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Foto: Radu Razvan / Shutterstock.com
Siamo ormai alla vigilia del Giro delle Fiandre 2019 e l’attesa per la seconda classica monumento della stagione ciclistica sta per terminare. Il percorso della 103a edizione della corsa, che si svolge nella regione belga, non presenterà sostanziali differenze rispetto a quello dello scorso anno. Il tracciato misurerà 267.7 km con partenza dal centro di Anversa e arrivo a Oudernaarde. I corridori dovranno affrontare diciassette muri, uno in meno rispetto al 2018, e cinque tratti pianeggianti in pavé, gli stessi della passata stagione, in un percorso davvero impegnativo. La seconda e decisiva parte della corsa è stata mantenuta praticamente invariata, con l’accoppiata Vecchio Kwaremont e Paterberg, collocata a 15 km dall’arrivo a rappresentare l’ultimo ostacolo di giornata.
Nei primi 120 km l’unica insidia per il gruppo sarà rappresentata dai due tratti in pavé di Lippenhovestraat e Paddestraat, mentre la corsa comincerà sicuramente ad animarsi con il primo dei tre passaggi in programma sul Vecchio Kwaremont, occasione utile ai corridori per iniziare a prendere le misure e testare la propria condizione. Giusto una manciata di chilometri di relativa calma e la strada ritornerà a salire con Kortekeer, Ladeuze e Wolvenberg in rapida successione, seguiti dal settore in pavé di Holleweg, superato il quale saranno già stati compiuti 140 km. La seconda serie di muri metterà alla prova i corridori con Leberg, Berendries, Ten Bosse e Grammont e introdurrà il gruppo negli ultimi 100 km.
Un tratto senza particolari difficoltà precederà quindi la fase finale della corsa, identica a quella della passata edizione e aperta dal Kanarieberg. Dal secondo passaggo sul Vecchio Kwaremont in poi ogni attacco potrebbe rivelarsi decisivo e infurierà la battaglia tra gli uomini più attesi. Il primo passaggio sul Paterberg (il muro più duro in programma con le sue punte al 22% anche se di soli 360m) e il successivo Koppenberg faranno sicuramente una prima selezione prima dell’ultimo tratto in pavé di Mariaborrestraat e del muro di Steenbeekdries. Entrando negli ultimi 40 km resteranno soltanto quattro asperità da affrontare: Taaienberg e Kruisberg/Hotond (dove trovò l’allungo decisivo Niki Terpstra nel 2018), seguiti ancora una volta da Vecchio Kwaremont e Paterberg, in rapida successione. Dallo scollinamento mancheranno precisamente 13.3 km per arrivare all’arrivo di Oudenaarde: un corridore in solitaria potrebbe difendere un piccolo margine oppure sarà un gruppetto molto ristretto a giocarsi il successo.
1. Lippenhovestraat (1300m) – km87
2. Paddestraat (1500m) – km 88.4
3. Vecchio Kwaremont (1) (2200m, pendenza media 4.0%, max. 11.6%) – km 119.1
4. Kortekeer (1000m, med. 6.4%, max. 17.0%) – km 130
5. Ladeuze (1100m, med 5.8%, max. 12.2%) – km 136.2
6. Wolvenberg (645m, med. 7.9%, max. 17.3%) – km 139.9
7. Holleweg (1500m) – km 139.9
8. Haaghoek (2000m) – km 145.7
9. Leberg (950m, med. 4.2%, max. 13.8%) – km 148.7
10. Berendries (940m, med. 7.0%, max. 12.3%) – km 152.7
11. Ten Bosse (450m, med. 6.9%, max. 8.7%) – km 160.3
12. Grammont (475m, med. 9.3%, max. 19.8%) – km 170.6
13. Kanarieberg (1000m, med. 7.7%, max. 14.0%) – km 198.2
14. Vecchio Kwaremont (2) (2200m, med. 4.0%, max. 11.6%) – km 214.1
15. Paterberg (1) (360m, med. 12.9%, max. 20.3%) – km 217.5
16. Koppenberg (600m, med. 11.6%, max. 22.0%) – km 224.5
17. Mariaborrestraat (2000m) – km 228.2
18. Steenbeekdries (700m, med. 5.3%, max. 6.7%) – km 229.6
19. Taaienberg (530m, med. 6.6%, max. 15.8%) – km 232.0
20. Kruisberg/Hotond (2500m, med. 5.0%, max. 9.0%) – km 243.3
21. Vecchio Kwaremont (3) (2200m, med. 4.0%, max. 11.6%) – km 253.2
22. Paterberg (2) (360m, med. 12.9%, max. 20.3%) – km 256.6
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roberto.pozzi@oasport.it
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Foto: Radu Razvan / Shutterstock.com