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Artistica
Ginnastica artistica, Europei 2019: Italia bentornata, azzurri risorti dalle ceneri! Abbuffata di finali, show e sorrisi
Italia, bentornata! Siamo risorti, ufficialmente. Dal baratro della mancata qualificazione alle Olimpiadi di Rio 2016 dopo il disastroso Mondiale di Glasgow 2015 (fuori dalla migliori sedici squadre) alla rinascita completata oggi agli Europei: gli azzurri hanno conquistato quattro Finali di Specialità come non accadeva addirittura dal 2009, hanno regalato una convincente prestazione di squadra, hanno esibito degli esercizi di assoluto spessore e hanno dato una prova d’efficienza importante. Sono passati più di tre anni dalla deludente serata dell’SSE Hydro, il punto più basso dell’artistica italiana contemporanea: da quel momento, però, è incominciata una lenta risalita, ci siamo dovuti lasciare alle spalle delle stagioni molto complicate e oggi sono finalmente arrivati i frutti sperati.
Il cammino intrapreso è quello corretto e le soddisfazioni ottenute alla Netto Arena di Stettino lo dimostrano, i sei moschettieri in Polonia sono semplicemente stati sublimi e ci hanno riportato nella ginnastica che conta. Un welcome back graditissimo e andato ben oltre le aspettative della vigilia, si sapeva che avevamo una Nazionale in grado di dire la sua in questa rassegna continentale ma ottenere certi risultati era tutt’altro che scontato, anzi. E dire che con un pizzico di fortuna in più potevamo fare addirittura meglio (Bartolini è rimasto fuori dalla finale al corpo libero per 34 millesimi, Edalli è caduto in uscita dalle parallele altrimenti se la sarebbe giocata).
Marco Lodadio ormai è ai vertici internazionali, un ginnasta che assicura importanti garanzie: bronzo agli ultimi Mondiali, il laziale è salito al castello con grandissima personalità e ha confezionato un ottimo esercizio ben premiato dai giudici come non era capitato in Coppa del Mondo (14.733). Sabato si lotterà per una medaglia che è assolutamente alla portata del nostro capitano. Nicola Bartolini è tornato in Nazionale dopo una lunga assenza, è stato recuperato e ha subito fatto centro conquistando l’atto conclusivo al volteggio oltre ad aver strappato applausi al quadrato: il sardo ha dimostrato di avere degli elementi interessanti da poter sfruttare e ha trovato una nuova dimensione.
Carlo Macchini strepitoso. Era sì arrivato quarto in Coppa del Mondo a Doha ma gli Europei sono ben altra cosa e invece il classe 1996 con personalità si è messo in luce, quarto anche qui dietro a due Campioni del Mondo come Zonderland e Sbric: quasi non ci sono aggettivi per descrivere la prestazione del soprannominato Bistecca, la sua sbarra è eccezionale e ha ampi margini di miglioramento. In finale sarà accompagnato da Ludovico Edalli, un giovane veterano (ha partecipato a Rio 2016) che non si è confermato soltanto un eccellente all-arounder ma che ha brillato anche su un singolo attrezzo. Nicolò Mozzato non ha pagato l’emozione dell’esordio assoluto con la Nazionale maggiore, ha eseguito sei esercizi puliti e lo rivedremo con i big nella finale del concorso generale: il Campione d’Europa juniores è stato subito pronto al salto di qualità. E un plauso anche a Marco Sarrugerio, unico senza finale ma molto tonico sugli staggi.
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Foto: Simone Ferrario/FGI