Seguici su

MotoGP

MotoGP, due podi pesanti per Dovizioso e Valentino Rossi in chiave Mondiale. Ma questo Marc Marquez sembra ingiocabile

Pubblicato

il

E così anche il secondo round del Mondiale 2019 di MotoGP è andato in archivio. Sul tracciato di Termas de Rio Hondo ci si aspettavano dei riscontri importanti in chiave titolo mondiale dopo l’esordio a Losail (Qatar).

La pista argentina ha sentenziato in modo inequivocabile che Marc Marquez è anche quest’anno il favorito numero uno per il successo finale. Una gara ai limiti della perfezione quella del fuoriclasse nativo di Cervera. Dipingendo le curve come fosse un artista in sella alla Honda, Marc ha dato un saggio delle sue qualità e per gli altri non c’è stato nulla da fare. Quasi imbarazzante la superiorità esibita su un lay-out particolarmente gradito al pacchetto giapponese-iberico. E così è arrivata la prima vittoria stagionale, la 71esima in carriera e la 45esima in top class. Numeri roboanti che descrivono le prestazione del campione spagnolo, balzato in vetta alla graduatoria iridata con 45 punti.

Tuttavia Andrea Dovizioso e Valentino Rossi ci sono. Il “Dovi“, su una pista da sempre molto ostica per la Ducati, ha colto un podio pesante, limitando i danni nel confronto con l’inarrivabile rivale. Un circuito di pura percorrenza e scorrevolezza a cui la GP19 si è adattata abbastanza bene, permettendo al forlivese di cogliere un risultato utile per non far scappare Marc. Le quattro lunghezze di ritardo parlano chiaro. E’ anche vero però che il modo con il quale il campione del mondo in carica si è imposto può far preoccupare la concorrenza, anche in vista del prossimo round ad Austin (Stati Uniti), dove il binomio formato dalla RC213V e dal numero 93 ha sempre trionfato da quando fa parte della massima cilindrata.

Aspetti di cui dovrà tener conto anche Rossi. Il “Dottore” ha ottenuto un secondo posto a Termas de Rio Hondo dai tanti significati. Era infatti dal GP del Sachsenring (Germania) dell’anno scorso che non saliva sul podio, anche per via di alcune cadute che lo avevano privato di questa soddisfazione nel 2018. Una prova di grande carattere e di classe quella del nove volte iridato, lottando fino all’ultimo con la Rossa di Dovizioso e prevalendo nel corpo a corpo finale, un po’ il marchio di fabbrica del centauro della Yamaha. La M1, tra le mani di Valentino, è stata veloce ed agile come non la si vedeva da tempo e il “46” ha potuto giocarsela per la piazza d’onore fino in fondo. Un riscontro che lo proietta al terzo posto della graduatoria a 14 punti da Marquez. Parlare di Mondiale però sembra ardito, vista la mostruosa corsa dell’asso iberico in Argentina, ma il pilota di Tavullia ci proverà.

[embedit snippet=”adsense-articolo”]

 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Hafiz Johari / Shutterstock.com 

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità