia Pantani abbiamo altre battaglie da sostenere, la più importante è conosciuta a tutti, ed è la ricerca della verità sui fatti di Campiglio e Rimini. Le nostre energie sono tutte rivolte su questa battaglia, e sul tenere sempre vivo il ricordo di Marco,con le nostre attività (Fondazione Marco Pantani, Spazio Pantani, beneficenza, Pantani Corse, Gran Fondo Marco Pantani). Per cui chiediamo a tutti di rispettare il nostro pensiero. Dispiaciuti come già detto, chiediamo rispetto sui media e sui social; Marco non deve sempre essere usato per fare notizia. Con il fallimento dell’azienda, Marco non ha nulla a che fare, non tiriamolo sempre in ballo per vendere più copie, o ricevere “mi piace” sui social. Detto questo, seguiremo gli eventi in maniera attiva, augurandoci il buon senso da parte di tutti. Un grande grazie a tutti i tifosi che non ci fanno mai mancare l’affetto. Marco per sempre“, ha dichiarato la madre del mai dimenticato campione del pedale, che così ha voluto sgomberare alcuni dubbi e perplessità sulla vicenda.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse

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