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F1, GP Cina 2019: la Ferrari è già spalle al muro. Serve una reazione per evitare la fuga della Mercedes

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La Ferrari è già a una svolta della propria stagione, per non perdere subito il treno dei titoli mondiali piloti e costruttori a vantaggio della Mercedes. Dopo la gara anonima in Australia, peraltro corredata da solito vizio dell’ordine di scuderia a Charles Leclerc di non superare Sebastian Vettel nelle fasi finali, è arrivata la beffa in Bahrein col pilota monegasco che, dopo aver dominato in lungo e in largo, negli ultimi giri è stato appiedato da un corto circuito interno ad una centralina di attuazione dell’iniezione motore. Ora c’è il Gran Premio di Cina, il millesimo della gloriosa, e a volte anche drammatica, storia della Formula 1, e l’unica buona notizia per la casa di Maranello è quella che potrà avere a disposizione la power unit utilizzata da Leclerc in Bahrein.

Per il resto non c’è molto da stare allegri: nella classifica piloti Valtteri Bottas e Lewis Hamilton sono già nettamente in testa con 44 e 43 punti: i due hanno un primo e un secondo posto a testa ma la differenza la fa il giro più veloce del finlandese in Australia. Il terzo oltretutto non è nemmeno uno dei due ferrarista, bensì Max Verstappen con 27 punti mentre Leclerc è a 26 e Vettel a 22. Il divario ovviamente aumenta a dismisura nella classifica costruttori con la Mercedes che ha 87 punti contro i 48 della Ferrari. Mettiamoci anche che quello di Shanghai negli ultimi anni non è stato certo un circuito favorevole alla Rossa di Maranello e il quadro si fa completo: la Mercedes ha vinto consecutivamente in Cina dal 2014 al 2017, l’ultima vittoria Ferrari è targata Fernando Alonso nel 2013, mentre l’anno scorso a trionfare fu un Daniel Ricciardo nel pieno di una delle sue incredibili giornate di grazia.

Per quanto riguarda i successi dei piloti, il confronto tra Hamilton e Vettel parla di un 5-1 sconfortante per i tifosi della Ferrari a favore dell’inglese, mentre Seb sulla Rossa non ha mai vinto. Insomma, ci sono tutti i presupposti perché le frecce d’argento vadano ulteriormente in fuga, c’è solo da sperare che i tecnici di Maranello abbiano capito, durante i test in Bahrein della scorsa settimana con Vettel e il figlio d’arte Mick Schumacher, dove stanno i problemi di affidabilità della SF90 e come cercare un compromesso tra la grande velocità della monoposto e il far sì che la vettura non abbia rotture banali ma decisive come quella subita da Leclerc due domeniche fa sul circuito del Sakhir.

 

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