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Formula 1

F1, GP Azerbaijan 2019: la Ferrari lavora ad una nuova ala posteriore per Barcellona. Ammissione palese: qualcosa nell’aerodinamica non quadra

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Tre gare sono andate in archivio nel Mondiale 2019 di Formula Uno e la situazione in Ferrari desta preoccupazione. Le tre doppiette della Mercedes e la vetta del campionato piloti occupata dal britannico Lewis Hamilton non erano ciò che la scuderia di Maranello aveva pianificato per l’inizio di quest’annata. Una Rossa dall’andamento altalenante: bruttissima in Australia, bellissima ma inaffidabile in Bahrein e senza infamia e senza lode in Cina. Affermare che qualcosa non va è decisamente banale e, annotando le dichiarazioni dei diretti interessati, la causa di tutti i mali è abbastanza chiara: mancanza di carico aerodinamico.

La Rossa ha un problema: già dai famosi test in Spagna la SF90 era in difficoltà in ingresso e in percorrenza nelle curve lente a differenza dei rivali delle Frecce d’Argento. Non è un caso che a Melbourne la Rossa abbia accumulato nei tratti di pista con tali caratteristiche un ritardo di 4 decimi rispetto alla W10. Un distacco che poi si è dilatato anche per via di una Power Unit depotenziata per problematiche di affidabilità che non hanno consentito alla monoposto del Cavallino Rampante di recuperare il gap nelle parti di pura accelerazione. A Sakhir, su un circuito rear-limited (è necessaria una monoposto più sottosterzante che sovrasterzante per salvaguardare le gomme posteriori), la Ferrari si è espressa ad alto livello anche perché dotata di una P.U. assai performante. A Shanghai sono riemersi i medesimi problemi su un tracciato da medio carico, laddove la SF90 ha fatto fatica soprattutto nelle curve a bassa velocità.

La criticità riguarderebbe l’avantreno. La famosa ala anteriore, con effetto outwash tanto lodata nel corso dei test, sembrerebbe invece il punto debole perché genererebbe meno downforce rispetto alle soluzioni adottate dagli avversari. Non è un caso che il team nostrano, partendo da questo concetto volto a ridurre la resistenza all’avanzamento, ha lavorato molto sul corpo vettura posteriore e nella zona dei bargeboard più carichi aerodinamicamente rispetto alle stagioni passate. Uno scompenso che non ha permesso alla macchina di trovare il giusto range di utilizzo degli pneumatici. Per questo il Team Principal Mattia Binotto, in un’intervista concessa ad Auto Motor und Sport, ha ammesso che a Maranello si sta lavorando in questo senso: “Abbiamo alcune limitazioni, che dipendono dai circuiti. Un’ala posteriore come quella della Mercedes è in lavorazione“, ha dichiarato Binotto. Una modifica che, secondo la testata tedesca, dovrebbe essere apportata nel GP di Spagna, oltre ad alcuni correttivi sull’ala anteriore proprio per avere un bilanciamento adeguato.

A Baku, a questo punto, si spera che le qualità in rettilineo della monoposto sappiano fare la differenza, grazie ad alcuni update specifici, anche se avere una vettura equilibrata e guidabile nei tratti lenti con “poca ala” sarà importante. Su questo aspetto, probabilmente, le Frecce d’Argento potrebbero godere di un vantaggio non da poco per quanto si è detto. Non resta che aspettare.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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