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Ciclismo

Tour de France 2014: la Grande Boucle tappa per tappa

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Il Tour de France 2014, presentato ieri, sta già facendo parlare di sè. Andiamo a scoprirne i segreti, analizzando tutte le tappe che porteranno i corridori da Leeds a Parigi, per il consueto finale sui Campi Elisi.

Prima tappa, Leeds – Harrogate, 191 km: si parte dall’Inghilterra con una frazione adatta ad i velocisti. Poco da segnalare, se non la mancanza dell’ormai classico cronoprologo.

Seconda tappa, York – Sheffield, 198 km: la monotonia verrà interrotta già da questa seconda frazione, atipica per il Tour de France. Sembra la classica tappa appenninica della Tirreno-Adriatico, un vero e proprio elettrocardiogramma che metterà a dura prova le capacità dei corridori. Terreno adattissimo per un’imboscata, nonostante siano solo le prime fasi della corsa.

Terza tappa, Cambridge – Londres, 159 km: passerella, quasi, per le ruote veloci. Nella capitale inglese si porrà fine allo sconfinamento del Tour, pronto a tornare in Francia.

Quarta tappa, Le Touquet Paris-Plage – Lille, 164 km: Lille dovrebbe essere il teatro della terza volata di gruppo di questo Tour de France, pronto ad esplodere, però, già dal giorno successivo.

Quinta tappa, Ypres – Arenberg Porte du Hainaut, 156 km: una piccola Parigi-Roubaix. Il solo nome di Arenberg sembra portare ulteriore leggenda ad una corsa che già di suo ne porta in dote veramente tanta. La tappa si concluderà prima della celebre foresta, ma i tratti in pavé non mancheranno, e ogni uomo di classifica dovrà prendere seriamente in considerazione questa frazione, che potrebbe risultare decisiva. Sarà importantissimo, per le squadre dei big, avere almeno un uomo adatto a queste corse per pilotare il capitano sulle temibili pietre dei diversi tratti non asfaltati.

Sesta tappa, Arras – Reims, 194 km: quarta frazione dedicata ai velocisti. Gli spunti interessanti, in questa prima settimana, ci sono comunque.

Settima tappa, Épernay – Nancy, 233 km: anche questa frazione non dovrebbe risultare impegnativa, ma i chilometri da percorrere saranno comunque tanti.

Ottava tappa, Tomblaine – Gerardmer, 161 km: una distanza non eccessiva, ma si torna a salire. Tre GPM nel finale. Il primo sarà il  Col de la Croix des Moinats, 7,6 km al 6%. Dopo una breve discesa sarà il turno del Col de Grosse Pierre, 3km al 7,5 &, seguito poco dopo dalla salita di Gérardmer La Mauselaine, che combacerà con l’arrivo. Poco meno di 2 chilometri oltre il 10% di pendenza. Si preannunciano fuochi d’artificio, dato che negli ultimi 25 chilometri si scaleranno 3 salite una in fila all’altra. C’è spazio per attaccare, anche con fantasia.

Nona tappa, Gérardmer – Mulhouse, 166km: altra volata a precedere il primo vero arrivo in salita.

Decima tappa, Mulhouse – La Planche des Belles Filles, 161 km: sei colli prima del gran finale su una salita che, negli ultimi anni, è stata inserita più volte nel percorso. Una tappa che potrebbe sconvolgere le gerarchie nonostante la scarsa lunghezza. L’ultima ascesa presenta tratti al 20% nelle fasi finali. In totale, 6 km all’8,5%. Probabilmente si capirà chi non ha le gambe per vincere il Tour.

Undicesima tappa, Besançon – Oyonnax, 186 km: dopo il primo giorno di riposo, la carovana riprenderà il suo viaggio verso Parigi con un’altra tappa tranquilla e senza particolari insidie.

Dodicesima tappa, Bourg-en-Bresse – Saint-Étienne, 183 km: anche in questo caso gli uomini di classifica non dovrebbero essere chiamati alla battaglia, ma l’attenzione dovrà comunque essere altissima.

Tredicesima tappa, Saint-Étienne – Chamrousse, 200 km: finalmente un nuovo arrivo in salita. Nulla di trascendentale, considerando la pendenza media dell’ultima ascesa, ma la lunghezza, in questo caso, potrebbe fare la differenza. 18 chilometri di salita al 7,3 % dopo aver affrontato, poco prima, il Col de Palaquit. Tappa da non sottovalutare anche se potrebbe risolversi in un nulla di fatto per quel che riguarda le prime posizioni della classifica.

Quattordicesima tappa, Grenoble – Risoul, 177 km: Lautaret e Izoard, due ascese entrate nella storia del Tour, saranno solo l’antipasto per la salita finale, che porterà gli atleti a Risoul. 12,6 chilometri al 7%, che però potrebbero essere influenzati dalla fatica fatta dagli atleti sulle ascese precedenti, in particolare l’Izoard. Difficile pensare ad un attacco da lontano, in quanto l’ultima discesa non è molto ripida e potrebbe permettere alle squadre di riorganizzarsi.

Quindicesima tappa, Tallard – Nîmes, 222 km: frazione pianeggiante che potrebbe concludersi con una volata.

Sedicesima tappa, Carcassonne – Bagnères-de-Luchon, 237 km: lunga e impegnativa dopo il giorno di riposo. L’ultima salita,  Port de Balès (11,7 km che sfiorano una pendenza media dell’8% con alcuni tratti veramente impegnativi), termina a 22 km dal traguardo. Da lì una lunga picchiata che potrebbe favorire i corridori abili in discesa. Frazione da segnare con il cerchiolino rosso.

Diciassettesima tappa, Saint-Gaudens – Saint-Lary-Soulan, 125 km: una frazione breve ma interessante, con 4 salite importanti una in fila all’altra nel finale di tappa. L’ultima, che porterà i corridori fino all’arrivo, misura 10 chilometri e ha una pendenza media superiore all’8%. Non vanno esclusi possibili attacchi da lontano, considerando che non c’è spazio per recuperare fra una salita e l’altra.

Diciottesima tappa, Pau – Hautacam, 145 km: il Tourmalet potrebbe accendere la prima miccia ma molto probabilmente la vera battaglia tra i big ci sarà solo nell’ultima ascesa. Lunga e con pendenze importanti, media oltre l’8%, potrebbe fare la selezione, anche perchè i corridori saranno già molto provati dalle 17 tappe precedenti. Sarà l’ultima occasione per gli scalatori per fare la differenza.

Diciannovesima tappa, Maubourguet Pays du Val d’Adour – Bergerac, 208 km: la quiete prima della tempesta. Frazione adatta ai velocisti. Per i big sarà sufficiente controllare.

Ventesima tappa, Bergerac – Périgueux (Cronometro individuale), 54 km: l’ultima opportunità per giocarsi le proprie carte. È l’unica prova contro il tempo del Tour de France e potrebbe risultare decisiva. La classifica potrebbe essere sconvolta. Il fascino del cronometro, del tempo, del testa a testa dei corridori con se stessi e con gli altri. 54 chilometri, che possono valere una Maglia Gialla.

Ventunesima tappa, Évry – Paris Champs-Élysées, 136 km:  passerella e volata. Una festa, per tutti. Per i vincitori delle varie classifiche e per i velocisti, in uno dei traguardi più importanti della loro stagione.

gianluca.santo@olimpiazzurra.com

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