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Ginnastica, Vanessa Ferrari e un (quasi) RECORD DEL MONDO!

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Vanessa Ferrari, due domeniche fa, è entrata nella storia della ginnastica artistica. Non solo perché ha vinto una favolosa medaglia d’argento al corpo libero ai Mondiali di Anversa (clicca qui per leggere della sua impresa), ma perché con quel successo ha realizzato un (quasi) RECORD DEL MONDO.

 

La Cannibale di Orzinuovi è tornata sul podio iridato addirittura sette anni dopo dall’ultima volta (il bronzo al quadrato magico nell’indimenticabile Aarhus 2006, che la incoronò Reginetta).

Ed è proprio questo il primato ottenuto dalla bresciana. Solo altre tre ginnaste hanno conquistato un medaglia mondiale a così tanti anni di distanza (oltre i sette, appunto) dalla loro prima volta.

 

Al primo posto, ovviamente, l’eterna Oksana Chusovitina che vinse il primo alloro a Indianapolis 1991 (l’oro a squadre e al corpo libero, l’argento al volteggio) addirittura col body dell’Unione Sovietica per poi replicarsi a Tokyo 2011 (vent’anni dopo, con una maternità alle spalle) conquistando l’argento alla tavola con il body della Germania (in mezzo una vita con la Russia, un’Olimpiade col CSI, ora tornata all’Uzbekistan).

 

Al secondo posto la magica Svetlana Khorkina, forse la ginnasta più forte di tutti i tempi (sarà sempre un bel match con la Comaneci). L’unica donna a vincere tre titoli mondiali nel concorso generale, conquistò la prima medaglia iridata a Brisbane 1994 (argento al volteggio). Nove anni dopo, ad Anaheim 2003, è tornata sul tetto del Mondo: Reginetta negli Stati Uniti, di fronte agli storici nemici, con l’oro nell’all-around.

 

Al terzo posto un’accoppiata della ginnastica degli albori, dei primi campionati aperti alle donne. Eva Bosakova e Tamara Manina hanno vinto a otto anni di distanza dal battesimo iridato: la ceca si mise al collo tre argenti a Roma 1954 e a Praga 1962 divenne Campionessa alla trave; la sovietica fu Campionessa al volteggio e al corpo libero a Roma 1954 e a Praga 1962 vinse l’argento alla tavola. Ma erano altri tempi, di ginnaste che rimanevano a lungo in attività, con esercizi abbastanza semplici (rivisti coi nostri occhi degli anni 2000) e con i Mondiali che venivano disputati ogni quattro anni.

 

Un indice di longevità, un riconoscimento alla classe infinita di Vanessa, un sigillo a una carriera indimenticabile. Non batterà, ovviamente, la Chusovitina ma la aspettiamo a Glasgow 2015 per agguantare il secondo posto della Khorkina e prepararsi al meglio alle Olimpiadi 2016: a Rio de Janeiro cercherà l’assalto alla medaglia che le manca e che la incoronerebbe definitivamente.

 

Va aggiunto, per dovere di cronaca, che altre due ginnaste sarebbero davanti a Vanessa in questa speciale classifica ma il loro record è dovuto a delle medaglie conquistate con la squadra.

La sovietica Larisa Latynina, la donna in assoluto più medagliata alle Olimpiadi, vinse l’oro a squadre a Roma 1954 e l’argento a squadre a Dortmund 1966: dodici anni dopo, ma appoggiandosi appunto con la grande Armata Russa, non a livello individuale.

Stesso discorso per la ceca Vera Caslavska: argento a squadre a Mosca 1958 e poi plurimedagliata nel 1966.

 

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