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Cinque Cerchi di neve: il capolavoro di Daniela Ceccarelli

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Ci sono quelle storie che solo le Olimpiadi sanno raccontare. Storie di atleti che passano una carriera ad alto livello, ma sembra sempre che manchi “qualcosa” per agguantare il risultato pieno. Storie di atleti che però riescono a colmare quella piccola lacuna nel giorno più bello, più importante, più significativo in una carriera: quando c’è in ballo l’oro olimpico, una volta ogni quattro anni. E’ la storia di Daniela Ceccarelli.

Romana di Rocca Priora, e già questa è una particolarità, nasce nel Lazio il 25 settembre 1975. Sciisticamente è la Val di Susa la sua casa, Cesana in modo particolare: sotto le insegne della Polizia di Stato, debutta in Coppa del Mondo poco più che ventenne con un ventunesimo posto nel supergigante di Kviftjell. Anno dopo anno, acquisisce maggiore consapevolezza dei propri mezzi: discesa e in particolare superg sono le sue discipline predilette, pur senza disdegnare qualche apparizione in combinata e in gigante. I primi piazzamenti tra le dieci arrivano nel 2000, il primo squillo importante è datato 22 dicembre 2001: seconda nel supergigante di St.Moritz, dietro alla connazionale Karen Putzer, un talento straordinariamente sfortunato sul quale ci sarebbe da scrivere un libro intero.

Dicembre 2001, appunto: due mesi più tardi si vola oltreoceano, nello Utah, per le Olimpiadi invernali, le prime della carriera di Daniela, non convocata a Nagano 1998. I riscontri della discesa e della combinata, il 12 e 14 febbraio, non sono propriamente positivi, con piazzamenti tra la quindicesima e la ventesima posizione: ma la sua gara è il superg, come d’altronde ha dimostrato con quel piazzamento a St.Moritz. E quella prova è la perfezione, sin dalle prime porte, dove quasi ricorda un “gigantone” allungato: velocità e precisione, scorrevolezza e sensibilità, la Ceccarelli, pettorale numero 9, abbatte porta dopo porta il tempo proprio di Karen Putzer. Sono 27 i centesimi di margine al traguardo: molte delle migliori, come Meissnitzer, Gerg, Dorfmeister e Goetschl sono già dietro (gli ordini di partenza erano infatti piuttosto diversi da quelli attuali), altre devono ancora scendere. Solo Janica Kostelic, giovane campionessa che all’epoca vantava già una dozzina di vittorie in Coppa del Mondo, le mette veramente paura: è dietro per un nulla, cinque centesimi, spezza la doppietta azzurra, ma non allontana Daniela Ceccarelli dalla gloria sportiva. Già, Daniela Ceccarelli è campionessa olimpica, contro ogni pronostico: Karen Putzer le fa compagnia sul podio con la medaglia di bronzo, in mezzo, a nobilitare ancora di più questa straordinaria accoppiata, proprio la Kostelic. Daniela ha fatto la storia in 1’13” di gara, ha sciato come non mai in carriera: ha davvero colto l’occasione, sfruttando la forma migliore, le condizioni migliori, presentandosi al cancelletto di partenza libera e serena, sicura delle proprie forze.

Poco importa che poi non sia riuscita a vincere una gara in Coppa del Mondo, o che un infortunio le abbia permesso di essere seriamente competitiva alle Olimpiadi di casa, quattro anni più tardi, dove comunque gareggia con la forza dell’orgoglio stringendo i denti: Daniela sarà sempre la campionessa olimpica di Salt Lake, la regina di quella magica serata azzurra, l’oro più inaspettato e forse, proprio per questo, più bello della nostra storia.

Riviviamo l’impresa olimpica della poliziotta romana con questo video:

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foto FISI

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

1 Commento

1 Commento

  1. richimaraviglia

    24 Ottobre 2013 at 01:54

    Un’altra bella storia a 5 cerchi.Davvero brava la Ceccarelli.

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