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Nuoto, Andrea Vergani e la positività alla cannabis. Quanti mesi di squalifica rischia? Andrà ai Mondiali?

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Andrea Vergani è stato sospeso in via cautelare perché è risultato positivo al THC Metabolita, principio attivo della cannabis. Un test antidoping svolto durante i recenti Campionati Italiani Assoluti ha purtroppo rivelato una concentrazione superiore ai 150 nanogrammi per millilitro consentita dalla Wada e così il nuotatore più veloce al mondo nel 2019 sui 50 metri stile libero si è dovuto fermare. Il 21enne, bronzo agli ultimi Europei sulla distanza più rapida e terzo con la staffetta veloce ai Mondiali in corta, rischia ora una squalifica e i Mondiali in programma quest’estate sono davvero a rischio. Vediamo nel dettaglio cosa attende Andrea Vergani nei prossimi giorni.

 

RISCHI ANDREA VERGANI DOPO POSITIVITÀ: QUANTI MESI DI SQUALIFICA?

– Come rivela la Gazzetta dello Sport, il nuotatore dovrebbe rinunciare alle controanalisi in modo da sottoporsi immediatamente all’istruttoria della procura antidoping e al processo del Tna.

Andrea Vergani rischia una squalifica che va dai quattro ai sei mesi. L’ultimo precedente è molto fresco, lo scorso autunno il pallavolista Jiri Kovar venne fermato per quattro mesi (anch’egli risultò positivo a questa sostanza).

Le batteria dei 50 sl dei Mondiali sono in programma il 26 luglio dunque le possibilità di vederlo in vasca in Corea del Sud sono davvero molto ridotte, dipenderà tutto dai giudici.

– Effetti dell’utilizzo di cannabis per quanto riguarda le prestazioni sportive? Secondo i medici sono prossimi allo zero, l’unico benefit potrebbe essere una leggera riduzione dell’ansia ma sono possibili anche cali di attenzione. Il rischio per il ragazzo è quello dell’allontanamento dal gruppo sportivo dei Carabinieri, oggi sarà ascoltato dai suoi superiori come riporta la rosea.

 

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