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F1, GP Cina 2019: Ferrari e il nodo affidabilità. A Shanghai non si può più sbagliare

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Due weekend nel Mondiale 2019 di F1 fanno già parte dei libri di storia e in casa Ferrari gli spunti di riflessione non mancano per quello che non ha funzionato. In Australia la prestazione era completamente mancata e la doppietta Mercedes aveva già i contorni della condanna mentre in Bahrein è stata l’affidabilità a venire meno. Due aspetti non certo slegati ma probabilmente strettamente connessi per spiegare una Rossa che nel computo complessivo della graduatoria dei piloti e dei costruttori è in ritardo nei confronti delle Frecce d’Argento: il monegasco Charles Leclerc a -18 dal finlandese Valtteri Bottas e il Cavallino Rampante a -49 dalla scuderia di Brackley.

La squadra di Maranello tornata in Italia non ha perso tempo e ha analizzato la Power Unit della SF90 numero 16 per capire cosa sia successo e, soprattutto, se sarà nuovamente utilizzabile nel corso della stagione (ricordiamo che si possono usare solamente tre motori nel corso dei 21 GP senza incappare di penalizzazioni in griglia). Con un comunicato sul proprio sito ufficiale il team nostrano ha chiarito che la causa del problema sulla monoposto di Leclerc è da addurre ad un cortocircuito della centralina di attuazione dell’iniezione motore. Questa anomalia non si era mai presentata sulla componente in questione ed è andata a togliere il primo successo in carriera a Charles. Guardando il bicchiere mezzo pieno, però, il talentuoso pilota del Principato disporrà dell’unità impiegata nell’ultimo GP anche in Cina.

A Shanghai, però non si potrà più sbagliare. La Mercedes con due doppiette è andata in fuga e sfrutterà questa situazione a proprio vantaggio. La Ferrari, da par suo, dovrà trovare l’equilibrio tra velocità e consistenza per consentire ai suoi due alfieri di giocarsela fino in fondo, senza sorprese sgradite. La pista cinese, sulla carta, dovrebbe essere favorevole alla monoposto italiana. Le grandi performance in rettilineo messe in mostra a Sakhir potrebbero tornare utili anche nel terzo round, visto che il lay-out è decisamente esigente sul motore. In questo senso, però, bisognerà anche essere certi che tutti i pezzi del puzzle siano al loro posto. Mattia Binotto ha definito “inaccettabile” quanto è accaduto nell’ultima gara. Pertanto, prima ancora che al cronometro, bisognerà guardare alla continuità e alla costanza di rendimento.

La SF90 è una vettura estrema dal punto di vista aerodinamico ma deve ancora essere compresa al 100% dai tecnici. Il tempo di apprendimento non è molto anche perché i rivali hanno saputo approfittare al meglio delle disavventure ferrariste. In Cina, quindi, servirà invertire il trend.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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