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Foto: Pier Colombo
Siamo ormai alla vigilia di uno degli appuntamenti più attesi del calendario ciclistico internazionale: nella giornata di domani, domenica 21 aprile, andrà infatti in scena l’Amstel Gold Race 2019, classica olandese che apre il trittico delle Ardenne e che vedrà al via diversi protagonisti del panorama mondiale. Dal francese Julian Alaphilippe (Deceuninck-QuickStep) all’olandese Mathieu Van der Poel (Corendon-Circus), dallo slovacco Peter Sagan (BORA-hansgrohe) allo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar), la lotta per il successo finale sarà apertissima.
Tra coloro che si presentano in partenza con tutte le carte in regola per puntare ad un risultato di prestigio c’è sicuramente anche Alberto Bettiol (EF Education First). Il corridore toscano ha realizzato un’impresa memorabile riportando l’Italia al successo al Giro delle Fiandre a distanza di 12 anni dall’ultima volta e centrando la prima vittoria della carriera nel momento migliore possibile. Il risultato, inaspettato nonostante un avvio di stagione decisamente promettente, ha proiettato il 25enne italiano nell’elite del ciclismo internazionale, consacrandone il talento dopo un paio di anni complessi anche a causa degli infortuni.
Ripetersi non sarà affatto semplice, ma il sesto posto ottenuto alla Freccia del Brabante ha evidenziato ancora un’ottima condizione e le aspettative in chiave azzurra saranno necessariamente rivolte in gran parte sul toscano. Nella propria carriera Bettiol ha preso parte in cinque occasioni alla Amstel Gold Race, portando a termine la corsa soltanto nel 2016 chiudendo al 37° posto. Nonostante questi precedenti non propriamente esaltanti, la crescita messa in mostra dall’azzurro negli ultimi mesi è tale da far passare in secondo piano le statistiche.
Dal punto di vista tattico, l’aspetto più complicato sarà quello di sorprendere nuovamente gli avversari. Il tracciato movimentato farà selezione ed il primo obiettivo sarà naturalmente quello di rimanere nel gruppo di testa nelle fasi più delicate. Se le gambe lo assisteranno, allora l’alternativa più probabile sarà quella di cercare di ripetere l’azione messa in atto al Giro delle Fiandre, sfruttando l’attendismo dei principali favoriti. Considerata l’abilità di Bettiol nelle prove contro il tempo, la strategia migliore potrebbe essere quella di attaccare sul Cauberg e di percorrere in solitaria gli ultimi 18 km. Difficilmente però gli avversari sottovaluteranno di nuovo l’azzurro e anche una strategia più attendista potrebbe rivelarsi adatta. Complicato comunque prevedere in anticipo lo sviluppo di una corsa sorprendente e movimentata come l’Amstel Gold Race. Il corridore italiano ha già dimostrato di saper leggere con grande acume tattico le diverse situazioni di gara e certamente farà tutto il possibile per arrivare a giocarsi un successo che lo proietterebbe ancora di più nella storia.
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roberto.pozzi@oasport.it